Alois Riegl: differenze tra le versioni

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Sempre di questo periodo sono ''Die Entstehung der Barockkunst in Rom'', tratto dalle lezioni del 1901-[[1902|02]] e pubblicato nel 1908 e ''Das holländische Gruppenporträt'', 1902, in quest'ultimo analizza i legami fra la ritrattistica e lo sviluppo democratico sociale olandese, analizzando in base alla ricognizione dei caratteri «esterni» e «interni» della composizione, i rapporti tra committenza, soggetti e pubblico, uno dei primi esempi di estetica della percezione.
 
Nel [[1903]] venne nominato presidente della ''Reale e Imperiale commissione per lo studio e la conservazione dei monumenti storici artistici dell'[[Impero Austroaustro-Ungaricoungarico|Austrïa-Ungheria]]''.
 
Dello stesso anno è ''Der moderne Denkmalkultus. Sein Wesen und seine Entstehung'', tradotto in italiano col titolo ''Il culto moderno dei monumenti. Il suo carattere e i suoi inizi'', Bologna 1981, nel saggio pone la scienza della conservazione dei monumenti come autonomo e specifico campo disciplinare, non più ausiliario della storia dell'arte, anche se di questa emanazione. Inoltre parla del "valore dell'antico", o meglio del '''valore di vetustà''' (dal tedesco ''Alteswert''): un valore «sentimentale», proprio del modo di sentire della massa della popolazione, non più esclusivo, come il valore aristocratico degli antichi cultori d'arte, o specialistico, come il valore storico delle cerchie degli eruditi, ma un valore inedito, proprio della nuova formazione sociale, carico di implicazioni etiche e politiche, caratteristico del socialismo democratico cristiano.
 
Collaborò con importanti riviste, tra le quali la ''Jahrbuch der Kunsthistorischen Sammlungen des allerhöchsten Kaiserhauses'', ''Mitteilungen der K. U. K. Zentralkommission'', ''Archeologisch-epigraphische Mitteilungen aus [[Impero Austroaustro-Ungaricoungarico|Österreich-Ungarn]]''.
 
Dotato di una chiara visione “danubiana” dell'arte, priva di pregiudizi (per esempio, legati alla tendenza a dividere la storia dell'arte in storia per nazioni e per arti “maggiori” e “minori”), Riegl contribuì in maniera primaria alla rivalutazione dell'arte ''tardo antica'', bizantina, barocca, ecc...
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== Opere principali ==
 
* ''Stilfragen'' ("Problemi di stile"), [[1893]].
* ''Die spätrömische Kunstindustrie nach den Funden in Österreich'' ("L'industria artistica tardo-romana secondo i ritrovamenti in Austria") in due volumi, [[1901]] e [[1923]].
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* G. Vasold, ''Alois Riegl und die Kunstgeschichte als Kulturgeschichte. Überlegungen zum Frühwerk des Wiener Gelehrten'', Freiburg im Breisgau, Rombach Verlag, 2004, 153 pp. (recensione di Emanuele Pellegrini su [[Università di Pisa]], ''Predella'', a. V, n. 18, 2006: http://predella.arte.unipi.it/predella18/inlibreria.htm).
* B. P. Torsello, "Che cos'è il restauro? Nove studiosi a confronto", [[Venezia]], Marsilio Editori, 2005.
* G. Dolff-Bonekämper, ''Gegenwartswerte. Für eine Erneuerung von Alois Riegls Denkmalwerttheorie''. In: Hans-Rudolf Meier und Ingrid Scheurmann (eds.). ''DENKmalWERTE. Beiträge zur Theorie und Aktualität der Denkmalpflege''. Georg Mörsch zum 70. Geburtstag. Deutscher Kunstverlag, Berlin, München 2010, ISBN 978-3-422-06903-9, p.  27-40.
* M. Ghilardi - F. Zevi, ''Echi di Riegl nella critica italiana'', in ''Alois Riegl (1858-1905) un secolo dopo'', Atti del Convegno Internazionale di Studi, Roma 30 novembre / 1-2 dicembre 2005, Accademia Nazionale dei Lincei, Atti dei Convegni Lincei 236, Roma 2008, pp. 219-237 219–237. https://www.academia.edu/2307464/Echi_di_Riegl_nella_critica_italiana
 
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