Guglielmo Becchi: differenze tra le versioni

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Di famiglia nobile entrò giovanissimo nell'[[Ordine di Sant'Agostino]]. Fece prima i suoi studi di grammatica all'Università di Padova e poi quelli di filosofia e teologia a Bologna. Passò infine a Parigi dove si perfezionò nelle sette arti liberali ([[Trivio]] e [[Quadrivio]]) e in teologia<ref>Vespasiano da Bisticci, ''Vite di uomini illustri del secolo XV'', a cura di Angelo Mai, Firenze, Barbera, 1859, pag. 203</ref>.
 
Dopo gli studi ritornò a Firenze «''e altrove a predicare, ed ebbe grandissimo concorso nelle predicazioni, e aveva mirabile audienza di popoli e degli uomini dotti, perché soddisfaceva a ognuno''»<ref>Ibid.</ref> infatti «''aveva dalla sua natura d'essere eloquentissimo; il tempo che aveva lo consumava in predicare e in leggere e in comporre''»<ref>Ibid.</ref>.
 
Nel 1440 entrò a far parte del Collegio dei Teologi di Firenze e nel 1451<ref>Girolamo Tiraboschi, ''Storia della Letteratura italiana'', Milano, 1824, Vol. VI parte I pag. 429</ref> divenne lettore di Sacra teologia a Bologna. Questo fino al capitolo generale degli agostiniani che si tenne a [[Siena]] nel 1460 e in cui venne eletto alla carica di generale del suo ordine «''dove consumò assai tempo a visitare tutto l'ordine, e in Francia e nella Magna e in Inghilterra; e in tutti questi luoghi dimostrò la virtù della sua dottrina, e in tutta Italia''»<ref>Vespasiano da Bisticci, cit. pag. 203</ref>.
 
Dieci anni dopo, lasciato il generalato, il pontefice [[Paolo II]] gli conferì, essendo vacante, il [[Diocesi di Fiesole|vescovado di Fiesole]] di cui in seguito fece rinuncia nell'anno 1481.
 
«''Attese, di poi che fu levato di questa cura dell'ordine e venuto al vescovado, a comporre; e compose il comento sopra l'Etica d'Aristotele, libro molto stimato. Comentò ancora l'Economia d'Aristotele, e fece molti sermonari predicabili a più materie, e quadragesimali e festivi. In tutte le sue opere fu molto lodato e commendato da tutti i dotti. Fece scrivere e comperò moltissimi volumi di libri per fare una biblioteca, i quali libri ha messi nel convento di Santo Spirito di Firenze, e alcuni ne donò alla libraria di Santa Maria del Fiore, come si vede, dove è il nome suo per sua memoria. E così dispensò il suo tempo laudabilmente''»<ref>Ibid. pag. 204</ref>.
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==Note==
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==Bibliografia==