Santa Maria della Croce: differenze tra le versioni

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* Senza una ragione precisa, ma solamente perché si addiceva all'interessato( es. "ciöcia macarù")
 
=== La Poesiapoesia Cremascacremasca ===
Il più famoso rappresentante della poesia in dialetto cremasco fu Federico Pesadori che, a proposito della città di Crema, scrisse "[[o cara Crema]]", una poesia che celebra la sua città natale.
 
== I lavandai di Santa Maria della Croce ==
"I laander de Santa Marea" sono una realtà importante del passato di '''[[ Santa Maria della Croce]]''' a [[Crema (Italia)|Crema]]. Il mestiere dei [[Lavanderia|lavandai]] era qui praticato da secoli. Fin dal '700 questo impiego impegnava il 20% della popolazione, soprattutto i ceti meno agiati, in quanto si prestavano al lavaggio dei panni delle famiglie più vicine. '''[[Santa Maria della Croce|Santa Maria]]''' era l'unico luogo del territorio in cui questa attività era praticata a livello professionale e su vasta scala. Le varie rogge che attraversano il paese da nord a sud possedevano tanti ruscelli e colatori derivati che assicuravano ai [[Lavanderia|lavandai]] per tutto l'anno l'elemento primario del loro lavoro. Nacque così una corporazione di [[Lavanderia|lavandai]]. Ancora nel periodo tra le due guerre mondiali si contavano ben 25 famiglie. Se si calcola che nell'attività era impegnata tutta la famiglia, uomini, donne e ragazzi, si può dedurre che il numero degli artigiani della pulizia dei panni era alquanto rilevante.
 
Il lavoro dei [[Lavanderia|lavandai]] aveva un ciclo settimanale scandito nei sette giorni. L'unica variabile era l'alternarsi delle stagioni che poteva renderlo un po' meno gravoso nel clima mite della primavera, o massacrante negli inverni freddi. Per il resto il ciclo lavorativo si ripeteva sempre uguale per tutto l'arco dell'anno.
 
=== ORGANIZZAZIONEOrganizzazione SETTIMANALEsettimanale ===
- Il lunedì era il giorno della raccolta dei panni da lavare, in essa era occupata un po' tutta la famiglia. I [[Lavanderia|lavandai]], le donne e i ragazzi passavano nelle case per ritirare la biancheria lasciata sugli usci, contrassegnati con un segno di riconoscimento, caricarla e portarla a '''[[Santa Maria della Croce|Santa Maria]]'''. Una famiglia di [[Lavanderia|lavandai]] aveva più di ottanta famiglie di clienti. Spesso ci si intratteneva nella casa del cliente se si volevano intrattenere buoni rapporti con la clientela, era l'occasione per fare raccolta di notizie “fresche” che poi le [[Lavanderia|lavandai]]<nowiki/>e avrebbero raccontato in paese nei cortili e nelle osterie. La raccolta durava fino a sera.
 
- Il martedì mattina si provvedeva all'operazione di suddivisione della biancheria. Spesso essa si presentava talmente sudicia e maleodorante che bisognava essere forti di stomaco per metterci le mani. A volte il sacco veniva trovato pieno di pidocchi, ma non era permesso rimproverare alcun cliente. Se però nel sacco erano presenti piattole o cimici, allora il cliente veniva avvertito che, nel caso la cosa si fosse ripetuta, non avrebbe più potuto usufruire del servizio. L'operazione della suddivisione cominciava con il vuotare il contenuto dei sacchi all'interno di appositi secchi, veniva quindi segnato ogni capo di un medesimo cliente per non confondere i panni dei vari proprietari. Successivamente si separava la biancheria per capi simili e, mano a mano che venivano smistati, i panni erano portati al fosso dagli uomini.
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Il pomeriggio del martedì, invece, era dedicato al lavaggio, che avveniva all'interno di un mastello.
 
- Il mercoledì era il giorno del lavaggio e dello sciacquo fatti al fosso. Le famiglie di [[Lavanderia|lavandai]] avevano la casa sulle rive delle varie rogge che attraversavano l'abitato di '''[[Santa Maria della Croce|Santa Maria]]''' e, alcune di esse, avevano addirittura un'apertura diretta della casa sul fosso. Il [[Lavanderia|lavandai]]<nowiki/>o, per raggiungere la superficie dell'acqua, doveva stare chinato per ore a testa in giù, rendendo il lavoro molto pesante. Infatti, lavare al fosso, era uno dei lavori più faticosi, sia per la posizione nella quale i [[Lavanderia|lavandai]] dovevano restare per tutta la giornata, sia per le condizioni atmosferiche.
 
Problema particolare era quello dell'acqua dei fossi; bisognava infatti pagarla ai proprietari delle rogge, per evitare che i campi venissero irrigati il mercoledì.