Gneo Cornelio Cosso (tribuno consolare 406 a.C.): differenze tra le versioni

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== Terzo tribunato consolare ==
Nel [[401 a.C.]] fu eletto [[tribuno consolare]] con [[Lucio Giulio Iullo (tribuno consolare 401 a.C.)|Lucio Giulio Iullo]], [[Marco Furio Camillo]], [[Manio Emilio Mamercino]], [[Lucio Valerio Potito (tribuno consolare 414 a.C.)|Lucio Valerio Potito]] e [[Cesone Fabio Ambusto]]<ref name="ReferenceC">Tito Livio, "Ab Urbe Condita", V, 10.</ref>.
 
Durante l'anno la città fu percorsa da grandi polemiche, alimentate dai [[tribuno della plebe|tribuni della plebe]] per la cattiva conduzione della guerra, con il grave rovescio subito dai romani nell'assedio di [[Veio]] causata dai dissidi sorti tra i due tribuni consolari [[Manio Sergio Fidenate]] e [[Lucio Verginio Tricosto Esquilino]], per la decisione di mantenere i soldati in servizio anche durante l'inverno per sostenere l'assedio di Veio (quando il normale periodo di leva durava dalla primavera all'estate), e per la necessità di nuovi tributi per sostenere le spese di guerra (era stato deciso che i soldati sarebbero stati pagati dallo Stato per il periodo che prestavano il servizio militare)<ref >Tito Livio, name="Ab Urbe ConditaReferenceC", V, 10.</ref>.
 
{{q|E visto che i tribuni non permettevano di incassare il tributo militare e ai comandanti non arrivava denaro per pagare gli uomini che reclamavano con impazienza le proprie paghe, poco ci mancò che anche l'accampamento venisse contagiato dai torbidi scoppiati in città.|Tito Livio, "Ab Urbe Condita", V, 12.}}
 
Alla fine i Tribuni della plebe portarono in giudizio Sergio Fidenate e Lucio Verginio, per la pessima conduzione della guerra; i due furono condanni ad una pena pecuniaria di 10.000 assi pesanti<ref >Tito Livio, "Ab Urbe Condita", V, 12.</ref>.
 
Sul fronte militare i romani riconquistarono le posizioni perse l'anno precedente a Veio, razziarono il territorio dei veienti, condotti da Gneo Cornelio e Furio Camillo, mentre a Valerio Potito fu affidata la campagna contro i [[Volsci]] per riconquistare [[Terracina|Anxur]], che fu posta sotto assedio.
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== Note ==
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