Della Scala: differenze tra le versioni

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La famiglia '''della Scala''' o '''famiglia scaligera (Scal-igeri)''' [o famiglia '''di Frigo (Fr-igeri),''' relativo di famiglia '''Alighieri'''] fu una dinastia che governò sulla città di [[Verona]] per centoventicinque anni, dal [[1262]] al [[1387]].
 
Fu con [[Mastino I della Scala|Mastino]] che la città veneta passò in forma non traumatica da [[Comune medievale|Comune]] a [[Signoria cittadina|Signoria]], anche se l'effettivo passaggio avvenne solo con il fratello [[Alberto I della Scala|Alberto]]. Con [[Cangrande]] invece la Signoria raggiunse l'apice della sua importanza e fama.
 
Il primo di cui si hanno notizie certe è [[Arduino della Scala]] "possidente di riguardo e mercante di panni" che si dichiara di origine "latina" in un documento del [[1180]]. Da Arduino, vennero un Leonardino, un Balduino ed il di lui figlio [[Jacopino della Scala|Giacomino]] (o Jacopino), mercante di lane, considerato il capostipite dei successivi Signori di Verona.
 
Suo figlio [[Mastino I della Scala|Mastino]] non era particolarmente ricco, né aveva titoli nobiliari, ma era abile in politica, autorevole e capace, e soprattutto incline alla pace, aspetto fondamentale per i veronesi, che uscivano da una breve ma sanguinaria parentesi di dominio di [[Ezzelino III da Romano]] e ricoprì ruoli sempre più importanti all'interno della ''Domus Mercatorum'' fino a diventarne il [[podestà (medioevo)|podestà]] dal [[1261]] al [[1269]]. Nel cuore di [[Mastino I della Scala|Mastino]] non vi fu un piano di conquista di Verona (se mai vi fu) a breve scadenza, ma procedette per gradi e per ciò fece conto del ''Consiglio Maggiore'' e dell'abile fratello [[Alberto I della Scala|Alberto]]: comprese che la riuscita del suo piano era condizionata dall'appoggio del [[clero]] e dei [[mercante|mercanti]], poiché i [[mercante|mercanti]] producevano grande ricchezza e avevano grande forza nel ''consiglio Maggiore'', mentre l'alto [[clero]] disponeva di molto denaro.
 
Nel cuore di [[Mastino I della Scala|Mastino]] non vi fu un piano di conquista di Verona (se mai vi fu) a breve scadenza, ma procedette per gradi e per ciò fece conto del ''Consiglio Maggiore'' e dell'abile fratello [[Alberto I della Scala|Alberto]]: comprese che la riuscita del suo piano era condizionata dall'appoggio del [[clero]] e dei [[mercante|mercanti]], poiché i [[mercante|mercanti]] producevano grande ricchezza e avevano grande forza nel ''consiglio Maggiore'', mentre l'alto [[clero]] disponeva di molto denaro.
 
Fu con [[Mastino I della Scala|Mastino]] che la città veneta passò in forma non traumatica da [[Comune medievale|Comune]] a [[Signoria cittadina|Signoria]], anche se l'effettivo passaggio avvenne solo con il fratello [[Alberto I della Scala|Alberto]]. Con [[Cangrande I della Scala|Cangrande]] invece la Signoria raggiunse l'apice della sua importanza e fama. Ai tempi di [[Cangrande I della Scala|Cangrande della Scala]], a causa del nome di questo esponente della famiglia, nacque la leggenda che i Della Scala fossero imparentati con qualche ''[[khan]]'' [[Avari|àvaro]] che avrebbe partecipato alla [[Regno longobardo|conquista longobarda]] d'[[Italia]]. Si tratta però solo del tentativo, spesso usato da famiglie di estrazione comune, di nobilitare, una volta giunte al potere, le proprie origini sulla base di assonanze di nomi o titoli.
 
== Organi di Governo di Verona ==