Marcellino (generale romano): differenze tra le versioni

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Anche Marcellino si scontrò con [[Ricimero]]: il potente comandante dell'esercito d'Occidente, utilizzando la propria notevole ricchezza, riuscì a corrompere i soldati barbarici di Marcellino, convincendoli ad abbandonare il loro generale; Marcellino, temendo per la propria vita, lasciò la Sicilia senza difese e si ritirò in Dalmazia ([[461]] o [[462]]).
 
[[Immagine:As Libius Severus-Ricimer MonogramRIC 2716.jpg|thumb|300px|[[Asse (moneta)|Asse]] dell'[[imperatore romano]] [[impero Romano d'Occidente|d'Occidente]] [[Libio Severo]] (461-465), recante al rovescio il [[monogramma]] del ''[[magister militum]]'' [[Ricimero]]. Fu Ricimero ad assassinare il predecessore di Severo, [[Maggiorano]], col quale Marcellino aveva collaborato, e a mettere sul trono un fantoccio, Severo; Marcellino ed [[Egidio (generale romano)|Egidio]], che govenravanogovernavano rispettivamente la [[Dalmazia]] e la [[Gallia]], non riconobbero il nuovo imperatore. Dotato di una flotta e di un esercito ben equipaggiato, Marcellino costituiva una minaccia per Severo e Ricimero: fu l'imperatore d'Oriente [[Leone I (imperatore)|Leone I]] ad intercedere per il collega occidentale e a impedire l'attacco.]]
 
Il nuovo imperatore, [[Libio Severo]], era in realtà un pupazzo nelle mani di Ricimero: non venne quindi riconosciuto come tale da Marcellino e da [[Egidio (generale romano)|Egidio]], un altro generale provinciale semi-indipendente. Temendo che Marcellino marciasse contro di lui, Severo chiese all'imperatore d'Oriente, [[Leone I (imperatore)|Leone I]], di intervenire: Leone inviò come ambasciatore [[Filarco]], facendo desistere Marcellino dall'attacco. Questo episodio, però, è un segno della stretta collaborazione che si instaurò tra Marcellino, che nominalmente era alle dipendenze dell'imperatore d'Occidente, e Leone, imperatore d'Oriente.