Tempio funerario di Mentuhotep II: differenze tra le versioni

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Il tempio di Mentuhotep identifica una forma di transizione fra il [[Complesso piramidale egizio|complesso classico-piramidale]] dell'[[Antico Regno]] e il concetto di tempio funerario con [[Tomba rupestre egizia|tomba]] ipogea che si affermerà nel [[Nuovo Regno]].
 
Il sovrano dispose le diverse parti del tempio su un sistema di terrazze, unendo le caratteristiche delle [[Tomba a saff|tombe a saff]] con le [[Mastaba|mastabe]] e il tutto venne sormontato dal tumulo primevo <ref name=Appia>Maurizio Damiano-Appia, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e civiltà nubiane'', pag. 183</ref> tipico della [[II dinastia egizia|II dinastia]].
 
== Scoperta ==
 
Tra il 1859-69 e in missioni successive, Lord Frederik Dufferin individuò alcune strutture <ref>Sergio Donadoni e AA.VV, ''Le grandi scoperte dell'archeologia - Vol.1'', pag. 164</ref> che furono attribuite ad una necropoli. Nel 1899 [[Howard Carter]] scoprì il cenotafio e nel 1901 pubblicò il resoconto della scoperta.<ref>Maurizio Damiano-name=Appia, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto'', pag. 183</ref>
Il tempio è piccolo e non così ben conservato come quello di [[Hatshepsut]].
 
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*Kathryn A. Bard, Archeologia dell'Antico Egitto, 2013
*Sergio Donadoni e AA.VV, ''Le grandi scoperte dell'archeologia - Vol.1'', Istituto Geografico De Agostini
*Maurizio Damiano-Appia, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto'', Mondadori, ISBN 88-7813-611-5
*Maurizio Damiano-Appia, ''Dizionario enciclopedico dell'antico Egitto e delle civiltà nubiane'', Mondadori, ISBN 88-7813-611-5