Villa comunale di Napoli: differenze tra le versioni

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Il suo primo nucleo risale al [[1697]], quando il viceré duca di Medinacoeli fece piantare lungo la riviera di Chiaia un doppio filare di alberi abbellito da 13 fontane, indirizzando una prima idea di passeggiata che dalla porta di Chiaia si spingeva fino alla [[Crypta Neapolitana]].
 
Tra il [[1778]] e il [[1780]] l'area della spiaggia lungo la riviera fu convertita in un vero e proprio passeggio, un giardino urbano molto in voga in quegli anni, per volontà di [[Ferdinando IV di Borbone]] e per opera di [[Carlo Vanvitelli]], figlio del più noto [[Luigi Vanvitelli|Luigi]], sulla scia di quanto aveva fatto il padre, Carlo III di Spagna, lungo il Salon del [[Paseo del Prado]] di Madrid. Il Vanvitelli si avvalse dell'aiuto del botanico Felice Abbate, giardiniere reale.
[[File:Sommer, Giorgio (1834-1914) & Behles, Edmund (1841-1924) - n. 2232 - Villa Nazionale (Napoli).jpg|thumb|La villa prima della realizzazione della colmata di via Caracciolo (foto di [[Giorgio Sommer]])]]
[[File:Brogi, Giacomo (1822-1881) - n. 5600 - Napoli - Villa municipale e Riviera di Chiaja.jpg|thumb|La villa comunale in una foto di tardo [[XIX secolo]] di [[Giacomo Brogi]]]]
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Nei primi anni del [[XIX secolo]] la villa fu ampliata e ridisegnata dagli architetti [[Stefano Gasse]] e [[Paolo Ambrosino]], secondo il volere di [[Giuseppe Bonaparte]] che decretò nel [[1807]] i lavori. Si occupò di curare la scelta delle essenze arboree il tedesco [[Friedrich Dehnhardt]], ispettore dell'Orto Botanico. Con la realizzazione del cosiddetto ''boschetto'' l'aspetto di passeggio alberato rettilineo, che caratterizzava prevalentemente la villa fino a quel momento, fu affiancato da quello di un parco cittadino, con sentieri e aiuole, secondo il pensiero romantico di allora. Un ulteriore ingrandimento fu eseguito per progetto del Gasse verso ovest (fino all'attuale piazza della Repubblica) nel [[1834]].
 
Nel [[1869]] la villa fu denominata ''comunale'' (talvolta indicata con il sinonimo ''municipale''). Con la realizzazione della colmata di via Caracciolo, a partire dagli anni settanta del [[XIX secolo]] la villa fu ampliata verso il mare. Fu eseguito un nuovo ingresso principale su [[Piazza della Vittoria (Napoli)|piazza Vittoria]], abbattendo quello vecchio del Vanvitelli, costituito da due padiglioni simmetrici, chiamati ''casini''; furono qui collocate otto delle statue neoclassiche che erano poste all'interno.
 
La parte occidentale della villa fu il luogo dove furono allestiti i padiglioni (provvisori) dell'Esposizione Nazionale dell'Igiene del [[1900]], caratterizzati da un aspetto spiccatamente eclettico con molti richiami al nuovo stile liberty. Uno dei padiglioni, voluto dal Municipio e costruito con carattere definitivo, fu in seguito sede del Circolo del Tennis.