Evento anossico: differenze tra le versioni

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Le cause degli eventi anossici a livello globale sono ancora poco chiare e piuttosto controverse. Da un punto di vista generale, si osserva che i maggiori eventi anossici documentati (Giurassico e Cretaceo) occorrono in periodi con clima relativamente caldo. La temperatura media annua in questi periodi della storia della terra era sicuramente più elevata dell’attuale, come confermato da diversi studi sulla composizione isotopica dell’Ossigeno nei sedimenti carbonatici e nei gusci mineralizzati di diversi gruppi tassonomici (ad esempio i Foraminiferi). Poiché da studi attuali la concentrazione di [[Oceano (geografia) | ossigeno]] nelle acque è inversamente proporzionale alla loro temperatura, probabilmente in questi periodi la concentrazione di ossigeno negli oceani era mediamente inferiore all’attuale, aumentando quindi la probabilità di insorgenza di episodi anossici. Tuttavia, dal momento che tali episodi non sono generalizzati né particolarmente frequenti, ma ristretti a periodi della durata di poche centinaia di migliaia di anni, sono necessarie condizioni più specifiche per giustificarne la presenza nel record sedimentario. Le ipotesi fornite finora dai ricercatori sono sostanzialmente due:
 
*Secondo la prima, l’accumulo della materia organica è dovuto essenzialmente alla sua preservazione in seguito all’instaurarsi di condizioni “ristrette”, in relazione a particolari condizioni fisiografiche del fondale marino. E’È quanto accade attualmente nel [[Mar Nero]], ove una serie di cause concomitanti (elevata profondità, presenza di una soglia pronunciata verso il Mare Mediterraneo, bassa salinità delle acque superficiali per l'intenso apporto fluviale), provoca una marcata stratificazione delle acque, con maggiore ricambio al livello superficiale del bacino, mentre si ha assenza di rimescolamento e stagnazione al fondo, con sviluppo di condizioni euxiniche. Questa ipotesi tuttavia può spiegare eventi locali in bacini di estensione limitata (come ad esempio l’Oceano Atlantico nel Cretaceo, ancora nelle fasi iniziali di apertura e relativamente stretto, oppure il bacino del [[Mediterraneo]] durante la [[crisi di salinità del Messiniano]]) , ma non eventi rilevati a livello globale e in contesti sicuramente aperti come piattaforme continentali o plateau oceanici.
 
*Secondo l’altra ipotesi, l’innesco degli episodi anossici sarebbe costituito da un aumento improvviso della produttività oceanica, con lo sviluppo esplosivo di organismi fito-planctonici silicei (come le [[Diatomee]]) o privi di parti mineralizzate, a spese di altri organismi a scheletro o guscio calcareo come i Foraminiferi e le alghe [[Coccolitofore]]. Un simile fenomeno avviene anche attualmente, sia pure su scala locale, nelle aree oceaniche di [[circolazione termoalina | upwelling]], ove le acque profonde, fredde e ricche di nutrienti minerali, risalgono in superficie. La conseguente proliferazione di organismi fito-planctonici dà origine a particolari depositi: i fanghi silicei (Diatomee e Radiolari). L’accelerazione del flusso di materia organica al fondo e i fattori conseguenti alla sua degradazione avrebbero quindi contribuito al consumo dell’ossigeno negli strati profondi (con ricambio limitato delle acque) e quindi all’innalzamento del livello di minimo dell’ossigeno negli oceani, con aumento sempre maggiore della quantità di materia organica non ossidata al fondo.