Tarraconense: differenze tra le versioni

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La provincia imperiale chiamata ''Tarragonese'', rimpiazzò quella repubblicana chiamata ''[[Spagna romana|Hispania Citerior]]'', nel [[27 a.C.]], con la riorganizzazione di [[Augusto|Ottaviano Augusto]]. La capitale era ''Tarraco'' (moderna [[Tarragona]], [[Catalogna]]).
 
Sotto l'imperatore [[Diocleziano]], nel [[293|293 d.C.]], l'''Hispania Tarraconensis'' fu divisa in tre province più piccole: [[Galizia (provincia romana)|Galizia]], la ''[[Cartaginense|Carthaginiensis]]'' e la ''Tarragonese''.
 
== Storia ==
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===Invasioni barbariche del V secolo===
{{Vedi anche|Invasioni barbariche del V secolo}}
Nel 406 [[Vandali]], [[Alani]] e [[Suebi|Svevi]] [[attraversamento del Reno|attraversarono il Reno]], invadendo e devastando la Gallia. L'invasione spinse le truppe britanniche a insorgere eleggendo nel breve tempo tre usurpatori, l'ultimo dei quali ([[Costantino III (usurpatore)|Costantino III]]), detronizzati gli altri due, portò le sue truppe in Gallia per combattere gli invasori del Reno e impadronirsi di Gallia e Spagna sottraendole all'Imperatore legittimo [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]]; fermò temporaneamente i barbari, portando sotto il suo controllo la Gallia e la Spagna.<ref name=ZosimoVI>Zosimo, Libro VI.</ref> Nel frattempo, elevò al rango di Cesare suo figlio [[Costante II (usurpatore)|Costante]], mentre in Spagna due parenti di Onorio si rivoltarono, rifiutandosi di riconoscere l'autorità dell'usurpatore e mettendo insieme un'armata che minacciava di invadere la Gallia e deporlo.<ref name=ZosimoVI/><ref name=OroVII40>Orosio, VII,40.</ref> Costantino III inviò dunque suo figlio Costante, insieme al generale [[Geronzio]] (che [[Zosimo (storico)|Zosimo]] chiama erroneamente Terenzio) e al prefetto del pretorio [[Apollinare (prefetto del pretorio)|Apollinare]], nella penisola iberica per sedare la rivolta.<ref name=ZosimoVI/> Nonostante ai soldati ribelli si fossero aggiunti un'immensa massa di schiavi e contadini, l'esercito di Costante riuscì a sedare la rivolta e a catturare i capi dei ribelli (Vereniano e Didimio[[Didimo (parente di Onorio)|Didimo]], parenti di Onorio), e li condusse prigionieri in Gallia da suo padre, dove furono giustiziati.<ref name=ZosimoVI/><ref name=OroVII40/><ref name=SozIX12>Sozomeno, IX,12.</ref>
 
Nel frattempo ([[409]]), mentre i Burgundi si stanziarono sulla riva sinistra del Reno per dare vita a un loro regno, le incursioni compiute dagli invasori barbari in Gallia spinsero gli abitanti della Britannia e dell'Armorica a rivoltarsi a Costantino III, cacciando i magistrati romani e formando un loro governo autonomo.<ref name=ZosimoVI/> Costante, nel frattempo, aveva lasciato incautamente il generale [[Geronzio]] in Spagna con le truppe galliche affidandogli il compito di sorvegliare i Pirenei, sostituendo dunque con truppe di origini barbariche (gli ''Honoriaci'') i presidi locali che un tempo sorvegliavano i passi.<ref name=ZosimoVI/><ref name=OroVII40/> Quando dunque Costante ritornò in Spagna per la seconda volta per governarla come ''Cesare'', Geronzio per brame di potere si rivoltò proclamando a sua volta imperatore un tale [[Massimo (usurpatore)|Massimo]].<ref name=ZosimoVI/><ref name=SozIX12/> Sembra inoltre aver incitato i barbari che erano in Gallia ad invadere la Gallia meridionale in modo da tenere occupato Costantino III; tale tentativo di sfruttare i barbari per vincere la guerra civile contro Costantino III risultò tuttavia controproducente e negli ultimi mesi del 409 i Vandali, gli Alani e Svevi, a causa del tradimento o della negligenza del reggimento di origine barbarica degli ''Honoriaci'' a presidio dei Pirenei, entrarono in Spagna, sottomettendola per la massima parte.<ref name=ZosimoVI/><ref name=OroVII40/><ref name=SozIX12/><ref>{{cita|KulikowskyKulikowski| p. 159.}}</ref>
 
Nel [[409]], dunque, la Tarraconense fu invasa da [[Vandali]], Alani e Svevi, che tuttavia la abbandonarono per stanziarsi sulle altre province della Hispania. La Tarraconense fu quindi l'unica provincia della Hispania a rimanere in mani romane, anche se al di fuori dal controllo dell'Imperatore Onorio, dato che era sotto il controllo dell'usurpatore Massimo e del suo generale Geronzio. Sia Costantino III che Massimo vennero però sconfitti dal generale Costanzo, che riportò la Gallia e l'Hispania sotto il controllo di Onorio.
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[Anno 443] Merobaude, genero di Asturio, ''magister utriusque militiae'', è inviato per sostituirlo... Durante la sua breve permanenza reprime l’insolenza dei Bagaudi Aracellitani... viene richiamato a Roma per ordine dell'Imperatore.<br>
[Anno 449] I Bagaudi condotti dall'audace Basilio, uccisero un esercito di barbari al servizio di Roma, radunati dentro la chiesa di Tarazona... Rechiario [re degli Svevi]... saccheggia, in concerto con Basilio, la regione Cesareaugustana. Prende la città di Lérida facendo prigionieri numerosi abitanti.|Idazio, ''Cronaca'', anni 441, 443, 449.}}
Nel frattempo l'influenza visigota sulla Spagna si accresceva sempre di più. Fino alla campagna contro gli Svevi di Vito (446), i Visigoti parteciparono alle campagne contro Vandali e Svevi nella penisola iberica sempre come contingenti ausiliari comandati da generali romani; invece, a partire dal 453/454, anno in cui Federico - fratello del re visigoto - sedò un'insurrezione di Bagaudi nella Tarraconense, i Visigoti cominciarono ad agire in Spagna sotto i loro stessi comandanti, essendo stato delegato ad essi dai Romani il compito di mantenere l'autorità romana nella penisola.<ref>{{cita|KulikowskyKulikowski|p. 186.}}</ref> Nel 455 la Tarraconense, insieme alla [[Cartaginense]], venne devastata dagli Svevi; il nuovo imperatore [[Avito]], un gallo-romano di classe alto - senatoria acclamato imperatore ad ''Arelate'' con il sostegno militare dei Visigoti,<ref>{{cita|Heather|p. 456.}}</ref> inviò dunque in Spagna i Visigoti per difendere le province ispaniche in nome di Roma: i Visigoti, però, se riuscirono ad annientare gli Svevi, saccheggiarono il territorio ispanico e se ne impadronirono a scapito dei Romani. Inviso alla classe dirigente romana e all'esercito d'Italia per la sua gallica estraneità, contro Avito si rivoltarono i generali dell'esercito italico [[Ricimero]], nipote del re visigoto [[Vallia]], e [[Maggioriano]], che, approfittando dell'assenza dei Visigoti, partiti per la Spagna per combattere gli Svevi, lo sconfissero presso Piacenza nel [[456]] e lo deposero. Il vuoto di potere creatosi alimentò le tensioni separatiste nei vari regni barbarici che si stavano formando.
 
Visigoti e Burgundi si rivoltarono non riconoscendo Maggioriano come imperatore: i Burgundi occuparono Lione e la Valle del Rodano, mentre i Visigoti si rifiutarono di riconsegnare la diocesi di Spagna che avevano conquistato a nome dell'Impero. Maggioriano condusse il suo esercito in Gallia, sconfiggendo i Visigoti e costringendoli a ritornare nella condizione di ''[[socii e foederati|foederati]]'' e di riconsegnare la [[Spagna (diocesi)|diocesi di Spagna]], che Teodorico aveva conquistato tre anni prima a nome di Avito. Dopo aver sconfitto anche i Burgundi e pacificata la Gallia, Maggioriano marciò dunque in Spagna in vista di una spedizione militare contro i Vandali: mentre Nepoziano e Sunierico sconfiggevano i Suebi a ''[[Lugo (Spagna)|Lucus Augusti]]'' e conquistavano [[Santarém (Portogallo)|Scallabis]] in [[Lusitania]], l'imperatore passò da ''Caesaraugusta'' ([[Saragozza]]), dove fece un ''[[adventus]]'' imperiale formale,<ref>Roger Collins, ''Visigothic Spain, 409-711'', Blackwell Publishing, 2004, ISBN 0-631-18185-7, p. 32.</ref> e aveva raggiunto la [[Cartaginense]], quando la sua flotta, attraccata a ''Portus Illicitanus'' (vicino [[Elche]]), fu distrutta per mano di traditori al soldo dei Vandali.<ref>''[[Chronica gallica|Chronica gallica anno 511]]'', 634; [[Mario di Avenches]], ''s.a.'' 460; [[Idazio]], ''Cronaca'', 200, ''s.a.'' 460.</ref> Maggioriano, privato di quella flotta che gli era necessaria per l'invasione, annullò l'attacco ai Vandali e si mise sulla via del ritorno: quando ricevette gli ambasciatori di Genserico, accettò di stipulare la pace, che probabilmente prevedeva il riconoscimento romano dell'occupazione ''de facto'' della Mauretania da parte vandala. Al suo ritorno in [[Italia]], venne assassinato per ordine di Ricimero nell'agosto [[461]]. La morte di Maggioriano significò la definitiva perdita della Spagna a favore dei Visigoti: infatti, dopo il ritiro dalla Spagna di Maggioriano, nessun altro ufficiale romano è attestato nelle fonti nella penisola iberica, rendendo evidente che dopo il 460 la Spagna non faceva più - di fatto - parte dell'Impero.<ref>{{cita|KulikowskyKulikowski|p. 192.}}</ref>
 
La Tarraconense resistette agli assalti dei Visigoti fino al 473, allorché Tarragona e le città limitrofe capitolarono ai generali visigoti.<ref>''Cronaca Gallica del 511'', s.a. 473.</ref>
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'''Fonti secondarie'''
* {{cita libro | cognome=Heather | nome=Peter | titolo=La caduta dell'Impero romano: una nuova storia | editore=Garzanti |città=Milano | anno=2006 | ISBN=978-88-11-68090-1 | cid=Heather }}
* {{cita libro | cognome=KulikowskyKulikowski | nome=Michael | titolo= Late Roman Spain and its cities| editore=Hopkins University Press |città=Baltimora | anno=2004 | ISBN=ISBN 9780801898327 | cid=KulikowskyKulikowski }}
 
== Voci correlate ==