Lorenzo Valla: differenze tra le versioni

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Lorenzo Valla si pone tra i maggiori esponenti del [[Quattrocento]] italiano e dell'umanesimo europeo, non solo per il suo costante apporto di punti di vista assolutamente umanistici, bensì anche per la sua annosa avversione ai barbarismi della cultura [[scuola|scolastica]]<ref>Lodi Nauta, ''In Defense of Common Sense: Lorenzo Valla's Humanist Critique of Scholastic Philosophy'', Harvard University Press, 2009 ISBN 9780674032699.</ref>.
 
È indicativa ad esempio la sua tesi (in ''De Voluptate'') sugli errori dello stoicismo praticato dagli asceti cristiani che non avrebbero preso in debita considerazione le leggi naturali, dunque divine; la [[morale]] consiglierebbe infatti un'esistenza allegra e godereccia che non potrebbe in alcun modo precludere l'aspirazione alle gioie postume del paradiso. Analogamente, nelle ''Dialecticae Disputationes'' Valla confuta il [[dogmatismo]] di [[Aristotele]] e la sua arida [[logica]] che non offre insegnamenti o consigli, bensì discute solo di parole senza raffrontarle con il loro significato nella vita reale. Altrettanto critico si dimostra (nelle ''Adnotationes in Novum Testamentum'')<ref>Pubblicate per la prima volta nel 1505 da [[Erasmo da Rotterdam]].</ref> quando usa la sua profonda spadronanza del latino per provare che sono state le traduzioni maldestre di alcuni passi del [[Nuovo Testamento]] a causare incomprensioni ed [[eresia|eresie]].
padronanza del latino per provare che sono state le traduzioni maldestre di alcuni passi del [[Nuovo Testamento]] a causare incomprensioni ed [[eresia|eresie]].
 
== Fondazione Valla ==