Metafora: differenze tra le versioni

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La '''metafora''' (dal greco ''μεταφορά'', da ''metaphérō'', «io trasporto») è un [[tropo (retorica)|tropo]], ovvero una [[figura retorica]] che implica un trasferimento di significato.<ref name="Treccani">[http://www.treccani.it/vocabolario/metafora/ Treccani.it - Vocabolario on line]</ref> Si ha quando, al termine che normalmente occuperebbe il posto nella frase, se ne sostituisce un altro la cui "essenza" o funzione va a sovrapporsi a quella del termine originario creando, così, immagini di forte carica espressiva.<ref>[http://www.grandidizionari.it/Dizionario_Italiano/parola/M/metafora.aspx?query=metafora www.grandidizionari.it - Dizionario italiano HOEPLI]</ref> Differisce dalla [[similitudine (figura retorica)|similitudine]] per l'assenza di avverbi di paragone o locuzioni avverbiali ("come").
 
Particolare è la metafora del decadentismo la quale non si sovrappone al termine, ma ha la funzione di sostituirlo con un altro, di significato differente.
 
La metafora è totalmente arbitraria: in genere si basa sulla esistenza di un rapporto di somiglianza tra il termine di partenza e il termine metaforico, ma il potere evocativo e comunicativo della metafora è tanto maggiore quanto più i termini di cui è composta sono lontani nel [[campo semantico]].
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Aristotele, nella ''[[Poetica]]'', definisce la metafora "trasferimento a una cosa di un nome proprio di un'altra o dal genere alla specie o dalla specie al genere o dalla specie alla specie o per analogia". Fa poi i seguenti esempi: esempio di metafora dal genere alla specie, "ecco che la mia nave si è fermata", giacché "ormeggiarsi" è un certo "fermarsi"; dalla specie al genere, "e invero Odisseo ha compiuto mille e mille gloriose imprese", giacché "mille" è "molto" e Omero se ne vale invece di dire "molte"; da specie a specie, "con il bronzo attingendo la vita" e "con l'acuminato bronzo tagliando", giacché là il poeta chiama "attingere" il "recidere", mentre nel secondo caso chiama "recidere" l'"attingere", perché ambedue i verbi rientrano nel toglier via qualcosa"… (1457b).
 
La metafora è diversa dalla [[metonimia]], perché questa associa due cose simili, mentre la prima mette in relazione, spesso facendole stridere, due cose diverse. La metafora si distingue anche dall'[[allegoria]], perché quest'ultima rimanda soprattutto a un piano concettuale, o un'idea, mentre la metafora si riferisce per lo più a una relazione fra due cose o fra due nomi. L'allegoria è stata anche definita come "metafora continuata", attribuendo con tale definizione alla metafora un riferimento immediato e all'allegoria uno sviluppo narrativo.
 
La metafora trovò grande fortuna nel [[Seicento]], nella [[barocco|cultura]] e più specificamente nella [[letteratura barocca]] (l'arte parte dalla natura, ma la trasfigura).
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*[[Paul Ricoeur]], ''La metafora viva: dalla retorica alla poetica: per un linguaggio di rivelazione'', Milano: Jaca Book, 1976.
*Aureliano Pacciolla, ''La comunicazione metaforica: il linguaggio analogico in psicoterapia'', Roma: Borla, 1991.
*[[Umberto Eco]], ''Metafora'', in [[Enciclopedia Einaudi]], vol. IX, Torino: Einaudi, 1980, pp. 191-236&nbsp;191–236.
*[[Marcello Sorce Keller]], “L'orchestra come metafora: riflessioni (anche un po' divaganti) a partire da Gino Bartali”. ''Musica/Realtà'', luglio 2010, no. 92, pp. 67-88&nbsp;67–88.
 
== Voci correlate ==
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* [[Tropo (retorica)]]
* [[Sillogismo]]
* [[Parabola (letteratura)|Parabola]]
 
== Altri progetti ==