Problema della demarcazione: differenze tra le versioni

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{{citazione|Chiamo problema della demarcazione il problema di trovare un criterio che ci metta in grado di distinguere tra le scienze empiriche da un lato, e matematica, logica e sistemi metafisici dall'altro|[[Karl Popper]], ''Logica della scoperta scientifica''}}
[[File:Phrenologychart.png|thumb|Mappa frenologica del XIX secolo. La [[frenologia]] è una pseudoscienza che in passato fu considerata una vera scienza]]
Il '''problema della demarcazione''' è un concetto proprio della [[filosofia della scienza]], nonché un [[principio]] cardine dell'[[epistemologia]], che si propone di definire i limiti della [[scienza]], sorto dalla difficoltà di distinguere la [[scienza]] dalle [[Pseudoscienza|pseudoscienze]] e dai quesiti [[Metafisica|metafisici]] della [[filosofia]] e della [[religione]].
 
Il problema della demarcazione è quindi il problema di trovare i criteri per definire i confini tra ciò che è scienza e ciò che non lo è e tracciare questi confini. Tale quesito, quindi, non si propone di distinguere tra ciò che è "vero" e ciò che è "falso", ma solo di trovare un criterio per stabilire i confini tra [[conoscenza]] ''scientifica'' e resto delle conoscenze e delle [[teoria|teorie]].
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I rapporti tra tale problema e l'ambito giuridico, in realtà, sono molto più complessi di quanto si possa pensare.
 
Il problema della demarcazione nell'ambito del [[diritto]] si risolve praticamente nella distinzione tra le teorie ''accettabili'' da una giuria quale elemento probativo e quelle non accettabili.
 
Nell'ambito [[Stati Uniti d'America|statunitense]] il criterio di distinzione era stato definito nel [[1923]] nel corso della sentenza riguardante il caso di [[omicidio]] ''Frye v. US'', in cui venne stabilito il principio secondo cui «i dati su cui si basa la deduzione devono avere raggiunto un tale giudizio di consenso da essere generalmente accettati nello specifico campo scientifico», e che da quel momento venne denominato con il termine ''regola di Frye''. Da quel momento, cioè, veniva formalizzata una certa dipendenza della giurisprudenza dalla scienza e dalle sue decisioni in materia di demarcazione tra scienza e pseudoscienza. In seguito a tale sentenza venne rifiutata la richiesta dell'[[imputato]] di utilizzo della ''[[macchina della verità]]'' (strumento di analisi della [[pressione arteriosa]] che sarebbe in grado di rilevare se il soggetto in analisi sta dicendo la verità o meno) per provare la sua innocenza.
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== La demarcazione tra scienza e pseudoscienza ==
{{vedi anche|pseudoscienza}}
In passato ci sono stati diversi esempi di conoscenze e teorie dapprima considerate scientifiche ed accettate da tutti gli scienziati, per poi essere relegate nell'ambito delle pseudoscienze. Alcuni esempi sono l'[[astrologia]], l'[[alchimia]], la [[frenologia]] e la [[fisiognomica]].
 
Si sono avuti, tuttavia, anche passaggi di conoscenze da un ambito strettamente popolare e pieno di superstizione ad uno più propriamente scientifico. Alcuni esempi di tali passaggi sono l'[[etologia]] e l'[[agronomia]].
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Come si può notare, secondo la concezione di Popper, è impossibile essere sicuri della verità di una teoria scientifica, la quale è sempre sottoposta alla possibilità che un'esperienza la falsifichi. Al contrario, una teoria non scientifica è in grado di non essere falsificata per la sua capacità di interpretare i fatti o per l'impossibilità di una verifica sperimentale delle sue affermazioni.
 
È importante notare che secondo questa concezione la matematica e la logica non rientrino nell'ambito della scienza, essendo anch'esse non falsificabili.
 
Popper, contrariamente a quanto ci si possa aspettare, pur distinguendola dalla scienza dava una certa importanza alla metafisica, vista come un buon metodo euristico di formazione delle idee ed ipotesi scientifiche.
 
==== Conseguenze della teoria ====
Il falsificazionismo ha come conseguenza "interna" che non è esso stesso una teoria scientifica. Infatti, alla domanda "è falsificabile il falsificazionismo?" non si può che rispondere negativamente, dato che non esiste alcuna osservazione sperimentale che possa confutare questa teoria.
 
Un altro possibile problema può essere spiegato da un esempio pratico: l'affermazione "i miei occhi sono blu" dovrebbe essere considerata un'affermazione scientifica, poiché falsificabile da un'altra persona che verifichi il colore dei miei occhi. Nell'ambito della conoscenza scientifica, dunque, rientrerebbero anche affermazioni ed enunciati che comunemente si ritiene non abbiano una valenza scientifica.
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=== La critica di Kuhn al falsificazionismo ===
[[Thomas Kuhn]], uno [[Storia della scienza|storico della scienza]] [[Stati uniti d'America|americano]], criticò l'analisi effettuata da Popper introducendo il concetto di ''slittamento di [[paradigma]]'' in ''[[La struttura delle rivoluzioni scientifiche]]''.
 
Egli si allontana nettamente da Popper, ribaltando il suo modo di vedere: a suo avviso, infatti, una comunità scientifica non si costituisce sulla base di una metodologia falsificazionista, ma parte dall'accettazione acritica e [[dogma]]tica di un modo di pensare (''paradigma''). Ne deriva una visione totalmente opposta rispetto al filosofo austriaco, anche per ciò che riguarda la figura dello [[scienziato]]: da critico dalla mentalità aperta quale era per Popper, diventa un dogmatico che accetta in modo [[Pregiudizio|pregiudiziale]] un modo di pensare.
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[[File:Le fasi della scienza secondo Thomas Kuhn.png|thumb|Schematizzazione delle fasi della scienza descritte da Thomas Kuhn.]]
 
Kuhn divise il processo scientifico in due fasi: la ''[[scienza normale]]'' e la ''[[scienza straordinaria]]'' (o rivoluzionaria). Durante la prima fase la maggioranza degli scienziati lavora sulla base di quello che chiama il ''corrente paradigma accettato dalla comunità scientifica'', seguendo le idee di Popper sulla falsificabilità. A questo punto, dice Kuhn, si vengono a creare delle anomalie all'interno del paradigma comunemente accettato e si trovano dei fenomeni che i modelli accettati dalla comunità scientifica non sono in grado di spiegare.
 
Quando si accumulano abbastanza anomalie, alcuni scienziati iniziano a lavorare nell'ambito della cosiddetta "scienza straordinaria". In questa fase si riconosce l'impossibilità ad utilizzare i vecchi modelli per spiegare la realtà e se ne ricercano di nuovi (per quanto la maggior parte di essi sia destinata ad essere confutata). Alla fine, tuttavia, viene creato un nuovo paradigma, e quello vecchio viene eliminato.
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A fronte degli esiti incerti del pensiero derivato dalla crisi del positivismo logico, una costituzione più rigorosa del criterio di demarcazione, e dello stesso [[fallibilismo]], potrebbe tuttavia venire dalle basi teoriche della filosofia di [[Karl-Otto Apel]] (che tuttavia alcuni filosofi popperiani, come [[William Bartley III]], osteggiano fortemente).
 
Apel propone una sorta di "trasformazione semiotica del kantismo", o "semiotica trascendentale", intesa come individuazione e analisi dei presupposti universali, irrinunciabili, e perciò non fallibili, di ogni argomentare e significare (dunque, anche dell'argomentazione e del linguaggio della scienza).
 
Contro le derive estreme del fallibilismo Apel sostiene (ne ''Il problema dell'evidenza fenomenologica alla luce di una semiotica trascendentale'', 1986) la necessità di stabilire una differenza di principio fra ipotesi controllabili (falsificabili) e criteri che sono alla base della definizione di controllabilità e falsificabilità di una teoria. In pratica, all'interno di quella particolare comunità di argomentanti che sono gli scienziati, il presupposto irrinunciabile delle finalità eminentemente conoscitive del sapere scientifico implica che le teorie proposte siano formulate in modo tale da essere controllabili con obbiettività da tutti gli altri ricercatori, e da essere suscettibili di correzione o smentita, altrimenti saltano le regole di quel peculiare ''Sprachspiel'' che il secondo [[Ludwig Wittgenstein|Wittgenstein]] identificava con l'atto logico-linguistico-cognitivo di inventare una teoria per spiegare i fatti e provarla.
 
== Note ==
{{<references}}/>
 
== Bibliografia ==