Ahmadiyya: differenze tra le versioni

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== Introduzione ==
 
Il movimento Ahmadiyya è stato fondato nel 1889 da [[Mirza Ghulam Ahmad]] (1835-1908), nel villaggio indiano di Qadian (Punjab). Mirza Ghulam Ahmad era inizialmente noto come un grande studioso e difensore dell’Islam: nel suo famoso testo [[Barahin-e-Ahmadiyya|Brahin-e-Ahmadiyya]] (1880), infatti, Ahmad si batté soprattutto nella difesa dell’Islam dalle polemiche dei missionari cristiani e per sostenere con forza la santità del Corano e del [[profeta]] [[Maometto]]. Dopo aver più volte affermato di essere il [[Messia nell'ebraismo|Messia]] e anche l’Imam Mahdi, riferendosi nei suoi scritti alle profezie di Maometto, Mirza Ghulam Ahmad venne però screditato dagli stessi studiosi musulmani che fino a quel momento lo avevano elogiato per i suoi contributi intellettuali al servizio dell’Islam.
 
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== Il fondatore ==
 
Mirza Ghulam Ahmad ha dichiarato di essere stato mandato sulla terra per seguire la missione di Gesù, figlio di Maria (in arabo: عیسی ابن مریم), così come profetizzato da Maometto, essendo lui stesso Messia e Imam Mahdi. Secondo Ahmad, gli insegnamenti del Corano e le profezie dei Profeti non devono essere letti fedelmente, bensì considerati nello stesso modo in cui Gesù ha interpretato la profezia della discesa di Elia. Gesù, infatti, spiega come la profezia si sia avverata grazie all’avvento di [[Giovanni Battista]] (Matteo 11: 14; 17: 10-13; Marco 9: 11-13), venuto al mondo nel ruolo di [[Elia]].
 
Ahmad ha più volte posto l’accento sulla sua venuta non come profeta indipendente, ma solo per rendere onore e servire la missione di Maometto. Nonostante questo punto fondamentale sia stato da lui ripetutamente spiegato, Ahmad è stato dichiarato eretico dagli altri studiosi musulmani contemporanei. Per Ahmad, invece, il suo compito è proprio quello di ricevere e accogliere le continue rivelazioni di Dio in qualità di profeta, seppur obbedendo e sottomettendosi a Maometto.
 
== I Califficaliffi ==
 
Nel suo libro “Il Testamento”<ref>{{Cita web|url=http://www.alislam.org/library/browse/book/The_Will|titolo=The Will}}</ref> (in urdu: رسالہ الوصیت) (1905), Ahmad annuncia la sua morte imminente, così come spesso rivelato a lui tramite continue visioni. In questo libro, Ahmad parla di una “seconda manifestazione”, che terrà in vita la sua missione tramite il Califfato, così come avvenuto dopo Maometto per il califfato di Abu Bakr Siddiq. Per questo motivo, dopo la scomparsa di Ahmad il 26 maggio del 1908, gli Ahmadi hanno rinnovato il loro giuramento di lealtà a Hakeem Noor-ud-Din, riconoscendolo come primo Califfo del Messia (in arabo: خلیفة المسیح الاول). Il Califfo, infatti, è considerato la guida spirituale al livello internazionale, una guida capace di unire le comunità e i credenti Ahmadi sparsi in tutto il mondo. Il nuovo Califfo viene eletto subito dopo la scomparsa del Califfo uscente da un collegio elettorale; immediatamente dopo, dunque, tutti gli Ahmadi sono chiamati a rinnovare il proprio giuramento di lealtà al nuovo Califfo appena eletto.
 
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== La scissione ==
 
Dopo la scomparsa del primo Califfo, una parte degli Ahmadi ha deciso di intraprendere una nuova strada, separandosi dalla comunità originaria sotto la guida di Maulana Muhammad Ali, fondatore del movimento “[[Lahore Ahmadiyya Movement for the Propagation of Islam]]” (in urdu: احمدیہ انجمنِ اشاعتِ اسلام). La comunità di Maulana Muhammad Ali, dunque, ha deciso di non riconoscere i successivi Califfi della Ahmadiyya Muslim Jama’at.
 
== In Italia ==
 
In Italia il movimento è registrato come Associazione, con il nome di “The Ahmadiyya Muslim Jama’at Italia”<ref>{{Cita web|url=www.alislam.it|titolo=Sito ufficiale}}</ref>, con sede nazionale a San Pietro in Casale (Bo). Il gruppo conta centinaia di persone di varie nazionalità tra le quali la stessa Italia, ma anche l’Algeria, il Morocco, il Pakistan, il Bangladesh, il Ghana, il Gambia, la Tunisia, Togo e la Somalia.
 
Negli ultimi anni sono state lanciate diverse campagne di informazione nazionali, come la campagna “Musulmani per la Pace” e la campagna “Musulmani per la lealtà”. La comunità in Italia è conosciuta per il motto: Amore per Tutti Odio per Nessuno<ref>{{Cita web|url=http://www.loveforallhatredfornone.org/|titolo=}}</ref>.
 
== Persecuzione e Opposizioneopposizione ==
La comunità Ahmadiyya ha affrontato, fin dal principio, una forte opposizione e persecuzione. I primi due martiri, Shehzada Abdul Latif (ucciso nel 1902) e Mian Abdul Rahman (ucciso nel 1901), sono stati torturati e uccisi in Afghanistan per aver aderito all’Ahmadiyya e per aver dichiarato l’Islam una religione non violenta. Nonostante siano sempre di più gli studiosi della religione musulmana a confermare come l’Islam non promuova la violenza, l’opposizione persiste, oggi nelle vesti della critica a Mirza Ghulam Ahmad e al suo dichararsidichiararsi profeta. Secondo gli Ahmadi, Mirza Ghulam Ahmad ha più volte sostenuto nei suoi scritti come Maometto sia il Sigillo del Profeta (in Arabo: خاتم النبیین), e che nessun profeta potrà mai affermare una nuova Sharia dopo Maometto e il Corano. Mirza Ghulam Ahmad ha fatto appello alla condizione di profeta solo nel senso che Dio continua a rivelare Se Stesso ai fedeli mostrando i Suoi miracoli attraverso le Sue persone fidate, fino a che queste continueranno a far fede e obbedire a Maometto.
 
La comunità Ahmadiyya ha affrontato, fin dal principio, una forte opposizione e persecuzione. I primi due martiri, Shehzada Abdul Latif (ucciso nel 1902) e Mian Abdul Rahman (ucciso nel 1901), sono stati torturati e uccisi in Afghanistan per aver aderito all’Ahmadiyya e per aver dichiarato l’Islam una religione non violenta. Nonostante siano sempre di più gli studiosi della religione musulmana a confermare come l’Islam non promuova la violenza, l’opposizione persiste, oggi nelle vesti della critica a Mirza Ghulam Ahmad e al suo dichararsi profeta. Secondo gli Ahmadi, Mirza Ghulam Ahmad ha più volte sostenuto nei suoi scritti come Maometto sia il Sigillo del Profeta (in Arabo: خاتم النبیین), e che nessun profeta potrà mai affermare una nuova Sharia dopo Maometto e il Corano. Mirza Ghulam Ahmad ha fatto appello alla condizione di profeta solo nel senso che Dio continua a rivelare Se Stesso ai fedeli mostrando i Suoi miracoli attraverso le Sue persone fidate, fino a che queste continueranno a far fede e obbedire a Maometto.
 
== Note ==
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* {{cita web|url=http://www.ahmadija.org.mt/?mod=dhul|titolo=Ahmadiyya Muslim Jamaat Malta L-Assoċjazzjoni Aħmadija Musulmana Malta|lingua=mt}}
* {{cita web|lingua=en|http://www.alislam.org/mta/|Sito ufficiale della televisione satellitare Ahmadiyya MTA}}
* {{cita web|lingua=en|http://www.baitulfutuh.org/index.html|Sito ufficiale della Moschea Ahmadiyya Baitul Futuh di Londra}}

{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Islamislam}}
 
[[Categoria:Eterodossie islamiche]]