Zea mays: differenze tra le versioni

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Il mais viene utilizzato per la produzione di energia in diversi modi. È impiegato per la produzione di [[etanolo]] tramite la naturale fermentazione. L'etanolo prodotto, pur commestibile, viene utilizzato per la produzione di biocarburanti.
 
Il mais, tramite utilizzo di tutta la pianta previa trinciatura, è il componente principale nel processo di digestione anaerobica finalizzata alla produzione di biogas per la produzione di energia elttrica. Il processo consiste nella demolizione naturale della sostanza organica, attraverso l’azione di batteri, in una miscela di metano e anidride carbonica, che viene definita ormai universalmente biogas. Il contenuto di metano (CH4) può superare il 60% in volume. La trasformazione avviene in digestori, in assenza di ossigeno, in condizioni ottimali di temperatura (normalmente compresa tra circa 30 e 60 °C) e con i tempi necessari: 15-60 giorni o anche più. Tipicamente il 30-60% dei solidi in ingresso nel digestore viene convertito in biogas. Il co-prodotto di reazione è un refluo (spesso definito digestato) che consiste normalmente di fibre non digerite e di varie sostanze solubili in acqua. La produzione di metano viene convertita in elettricità attraverso motori endotermici.
 
Il mais è un combustibile molto apprezzato con un [[Potere calorifico|potere calorifero inferiore]] molto elevato, pari a 15,88&nbsp;MJ/kg (con umidità del macinato all'11%)<ref>{{cita web|http://www.torinoscienza.it/articoli/nella_caldaia_granella_di_mais_1564|NELLA CALDAIA, GRANELLA DI MAIS|25-10-2007}}</ref>.
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* [[Mais Sponcio]]: varietà iscritta nel Registro Nazionale dei Prodotti Tradizionali, chicco fortemente vitreo, colore arancio intenso, forma a punta (rostro), usato per la preparazione della polenta alto-veneta ([[Cesiomaggiore|Comune di Cesiomaggiore]]).
* ''[[Mais a Otto File di Antignano]]'': varietà autoctona del territorio delle Colline Alfieri provincia di Asti, caratteristica di avere otto file di chicchi, colore rosso intenso, chicco molto vitreo, particolarità organolettiche uniche grazie alla vicinanza del fiume Tanaro, oggi tutelato dalla Cooperativa di Antignano. Il Mais Otto file di Antignano è detto “melia du Re" perché particolarmente apprezzato dal Re Vittorio Emanuele II (varietà pregiata di mais coltivata solo sulle nostre colline). I prodotti che ne derivano sono utilizzati per produrre, dagli artigiani pastai e pasticceri: pasta, grissini, torte e le Paste di Meliga. Viene usato principalmente per produrre farina per polenta rigorosamente macinata a pietra, ma ultimamente usato anche per la produzione di pasta all'uovo, grissini e le paste di Meliga.
* <nowiki>[[Mais Otto File Tortonese]]</nowiki>: varietà autoctona del Tortonese che è stata riscoperta agli inizi degli anni ’80 del '900. Si tratta infatti di una vecchia varietà che un tempo veniva coltivata dalla maggior parte delle famiglie contadine della zona e destinata prevalentemente all'autoconsumo ma che, nell’immediato dopoguerra, venne progressivamente abbandonata a favore di altri mais ibridi più adatti alla monocultura. Oggi è molto apprezzato per la produzione di farina ottenuta in modo tradizionale con macinatura a pietra ed i principali utilizzi sono per la polenta, le torte, il pane ed i grissini.
 
Da decenni, la scelta varietale nella produzione sia di mais da granella sia di trinciato da insilare è quasi totalmente orientata verso l'impiego degli [[ibrido (agronomia)|ibridi commerciali]], in grado di fornire, grazie all'[[eterosi]], rese produttive più elevate rispetto alle tradizionali [[cultivar]]. La classificazione degli ibridi di mais si basa fondamentalmente sulla precocità di maturazione della granella. In generale si impiegano ibridi di classe alta per la semina primaverile, destinati alla produzione di granella, e ibridi di classe media o bassa per la semina in secondo raccolto, destinati soprattutto alla produzione di insilati.