Basilica di San Magno: differenze tra le versioni

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[[File:Pulpito - Basilica di San Magno.JPG|miniatura|Il pulpito della basilica di San Magno]]
 
Originariamente i [[Pulpito|pulpiti]] presenti in basilica erano due: vennero scolpiti su legno di noce probabilmente nel 1586{{#tag:ref|Agostino Pozzo ci riferisce, come anno di realizzazione dei pulpiti, il 1586. Studi successivi sul loro stile hanno ipotizzato la sostituzione dei pulpiti originali con altrettanti [[Ambone|amboni]] intagliati in epoca successiva.|group=N}}<ref name="D'Ilario p. 254"/><ref name="Cita|Turri|p. 22"/>. Si trovavano installati sui piloni situati davanti all'arco trionfale ed erano in una posizione rialzata: per tale motivo vi si accedeva tramite due [[Scala a chiocciola|scale a chiocciola]]<ref name="D'Ilario p. 254"/><ref name="Cita|Turri|p. 22"/>. Queste ultime furono rimpiazzate, nel 1922, da scale lineari rimovibili<ref name="Cita|Turri|p. 22"/>. In origine erano dotati di [[Baldacchino|baldacchini]]<ref name="Cita|Turri|p. 22"/>.
 
Per le [[Liturgia cattolica|funzioni liturgiche]] veniva utilizzato generalmente sempre lo stesso pulpito, quello ''cornu Evangelii'' (in [[Lingua italiana|it]]. "al lato del Vangelo"), ovvero il pulpito situato a sinistra dell'altare maggiore, dato che era quello più vicino alle sacrestie, mentre il pulpito in ''cornu Epistulae'' (in it. "al lato dell'[[epistola]]"), cioè quello sulla destra dell'altare, veniva usato solo per le cerimonie solenni<ref name="Cita|Turri|p. 22"/><ref>{{Treccani|epistola|Epìstola|accesso=20 dicembre 2016|v=1}}</ref>.
 
Nel 1967 uno dei due pulpiti venne eliminato, mentre l'altro, a cui fu eliminato il [[baldacchino]], fu posizionato a livello del pavimento sul lato sinistro dell'altare maggiore<ref name="D'Ilario p. 254"/><ref name="Cita|Turri|p. 22"/>.
 
=== L'organo ===
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In [[sacrestia]] è conservato un tempietto con tabernacolo di grande valore artistico, opera dei fratelli Coiro, che aveva ai lati due [[modiglione|modiglioni]] di legno dorato<ref name="Cita|Turri|p. 34"/>. Realizzato e posizionato dietro la mensa dell'altare maggiore nella prima parte del XVII secolo, quando quest'ultimo si trovava ancora addossato al muro frontale della cappella, era collocato sopra uno zoccolo realizzato in mattoni<ref name="Cita|Turri|p. 34"/>.
 
Nel XVIII secolo, in occasione del primo trasferimento dell'altare maggiore, che venne spostato dal muro frontale al centro della cappella, fu realizzato un nuovo tabernacolo più piccolo, questa volta sostenuto da alcuni gradini, in sostituzione di quello dei fratelli Coiro, nel frattempo spostato in sacrestia: su di esso era collocato un tempietto, la cui altezza oscurava metà del polittico del Luini<ref name="Cita|Turri|p. 34"/>. Contestualmente, sopra l'altare, furono anche posizionati un baldacchino[[capocielo]] in stile [[rococò]], un [[velario]] e un [[capocielovelario]]<ref name="D'Ilario p. 254"/>. In seguito, lateralmente al [[ciboriocapocielo]], vennero collocate due statue [[Legno|lignee]] raffiguranti degli angeli adoranti<ref name="Cita|Turri|p. 34"/>.
 
Tra le conseguenze del [[Concilio Vaticano II]]<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.iltimone.org/34964,News.html|titolo=Ratzinger: la celebrazione versus populum è un suggerimento, non un obbligo|accesso=31 dicembre 2016|formato=|editore=iltimone.org}}</ref> ci fu la [[riforma liturgica]] che previde, tra l'altro, lo spostamento degli altari in direzione ''versus populum'' (in it. "verso il popolo"), ovvero verso i fedeli: fino ad allora tutte le mense sacre erano infatti orientate ''versus Deum'' (in it. "verso Dio"), ovvero dalla parte opposta, in direzione della [[Terra Santa]], con il sacerdote rivolto verso oriente e con alle spalle i fedeli. Questo è il motivo, tra l'altro, del già citato orientamento a est della cappella maggiore della basilica legnanese. Questo spostamento, nella basilica di San Magno, venne eseguito nel 1963: contestualmente furono eliminate tutte le aggiunte settecentesche e vennero rimosse le due statue lignee per poter permettere la visione completa del polittico del Luini<ref name="D'Ilario p. 254"/><ref name="Cita|Turri|p. 34"/>. Furono eliminate anche le balaustre in marmo e le lampade pendenti così da lasciare, come luogo per le celebrazioni, il solo blocco marmoreo: nell'occasione l'altare maggiore, oltre che girato di 180°, fu anche spostato più avanti<ref name="D'Ilario p. 254"/><ref name="Cita|Turri|p. 34"/>. Dopo questi lavori, nel 1968, l'altare maggiore della basilica è stato riconsacrato<ref name="Cita|Turri|p. 34"/>.
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Il fonte battesimale è sostenuto da un basamento costituito da una parte inferiore che appoggia a terra e che è formato a sua volta da quattro modiglioni contrapposti; sopra questa sezione marmorea poggiano altrettante [[Erma (scultura)|erme]] che sorreggono la vasca per le abluzioni, vasca che è plurilobata all'altezza dei modiglioni e delle erme e che riprende il motivo scultoreo della restante parte del fonte battesimale<ref name="Cita|Turri|p. 19"/>. Tutto il gruppo marmoreo è riccamente intarsiato<ref name="Cita|Turri|p. 19"/>. Le erme hanno piede leonino, con la criniera dei felini che si trasforma in fasce di festoni di frutta, i quali avvolgono parte dei modiglioni<ref name="Cita|Turri|p. 19"/>.
 
Un tempo nella cappella, proprio sopra il fonte battesimale, era presente un [[ciborio]] che venne in seguito spostato nell'atrio di sinistra per mancanza di spazio e di luce<ref name="Cita|Turri|p. 19"/>. Questo ciborio, che è a forma di tempietto e che riprende lo stile scultoreo del fonte battesimale, è riccamente decorato con scene bibliche, tra le quali spiccano quelle realizzate dai fratelli Giacomo, Giovanni e Ricciardo Taurini, artisti che realizzarono anche decorazioni sul coro del Duomo di Milano<ref name="Cita|Turri|p. 19"/>.
 
=== La cappella del Santissimo Sacramento ===