Unico Anello: differenze tra le versioni

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=== L'Anello e Isildur ===
{{Citazione|Era caldo al primo momento, caldo come ferro rovente, e la mia mano ne fu scottata a tal punto che dubito di poter liberarmi dal dolore. Eppure nel mentre io scrivo esso si sta rinfrescando, e mi è parso di vederlo restringersi senza tuttavia perdere né forma né bellezza. Di già la scritta incisa su di esso, che sulle prime era chiara al pari di una rossa fiamma, sbiadisce ed è ormai appena leggibile. I caratteri sono quelli elfici di Eregion, poiché non vi sono a Mordor lettere idonee ad un lavoro sì minuzioso, ma la lingua è a me sconosciuta. Suppongo sia della terra nera, perché è rozza ed irregolare; quali malvagità essa dica, lo ignoro, tuttavia traccio qui una copia della scritta, qualora dovesse sbiadire senza lasciar indizi. Manca all'anello forse il calore della mano di Sauron, che era nera, eppur bruciava come fuoco, tanto da distruggere Gil-galad; e forse se si riscaldasse nuovamente l'oro, la scrittura tornerebbe viva. Ma non sarò io a rischiare di danneggiare quest'oggetto: di tutte le opere di Sauron, è l'unica che sia bella. Mi è caro, benché lo stia acquistando con grandi sofferenze.|[[J.R.R. Tolkien]], ''[[Il Signore degli Anelli]]'', ''[[La Compagnia dell'Anello (romanzo)|La Compagnia dell'Anello]]''<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien|p. 320|anelli}}.</ref>}}
Sauron scomparve dalla [[Terra di Mezzo]], ma non morì. E il potere infuso nell'Anello conferiva allo stesso una volontà propria, che irretì Isildur: questi, invece di distruggerlo (cosa che sarebbe stata fatale per Sauron, il cui destino era legato per sempre all'Anello Sovrano) decise di tenerlo per sé, in memoria di suo padre e di suo fratello [[AnarionAnárion]], caduti in guerra.<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien|p. 309|anelli}}.</ref> In realtà, forse senza volerlo, Isildur desiderava il potere che l'Anello gli avrebbe conferito, per accrescere la forza del proprio regno.
 
Nell'anno 2 della [[Terza Era]],<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien|p. 1296|anelli}}.</ref> mentre Isildur si recava nel regno di [[Arnor]], gli [[Orchi della Terra di Mezzo|Orchi]] tesero un'imboscata alla sua compagnia presso [[Campo Gaggiolo]] sulle rive dell'[[Anduin]]; egli si infilò l'Anello per sfuggire ai nemici diventando invisibile e si tuffò nel fiume. Ma l'Anello (presumibilmente per propria volontà) si sfilò dal dito del Re di Arnor e [[Gondor]] mentre questi nuotava, facendolo tornare visibile. Gli Orchi così lo videro e lo trafissero con i loro dardi, uccidendolo.<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien|p. 353|silmaril}}.</ref>
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=== Il destino dei Portatori ===
Dei molti che hanno portato l'Unico Anello, solo tre sopravvissero alla sua distruzione. Bilbo Baggins, che lo portò più a lungo degli altri, ne ricavò una vita molto lunga. Frodo rimase gravemente menomato, nello spirito e nel corpo, dalla sua missione. Sam fu l'unico a non avere conseguenze di rilievo (probabilmente perché lo portò con se solo per poco tempo).
 
Per aver svolto il loro ruolo, tutti e tre gli Hobbit ricevettero il permesso di partire per le [[Terre Immortali]], dove avrebbero potuto essere curati da tutte le loro lesioni. Bilbo e Frodo partirono assieme a [[Gandalf]], [[Galadriel]], [[Elrond]] e la maggior parte degli [[Elfi della Terra di Mezzo|Elfi]].<ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien|pp. 1224-1225|anelli}}.</ref><ref>{{Cita|J.R.R. Tolkien|p. 1310|anelli}}.</ref> Sam visse normalmente ma alla morte della moglie affidò il [[Elfi della Terra di Mezzo|Libro Rosso]] alla figlia e scomparve nel nulla:<ref name= Anelli5 >{{Cita|J.R.R. Tolkien|p. 1312|anelli}}.</ref> si ipotizza che a sua volta abbia attraversato il mare e sia giunto alle Terre Immortali.<ref name= Anelli5 />
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Tolkien concesse una certa elasticità nell'ambito delle interpretazioni delle sue opere per rispetto della libertà del lettore<ref>{{Cita|Carpenter|Letters n°203|Carpenter}}.</ref> ed in effetti molte persone hanno cercato di vedere nell'Unico Anello un qualche [[simbolo]] o una qualche [[metafora]]. Qualcuno per esempio pensò all'[[energia nucleare]] o alla [[bomba atomica]], e spesso l'Anello viene preso come loro simbolo,<ref>{{Cita|Carpenter|Letters n°226|Carpenter}}.</ref> il che sarebbe assolutamente anacronistico, poiché l'Anello è stato inventato verso la fine degli [[anni 1930]]; la [[fissione nucleare]] fu sì scoperta in quel periodo, ma sia i primi reattori scientifici che la bomba atomica non si sarebbero conosciuti fino al [[1945]]. Un'altra possibile interpretazione è che l'Anello rappresenti la bramosia di [[potere]], che nella visione di Tolkien porta sempre alla corruzione ed è connotato in modo fortemente negativo. Inoltre la dipendenza che l'Anello esercita su chiunque gli stia accanto e le relative ripercussioni fisiche e [[Psicologia|psichiche]] mostrate in molti personaggi, tra cui Bilbo, Frodo, Gollum e [[Saruman]], ma anche altri, sono ossessioni paragonabili a quelle comuni in chi assume [[droga]].<ref>[[Andy Serkis]], l'attore che impersona Gollum nella [[Il Signore degli Anelli (trilogia)|trilogia]] di [[Peter Jackson]], ha citato la droga come fonte d'ispirazione per la sua performance. {{cita web|http://news.bbc.co.uk/cbbcnews/hi/chat/hotseat/newsid_2853000/2853041.stm|Andy Serkis, intervista alla BBC|29 febbraio 2012}}</ref>
 
Un'interpretazione recente dell'autore [[Danimarca|danese]] [[Peter Kjaerulff]] teorizza che l'Anello del Potere ricordi gli anelli maledetti descritti da [[Platone]] in ''[[La Repubblica (dialogo)|Repubblica]]'' (l'[[Anello di Gige]]), e da [[Richard Wagner]] nella tetralogia ''[[L'anello del Nibelungo]]'' (l'anello [[Andvaranautr]]).<ref name="Ross">Alex Ross, [http://www.newyorker.com/archive/2003/12/22/031222crat_atlarge "The Ring and the Rings> Wagner vs Tolkien"], ''The New Yorker'', December 22, 2003.</ref><ref>{{cita libro | cognome= Kjaerulff| nome= Peter| titolo= The Ringbearer's Diary | editore= | città= | anno= 2001 }}</ref> Tuttavia Tolkien ha negato con decisione questo collegamento, rispondendo in tal modo: «Entrambi gli anelli sono rotondi, e le somiglianze finiscono qui».<ref>Humphrey Carpenter, ''La realtà in trasparenza'', lettera n° 229.</ref> Secondo la biografia di Tolkien scritta da [[Humphrey Carpenter]], egli disprezzava l'interpretazione di Wagner dei miti più importanti della [[mitologia germanica]].<ref>{{cita libro|autore=Humphrey Carpenter|anno=1977|titolo=Tolkien: A Biography|città=New York|editore=Ballantine Books|lingua=inglese|isbn=0-04-928037-6}}.</ref> D'altronde un collegamento effettivo è altamente improbabile: si ricordi che il ''[[tòpos]]'' dell'anello dotato di particolari funzioni è largamente presente in tutte le culture fin dall'antichità e si potrebbero citare molti romanzi e poemi, [[medioevo|medievali]] e non, che mettono in scena un anello magico (basti pensare agli anelli che rendono invisibili di Angelica e Argalìa ne l'[[Orlando Innamorato]] di [[Matteo Maria Boiardo]]). Cercare di distruggere un tesoro invece è insolito sia nel folclore sia nella [[poema epico|letteratura epica]], mentre è molto più comune cercare di riguadagnare un tesoro: Tolkien stesso ha descritto ne ''[[Lo Hobbit]]'' il tentativo di recuperare il tesoro rubato ai [[Nani (Terra di Mezzo)|nani]] dal [[Draghi della Terra di Mezzo|drago]] [[Smaug]]. Tuttavia altri critici ritengono che l'opera di Tolkien abbia attinto a piene mani dal lavoro di Wagner e che la creazione del primo esista all'ombra del secondo.<ref name="Ross" /> Altri, come [[Tom Shippey]]<ref>{{en}} Tom Shippey, The Road to Middle-earth, pag. 296.</ref> e Gloriana St. Clair<ref>{{cita web|http://shelf1.library.cmu.edu/books/gloriana/bookreader#page/1/mode/2up |CMU Libraries: Book: Tolkien's Cauldron |editore=Shelf1.library.cmu.edu |data=11 ottobre 2001 |accesso=16 novembre 2011}}</ref> attribuiscono le somiglianze al fatto che Tolkien e Wagner hanno creato lavori simili sulla base delle stesse fonti. Tuttavia, Shippey e altri ricercatori hanno scritto in una posizione intermedia, affermando che entrambi gli autori, infatti, avevano utilizzato gli stessi materiali di base, ma che Tolkien era, in realtà, in debito con alcuni dei temi originali, approfondimenti e usi artistici realizzati su tali fonti che apparirono prima con Wagner.<ref>{{cita web|url=http://sites.google.com/site/vgbookreviews/TitlePage/rootsandbranches''|titolo= Roots and Branches| dataarchivio=novembre 2011}}.</ref>
 
== Note ==