Kleśa: differenze tra le versioni
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Con il sostantivo maschile sanscrito '''''kleśa''''' si indica in quella lingua uno stato di afflizione, di dolore, di angoscia, di tormento, di preoccupazione terrena. Tale sostantivo viene quindi ad indicare nelle teologie e nelle dottrine hindū e buddhiste, quello stato di afflizione che vincola gli esseri viventi al doloroso ''[[saṃsāra]]''.
== Induismo ==
La parola sanscrita ''kleśa'' significa "miseria" o "dolore" e, per estensione, tutto ciò che contribuisce a causare le miserie dell'uomo. L'equivalente in [[lingua tibetana]] è ''nyon mong'' che tradotto letteralmente significa ''quello che ti affligge dall'interno''. Con questa filosofia gli antichi ''[[rishi]]'' (saggi, veggenti) hanno esplorato le cause della sofferenza umana ed hanno indicato i mezzi più idonei per dissolvere queste cause.
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