François-Noël Babeuf: differenze tra le versioni

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Nel suo giornale ''Le Correspondant picard'' protesta contro la ''Dichiarazione dei diritti'' che solo in apparenza riconosceva l'eguaglianza di tutti i cittadini, dal momento che essi vengono distinti in «attivi», dotati di un reddito e in «passivi», quelli che non hanno nulla e non hanno diritto di voto. Del resto, tra i cittadini attivi, solo l'uno per cento dei più agiati poteva essere ammesso alle urne, eleggendo a deputato chi poteva pagare un contributo di un marco d'argento (52 franchi): i «rappresentanti del popolo» venivano così scelti solo fra i benestanti.
 
Il suo giornale svolge un'attività di protesta nell'alveo di un programma democratico: si batte contro le pretese ecclesiastiche di reclamare le decime feudali e di quelle nobiliari di poter continuare a disporre dei beni del comune di [[Roye (Somme)|Roye]] - i diritti feudali gravanti sui beni saranno aboliti per decreto della [[Convenzione nazionale|Convenzione]] soltanto il 17 luglio [[1793]] - attirandosi così l'ostilità dei notabili della cittadina, che riescono ancora a farlo arrestare, ma solo per breve tempo, né queste iniziative lo intimidiscono.
 
Alla notizia del tentativo di fuga dalla Francia di [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]], chiede l'instaurazione della Repubblica e sostiene la candidatura dell'abate Coupé de Sermaize all'Assemblea legislativa, ritenendolo - ma ne sarà presto deluso - un sostenitore coerente e inflessibile di un programma politico radicale. Appoggiandolo, non si fa illusioni sull'onestà dei deputati dell'Assemblea - «questo grande teatro in cui tanti personaggi verranno con un ruolo e con una maschera» - e gli suggerisce di «aggirare tutti gli ostacoli e di sventare con astute manovre le macchinazioni e le bricconerie del partito dell'iniquità, di evitare le sorprese e le insidie, di opporre insomma con opportunità e perspicacia una tattica all'altra. Ciò che io vorrei in quest'assemblea sarebbe, tra i sostegni che il popolo può dare, una conoscenza più approfondita delle sue sofferenze e dei suoi bisogni, una maggior risoluzione ad applicare a tanti mali il solo rimedio efficace: più animo per volere con energia e persistenza la soppressione della miseria e dell'ignoranza».