Sceneggiata: differenze tra le versioni

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fonti e bibliografia
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== Storia ==
Il genere, del tutto peculiare della realtà artistica partenopea, nasce storicamente nel primo dopoguerra, allo scopo di unificare il genere musicale classico con il teatro. Le rappresentazioni erano infatti imperniate su una canzone di grande successo, dalla quale la sceneggiata prendeva il titolo e, attorno al tema musicale, veniva costruito un testo teatrale in prosa, risultando così un lavoro in cui canto, ballo e recitazione si fondevano in un'unica rappresentazione. I precursori della sceneggiata furono alcuni commediografi, come [[Altavilla]], che scrissero, anche per motivi economici, commedie basate sul testo di canzoni famose, quali ''Don Ciccillo'', la ''Fanfarra'' e ''Te voglio bene assaie''.
 
Le rappresentazioni erano infatti imperniate su una canzone di grande successo, dalla quale la sceneggiata prendeva il titolo e, attorno al tema musicale, veniva costruito un testo teatrale in prosa, risultando così un lavoro in cui canto, ballo e recitazione si fondevano in un'unica rappresentazione.
 
I precursori della sceneggiata furono alcuni commediografi, come [[Altavilla]], che scrissero, anche per motivi economici, commedie basate sul testo di canzoni famose, quali ''Don Ciccillo'', la ''Fanfarra'' e ''Te voglio bene assaie''.
 
Una delle cause della nascita della sceneggiata pare da imputare al Governo italiano, che dopo la disfatta di [[Caporetto]] appesantì le tasse sugli spettacoli di varietà, giudicati frivoli e degradati, stimolando gli autori, per aggirare le tasse, ad ideare uno spettacolo "misto".<ref name="CI">Pasquale Scialò, ''La canzone napoletana'', Newton, 1994, pag.45-48</ref>
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== Il revival degli anni '70 ==
 
Dopo anni di oblio quasi totale (nel [[1969]] il solo [[Teatro Duemila]], gestito da [[Giovanni Fiorenza]], conserva la tradizione in tutta [[Napoli]]), negli anni Settanta la sceneggiata conosce una sorta di revival. Il rilancio fu dovuto senz'altro a [[Pino Mauro]], [[Mario Trevi (cantante)|Mario Trevi]], a [[Nino D'Angelo]], [[Carmelo Zappulla]], Tecla Scarano e, soprattutto, al cantante e attore [[Mario Merola]], in particolare con la regia di Vincenzo De Crescenzo, già autore di numerose canzoni napoletane (tra le altre "Luna rossa"). Merola fu protagonista a cavallo tra gli anni '70 e '80 di numerose trasposizioni cinematografiche della sceneggiata riuscendo così a diffonderla in tutta [[Italia]] e nel resto del mondo, come in [[Canada]] e negli [[Stati Uniti d'America]] arrivando ad essere doppiato in [[Lingua inglese|inglese]], [[Lingua francese|francese]], [[Lingua araba|arabo]], [[Lingua turca|turco]] e [[Lingua tedesca|tedesco]].<ref>Mario Merola e Geo Nochetti, ''Napoli solo andata... Il mio lungo viaggio'', Sperling & Kupfer (2005), capitolo 5 ''Merola e il cinema''</ref> Dal [[1973]] in poi, anno del film ''[[Sgarro alla camorra]]'', l'attore interpreta svariate pellicole che lo consacreranno come il "re della sceneggiata". Tra le sue cine-sceneggiate più celebri vi sono: ''[[Lacrime napulitane]]'', ''[[I figli... so' pezzi 'e core]]'', ''[[Zappatore (film 1980)|Zappatore]]'', ''[[Torna]]'', ''[[Giuramento (film 1982)|Giuramento]]'', ''[[Carcerato (film 1981)|Carcerato]]'', ''[[Tradimento (film 1982)|Tradimento]]'', ''[[Guapparia (film)|Guapparia]]'' e diverse altre. Tra le cine-sceneggiate di Merola ci sono anche quelle che incentrano il poliziesco alla sceneggiata, tra le più celebri vi sono: ''[[Napoli... serenata calibro 9]]'', ''[[I contrabbandieri di Santa Lucia]]'', ''[[Napoli, Palermo, New York - Il triangolo della camorra]]'', ''[[Il mammasantissima]]'', e appunto ''Sgarro alla camorra'' il primo film di Merola e diverse altre.