Graziano Mesina: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Penultimo di undici figli di un pastore, suo padre si chiamava Pasquale e sua madre Caterina Pinna.<ref name=iomes>Graziano Mesina (a cura di Gabriella Banda e Gabriele Moroni), ''Io, Mesina'', Ed. Periferia, 1993. Moroni era giornalista a [[Il Giorno]], la Banda era l'avvocato di Mesina. La prefazione è di [[Indro Montanelli]].</ref> ''Grazianeddu'', questo è il suo soprannome, è noto come ''la primula rossa'' del [[banditismo]] sardo<ref>[http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20000319&Categ=0&Voce=1&IdArticolo=376084] citazione del soprannome dall'articolo dell'[[Unione Sarda]]</ref> ed è il più noto tra tutti i banditi del dopoguerra isolano.
<nowiki> </nowiki>''Grazianeddu'', questo è il suo soprannome, è noto come ''la primula rossa'' del [[banditismo]] sardo<ref>[http://giornaleonline.unionesarda.ilsole24ore.com/Articolo.aspx?Data=20000319&Categ=0&Voce=1&IdArticolo=376084] citazione del soprannome dall'articolo dell'[[Unione Sarda]]</ref> ed è il più noto tra tutti i banditi del dopoguerra isolano.
 
===Adolescenza e primi processi===
In quarta elementare, racconta Mesina nella sua autobiografia,<ref name=iomes /> prese a pietrate il maestro e dovette lasciare la scuola per andare in campagna come servo pastore, come già i fratelli.<ref name=iomes /> Mesina subisce il primo arresto nel [[1956]] all'età di 14 anni per [[porto d'armi]] abusivo essendo stato trovato in possesso di un fucile calibro 16 rubato;<ref name=corriere25>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/novembre/25/Mesina_ultimo_bandito_Una_vita_co_9_041125023.shtml Mesina, l'ultimo bandito Una vita tra cella e fughe] articolo del [[Corriere della Sera]] del 25 novembre [[2004]]</ref> secondo un quotidiano questa prima vicenda si chiude con il [[perdono giudiziale]],<ref name=repubblica24>[http://www.repubblica.it/2004/k/sezioni/politica/ciampigra/schegra/schegra.html Repubblica.it/politica: Mesina, vita da bandito pastore tra faide, evasioni e leggende] articolo tratto da [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]] del 24 novembre [[2004]]</ref> secondo Mesina stesso invece fu condannato a cinque anni con due anni di perdono giudiziale.<ref name=iomes />
 
Nel maggio del [[1960]] venne arrestato nuovamente per aver sparato in luogo pubblico. Portato nella caserma dei [[carabinieri]], riuscì ad evadere dopo aver forzato la porta della [[camera di sicurezza]]. Dopo una breve [[latitanza]] sulle montagne intorno ad Orgosolo,<ref name=iomes /> si costituì per le insistenze della famiglia e del suo [[avvocato]].<ref>Il penalista nuorese [[Bruno Bagedda]]</ref> Venne condannato a sei mesi di reclusione per l'[[evasione dalla prigione|evasione]] al quale si aggiunse un mese per il possesso della [[pistola]] e portato nel [[Prigione|carcere]] di [[Nuoro]].<ref name=repubblica24 /> Nel luglio dello stesso anno, mentre Mesina era ancora in carcere,<ref name=iomes /> viene rapito e poi ucciso Pietrino Crasta, commerciante di [[Berchidda]]. Una lettera anonima alla [[questura]] segnalò che in località Lenardeddu, ove si trovava un terreno per il pascolo preso in affitto dai fratelli di Graziano Mesina, si sarebbe potuto trovare il cadavere di Crasta. Il 12 luglio il cadavere vi viene effettivamente trovato.
Venne condannato a sei mesi di reclusione per l'[[evasione dalla prigione|evasione]] al quale si aggiunse un mese per il possesso della [[pistola]] e portato nel [[Prigione|carcere]] di [[Nuoro]].<ref name=repubblica24 /> Nel luglio dello stesso anno, mentre Mesina era ancora in carcere,<ref name=iomes /> viene rapito e poi ucciso Pietrino Crasta, commerciante di [[Berchidda]]. Una lettera anonima alla [[questura]] segnalò che in località Lenardeddu, ove si trovava un terreno per il pascolo preso in affitto dai fratelli di Graziano Mesina, si sarebbe potuto trovare il cadavere di Crasta. Il 12 luglio il cadavere vi viene effettivamente trovato.
 
I fratelli di Graziano Mesina (Giovanni, Pietro e Nicola) e alcuni vicini di pascolo vengono arrestati come responsabili del delitto. Il fratello Antonio, invece, riuscì a darsi latitante, e raccolse nel frattempo elementi probanti l'innocenza sua e dei fratelli.
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=== Dopo la liberazione ===
 
Dopo la liberazione, Mesina, tornato nella natia [[Orgosolo]], ha intrapreso la carriera di [[guida turistica]], accompagnando i turisti nell'esplorazione delle zone più impervie della zona, spesso teatro delle sue latitanze e delle rocambolesche fughe, come per esempio sul Supramonte.<ref>[http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=7889140 Archivio - LASTAMPA.it] articolo del 18-8-[[2007]] tratto dall'archivio storico di [[La Stampa]].it</ref> Insieme ad altri due soci, nel [[2007]] ha aperto un'agenzia di viaggi a [[Ponte San Nicolò]], in [[provincia di Padova]].<ref>[http://www.regionesardegna.it/documenti/1_54_20071109082949.pdf Prima pagina] de [[La Nuova Sardegna]] di venerdì 9 novembre [[2007]]</ref> Il 10 giugno 2013 viene arrestato per traffico di droga.
 
=== Nuovo arresto nel 2013, la condanna e la revoca della grazia ===
 
Nel giugno 2013, a 71 anni, viene arrestato ad Orgosolo. Secondo gli inquirenti, con la sua banda stava progettando un sequestro di persona: aveva già fatto un sopralluogo e fornito dettagli precisi sull'ostaggio ai suoi sodali, così come è emerso dalle intercettazioni. Inoltre è ritenuto dai magistrati della Dda di Cagliari capo di una potente organizzazione dedita a traffico di stupefacenti, furti e rapine. Dovrà rispondere peraltro di associazione a delinquere<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/10/nuoro-torna-carcere-bandito-mesina-stava-progettando-sequestri/621259/ Nuoro, torna in carcere il bandito Mesina: “Stava progettando sequestri” - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Inoltre è ritenuto dai magistrati della Dda di Cagliari capo di una potente organizzazione dedita a traffico di stupefacenti, furti e rapine. Dovrà rispondere peraltro di associazione a delinquere<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/06/10/nuoro-torna-carcere-bandito-mesina-stava-progettando-sequestri/621259/ Nuoro, torna in carcere il bandito Mesina: “Stava progettando sequestri” - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
Il 12 dicembre [[2016]] viene condannato a 30 anni di reclusione dal tribunale di Cagliari, che dispone altresì la revoca del provvedimento di grazia.<ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2016/12/12/news/cagliari_graziano_mesina_condannato_a_30_anni_di_reclusione_e_revoca_della_grazia-153951759/ Cagliari, Graziano Mesina condannato a 30 anni di reclusione e revoca della grazia]</ref>