Ferrovie italiane: differenze tra le versioni

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La rete delle '''ferrovie italiane''' ammonta, al 31 dicembre [[2013]], a {{formatnum:16751}}&nbsp;[[chilometro|km]] di tratte di proprietà statale gestite dalla società [[Rete Ferroviaria Italiana]]<ref>[http://www.rfi.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=349e8c3e13e0a110VgnVCM10000080a3e90aRCRD#2 Rete Ferroviaria Italiana-La rete oggi]</ref>. A queste vanno sommate quasi 3.000&nbsp;km di linee seondariesecondarie (di cui circa 2.700&nbsp;km a binario unico<ref name=Delrio>{{cita web|autore=[[Graziano Delrio]]|titolo=Informativa del Governo alla Camera sull'incidente ferrioviario in Puglia|sito=Ministero delle Infrastrutture e Trasporti|data=2016-07-13|url=http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/informativa-governo-incidente-ferroviario-puglia}}</ref>) di proprietà regionale e gestite da altre società di capitali pubblici e privati<ref name=Delrio/><ref>vedi prospetto riassuntivo dei [[Gestori dell'infrastruttura italiani|gestori italiani dell'infrastruttura ferroviaria]]</ref>.
 
Lo sviluppo della rete raggiunse il suo massimo nella prima metà del [[XX secolo]], quando le linee ferroviarie percorrevano ormai ogni parte del territorio nazionale. Era tuttavia presente una disomogeneità in termini di scartamento dei binari, in quanto solo le linee principali furono costruite a [[Scartamento normale|scartamento ordinario]], mentre per tutte le altre fu deciso l'impiego dello [[scartamento ridotto]].