Juan Álvarez Mendizábal: differenze tra le versioni
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Entrò in contatto con [[Vicente Bertrán de Lis]], da cui accettò un impiego, divenendo poco dopo suo socio. Commissario di guerra onorario nel [[1817]]. Dal [[1819]] si incaricò degli approvvigionamenti dell'esercito di [[Andalusia]], il che gli permise di prosperare e lo pose in contatto con i rivoluzionari liberali, sicché divenne uno di loro. Fu [[massone]], membro della [[Loggia massonica|Loggia]] ''Taller Sublime'' di [[Cadice]] insieme con [[Francisco Javier de Istúriz|Francisco Istúriz]] e [[Antonio Maria Alcalá Galiano|Antonio Alcalá Galiano]] e membro del Supremo consiglio del [[Rito scozzese antico ed accettato]] di Spagna<ref>[http://www.scg33esp.org/supremo/Soberanos.htm Mendizábal] sul sito ufficiale del Supremo Consiglio di Spagna</ref>. Anticipò denaro (che si fece ripagare) per la cospirazione di [[Rafael del Riego]] e si unì alla sua truppa dal 27 gennaio al 4 marzo [[1820]]. Si dedicò quindi all'importazione di [[Eretmochelys imbricata|tartarughe marine]] da [[Birmingham]] per fabbricare pettini. Durante la fuga delle Cortes di Cadice nel [[1823]], Mendizábal organizzò il trasferimento e vettovagliò ciò che rimaneva dell'esercito e si occupò anche dell'intendenza di Cadice assediata. Il 30 settembre dello stesso anno fuggì a [[Gibilterra]]. Condannato a morte dall'assolutista [[Ferdinando VII di Spagna|Ferdinando VII]] come tanti altri, emigrò a [[Londra]], dove entrò in prigione per debiti, sebbene presto riuscì ad emergere negoziando l'importazione di vini spagnoli. A Londra consolidò una rete di amici e soci che nel futuro gli risulteranno molti utili. I suoi traffici lo condussero in [[Francia]] nel [[1828]] e nel [[1830]].
Intervenne nel finanziamento della spedizione di Vera nel 1830 d'accordo con Ardouin e altri finanzieri. In seguito intervenne anche nel finanziamento e organizzazione della [[Guerra civile in Portogallo|Guerra civile portoghese]], ovviamente nelle file liberali. Finanziò pure una formazione militare in [[Belgio]]. Nel [[1834]] il conte di Toreno lo invitò a tornare in Spagna e fu nominato ministro delle Finanze il 15 giugno [[1835]], giungendo alla [[Primo Ministro|Presidenza del Governo]] al posto dello stesso Toreno il 25 settembre. Sebbene implicato nella "rivoluzione delle giunte", negoziava semisegretamente anche con le giunte di [[Andújar]], di [[Barcellona]], con [[Francisco Javier de Istúriz]],
Il partito di Mendizábal non era popolare, nonostante la fama che gli diedero i decreti di ''
Per evitare che le proprietà passassero al popolo si divisero le proprietà in grandi lotti che i piccoli proprietari non potevano permettersi. Mendizábal non gestì lo sviluppo del progetto, poiché la
Un'altra riforma importante fu la redenzione delle ''quintas'', con la quale si dava ai borghesi la possibilità di pagare per evitare ai figli la leva militare obbligatoria. Questo provvedimento favorì le classi agiate e fu un passo indietro rispetto alla dottrina liberale dell'uguaglianza.
Già nel 1835 Mendizábal era stato eletto procuratore di [[Girona]], ma nel 1836 lo fu di [[Barcellona]], [[Granada]], [[Pontevedra]], [[Málaga]], Cadice e [[Madrid]] (scelse Cadice), il che può dare l'idea del suo potere. Di nuovo nel 1836-[[1837]] e nel [[1838]]-[[1839]] fu [[deputato]] di Madrid. Nel 1839, eletto deputato di Madrid, [[Albacete]] e [[Murcia]], optò per Murcia. Fu deputato di Madrid nel [[1840]]; e anche nel [[1841]], in cui fu eletto anche per Albacete, [[Ávila]], Murcia, Cadice e [[Toledo]]. Quando si discusse la [[reggenza]] per minorità di [[Isabella II di Spagna|Isabella II]], si dichiarò a
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