Trattato di Amiens (1802): differenze tra le versioni

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[[File:Gillray - The First Kiss.jpg|thumb|Caricatura sulla Pace di Amiens, [[James Gillray]]]]
Il '''Trattatotrattato di Amiens''' fu firmato il 25 marzo [[1802]] (4 [[germinale]] dell'anno X del [[Calendariocalendario Rivoluzionariorivoluzionario Francesefrancese]]) tra [[Giuseppe Bonaparte]] e [[Charles Cornwallis|Lord Cornwallis]] sotto il nome di "Trattatotrattato definitivo di Pace" tra la [[Francia]] e il [[Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda|Regno Unito]]. Secondo l'accordo, la Gran Bretagna avrebbe riconosciuto come legittima la Repubblica francese.
 
Insieme al [[Trattatotrattato di Lunéville]] del [[1801]], il Trattatotrattato di Amiens segnò lo scioglimento della [[Seconda coalizione]].
Il conflitto si era svolto inizialmente a favore della Coalizione, con le sconfitte subite in Europa dall'esercito francese (periodo in cui Napoleone Bonaparte si trovava in Egitto). Dopo le vittorie francesi a [[Battaglia di Marengo|Marengo]] ([[1800]]) ed a [[Battaglia di Hohenlinden|Hohenlinden]], l'Austria, la Russia e il Regno di Napoli aprirono trattative per stipulare una tregua.
 
La vittoria di [[Horatio Nelson|Lord Nelson]] nella [[Battaglia di Copenaghen (1801)|Battagliabattaglia di Copenaghen]] il (2 aprile [[1801]]) annientò di fatto la [[Lega dei neutri]] e con essa anche le ambizioni napoleoniche di costringere la Gran Bretagna ad una possibile resa, inducendo così ad un cessate il fuoco e ad una conseguente ripresa dei negoziati. Il Trattatotrattato fu reso possibile dalle dimissioni di [[William Pitt il Giovane|William Pitt]] e dall'elezione al suo posto di [[Henry Addington, I visconte Sidmouth]]. I negoziatori britannici furono guidati da [[Robert Banks Jenkinson, II conte di Liverpool]].
 
Il trattato, oltre a confermare la "pace, la fratellanza e la comprensione" tra le parti, stabilì anche la reciproca restituzione dei prigionieri e degli ostaggi. Il [[Regno Unito]] rinunciò alla [[Colonia del Capo]] (occupata dopo l'invasione del [[Jean-Charles Pichegru|Pichegru]], nel gennaio [[1795]], all'epoca della [[Convenzione Nazionale]], che segnarono la fine della [[Repubblica delle Sette Province Unite]]) e a gran parte delle [[Indie Orientali Olandesi]], rese alla [[Repubblica Batava]] e si ritirò dall'Egitto. Trattenne, però, le colonie olandesi di [[Trinidad e Tobago]] e [[Ceylon]]. La Francia si ritirò dallo [[Stato Pontificio]] e delimitò i confini della [[Guyana Francese]]. [[Malta]], Gozo e Comino invece, secondo il trattato, dovevano essere restituite all'[[Cavalieri Ospitalieri|Ordine di San Giovanni di Gerusalemme]]: si vedrà in seguito che così non fu: le isole divennero un protettorato inglese e i cavalieri dovettero trovare un'altra sede.
 
== La rottura della pace ==
{{citazione necessaria|Tuttavia in Inghilterra sorsero sempre più crescenti obiezioni riguardo alla natura del trattato. Si affermava, infatti, che fosse stato solo il Regno Unito a fare tutte le concessioni. Oltre a ciò, Bonaparte aveva sfrontatamente interferito nelle già falsate elezioni nella Repubblica di Batavia, facendosi anche eleggere Presidente della Repubblica Cisalpina; aveva inoltre inviato truppe in Svizzera, violando così i precedenti accordi. Ulteriori dispute sorsero quando un'armata francese sbarcò nell'isola caraibica di [[Santo Domingo (isola)|Santo Domingo]], ripristinando l'uso della [[schiavitù]] e debellando con la violenza i movimenti indipendentisti. In reazione a ciò il Governo Britannico si rifiutò a sua volta di rispettare alcuni termini del trattato, come il ritiro della propria presenza militare da Malta. Nonostante gli accorati appelli del Ministro degli Esteri francese [[Talleyrand]], uno degli artefici del Trattatotrattato, Bonaparte si rifiutò di rispettare ulteriormente il trattato, soprattutto perché aveva intenzione di conquistare nuovamente l'Egitto.
 
Come ulteriore conseguenza di ciò, Addington rafforzò la [[Royal Navy|Marina da guerra inglese]], imponendo un blocco navale dei porti francesi. Sebbene da parte francese si affermasse che gli inglesi avevano affondato tutte le navi francesi nei porti britannici, non esiste prova alcuna di una simile tesi. Napoleone certamente diede credito alla notizia, o forse fu proprio lui ad inventarla di sana pianta. Egli disse infatti che sei navi francesi erano state affondate in alto mare, sebbene il nome di queste navi e dei loro comandanti non sia mai stato rivelato. Come rappresaglia nell'anno II del Calendario Rivoluzionario (22 maggio 1803) Bonaparte, in qualità di Console, ordinò l'arresto immediato di tutti i cittadini britannici presenti in Francia. Si trattò di un atto la cui illegalità venne denunciata da tutte le potenze del tempo.