Libretto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 9:
I grandi letterati che puntualizzarono pienamente il genere letterario del melodramma e quindi della librettistica furono [[Ottavio Rinuccini]], [[Apostolo Zeno]], [[Ranieri de' Calzabigi]] e soprattutto [[Pietro Metastasio]] ([[1698]]–[[1782]]) ([[pseudonimo]] di Pietro Trapassi). I suoi libretti furono utilizzati in diverse occasioni da diversi compositori. Un altro librettista affermato del [[XVIII secolo]] fu [[Lorenzo Da Ponte]], che scrisse il libretto per tre delle maggiori opere di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]]. [[Eugène Scribe]] fu uno dei più prolifici librettisti del [[XIX secolo|secolo successivo]], fornendo le parole a [[Giacomo Meyerbeer|Meyerbeer]] (con il quale ebbe una durevole collaborazione), [[Daniel Auber|Auber]], [[Vincenzo Bellini|Bellini]], [[Gaetano Donizetti|Donizetti]], [[Gioachino Rossini|Rossini]] e [[Giuseppe Verdi|Verdi]]. Il duo francese costituito dagli scrittori [[Henri Meilhac]] e [[Ludovic Halévy]] scrisse un vasto numero di libretti per [[opera]] e operetta, apprezzati da [[Jacques Offenbach]], [[Jules Massenet]] e [[Georges Bizet]]. [[Arrigo Boito]], che scrisse libretti, tra gli altri, per Giuseppe Verdi e [[Amilcare Ponchielli]], compose anche due opere per proprio conto. A cavallo tra Ottocento e Novecento è da ricordare la coppia composta da [[Luigi Illica]] e [[Giuseppe Giacosa]], che fornì a [[Giacomo Puccini|Puccini]] i libretti di alcune tra le sue opere più famose.
 
Oggi, l'importanza del libretto è generalmente ritenuta minore - ma con tutte le dovute riserve - rispetto a quella della musica, ma per un lungo tratto della storia dell'opera - fino a buona parte del XVIII secolo - il libretto era considerato almeno importante quanto la musica, ed era normalmente l'unico ad essere pubblicato.
 
Un ruolo fondamentale fu ricoperto dalla [[Casa Ricordi]], che divenne quasi monopolista, non solo a livello italiano, ma anche internazionale, dei libretti d'opera, riuscendo ad acquisire i diritti dei principali musicisti e dei loro librettisti. Il ricco mercato attrasse, però, anche una serie di stampatori che, grazie anche alla legge sul diritto d'autore allora vigente, poterono provvedere alla stampa di edizioni a prezzi popolari. Si distinse in questo campo in particolare nei primi anni del [[XX secolo]] le [[Edizioni Madella]], poi diventate [[Attilio Barion|Barion]]