Comunicazione scientifica: differenze tra le versioni

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La '''comunicazione scientifica''' è il processo di [[pubblicazione scientifica|pubblicazione]] e divulgazione dei risultati della [[ricerca scientifica|ricerca]] di istituzioni private o accademiche.
 
Generalmente ci si riferisce con questo termine alle [[Rivista scientifica|riviste]] destinate alla [[comunità scientifica]] (un esempio illustre sono [[Nature (rivista)|Nature]] e [[Science]]), mentre si usa l'espressione '''[[divulgazione scientifica]]''' quando si intende la diffusione delle conoscenze scientifiche al grande pubblico, svolta in [[Italia]] da riviste come [[Le Scienze]], programmi televisivi come [[Quark (trasmissioneprogramma televisivatelevisivo)|Quark]] e siti come [[MolecularLab]].
 
L'inizio della comunicazione scientifica si può far risalire all'[[Illuminismo]], quando nel 1665 inizia la pubblicazione di due giornali di argomento scientifico: "''Les journal des savants''" a [[Parigi]] e a [[Londra]] "''Philosophical transactions of the Royal Society of London''". Da allora i periodici scientifici si sono affermati come principale mezzo della comunicazione scientifica.
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Dal 1975 al 1995 i prezzi delle sottoscrizioni ai periodici scientifici hanno subito in media un aumento del 7,3% annuale, per una serie di concause quali l'[[inflazione]], l'aumento d'informazione pubblicata per numero e, soprattutto, un forte decremento delle sottoscrizioni. Per fronteggiare la crisi gli editori di informazione scientifica hanno riposto nell'editoria digitale rispetto a quella cartacea le aspettative di un ingente taglio dei costi. L'impiego dell'[[ICT]] nel processo editoriale è stato, in un primo momento, circoscritto alla distribuzione dei documenti.
 
Con l'avvento del [[Web]], nei primi anni novanta, il mondo della comunicazione scientifica (in un primo tempo soprattutto accademica e americana) coglie le nuove opportunità fornite dalla standardizzazione e usabilità del mezzo. I vantaggi della pubblicazione scientifica on line, ormai ampiamente affermata grazie ai periodici elettronici (o ''[[e-journals]]''), si riscontrano nell'eliminazione dei costi tipografici, di magazzino e distribuzione. Però, a differenza di quanto ottimisticamente previsto all'inizio della "digital revolution", non si è determinato il superamento della crisi del settore.
 
I costi di acquisizione, selezione, recensione ed editing, cosiddetti di "prima copia", incidono fino all'80% sul costo totale della pubblicazione, a prescindere dal fatto che essa sia cartacea o digitale. Al fine ridurre i costi di "prima copia", è sorta quindi l'esigenza di progettare sistemi di integrazione informatica per rendere più efficienti e veloci tutte le peculiari fasi del processo editoriale della comunicazione scientifica on line, dall'acquisizione del documento alla pubblicazione finale.