Arthur Evans: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Scavò a [[Creta]] dove scoprì le rovine dell'antico [[Cnosso|palazzo di Cnosso]], eretto dalla popolazione che egli stesso definì [[civiltà minoica|minoica]], dal mitologico re cretese [[Minosse]]. Il tipo di restauro che portò avanti è di tipo romantico e non conservativo-scientifico. A questo fatto dobbiamo imputare l'errore in cui egli incorse, cioè ricostruire ampie parti del palazzo stesso sulla base della propria interpretazione personale, usando materiali che nulla hanno a che spartire con i metodi di costruzione degli antichi cretesi, per aiutare i visitatori a "leggere" il sito.
Pubblicò in quattro volumi "Il palazzo di Minosse a Cnosso" ([[1921]] al [[1935]]), un classico dell'archeologia.
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Evans iniziò a scavare su una collina chiamata ''tou tseleve he (kephalah)'', "il promontorio del condottiero", a circa 5 km dalla costa settentrionale di Creta, il 23 marzo del 1900. Due magazzini erano già stati scoperti da Minos Kalokairinos nel 1878, ma gli scavi vennero fermati dai proprietari.
Nel frattempo i cittadini della zona avevano riportato alla luce monete e sigilli con iscrizioni misteriose. Questi attirarono l'attenzione di Evans, sovrintendente dell'[[Ashmolean Museum]] di Oxford, dal 1884 al 1908.
Evans esaminò il sito il 19 marzo 1894. Dopo che nel 1898 Creta divenne indipendente dalla Turchia, nel 1899 Evans comprò la terra con i suoi propri risparmi (la sua famiglia possedeva una fabbrica nella Britannia industriale) e decise di preparare gli scavi. Nelle prime due settimane egli scoprì le tavolette in [[Lineare A]], un momento di fortuna superato solo dal primo giorno di scavo del leggendario [[Carl Blegen]], quando scoprì le tavolette di [[Pilo di Messenia]], scritte in [[Lineare B]], un tipo di scrittura trovato poi anche a Kephala alle quali Evans diede il nome.
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