Effetto Dunning-Kruger: differenze tra le versioni

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Un'altra ricerca ha suggerito che l'effetto non è così scontato e dovrebbe essere ascritto a distorsioni cognitive. In una serie di tre studi e 12 test i ricercatori trovarono che, in situazioni di difficoltà moderata, coloro che ottenevano prestazioni migliori e peggiori differivano molto poco in accuratezza, mentre in caso di difficoltà maggiore, i migliori risultavano meno accurati dei peggiori, nel proprio giudizio. Questo comportamento suggerirebbe che a ogni livello di abilità si è soggetti al medesimo grado di inaffidabilità.<ref>{{Cita pubblicazione |doi=10.1037/0022-3514.90.1.60 |pmid=16448310 |anno=2006 |cognome=Burson |nome=K. |cognome2=Larrick |nome2=R. |cognome3=Klayman |nome3=J. |titolo=Skilled or unskilled, but still unaware of it: how perceptions of difficulty drive miscalibration in relative comparisons |volume=90 |numero=1 |pagine=60-77 |rivista=Journal of Personality and Social Psychology|lingua=en}}</ref>
 
Ehrlinger, Johnson, Banner, Dunning e Kruger, ipotizzarono spiegazioni alternative, ma giunsero a conclusioni qualitativamente simili a quelle del lavoro originale. L'articolo indicò come causa principale del fenomeno il fatto che, a differenza degli individui più abili, "gli individui meno capaci non ricevono alcun ''feedback'' che li convinca della necessità di migliorarsi."<ref>{{Cita pubblicazione |titolo=Why the unskilled are unaware: Further explorations of (absent) self-insight among the incompetent |formato=PDF |rivista=Organizational Behavior and Human Decision Processes |numero=105 |anno=2008 |pagine=98-121 |nome=Joyce |cognome=Ehrlinger |nome2=Kerri |cognome2=Johnson |nome3=Matthew |cognome3=Banner |nome4=David |cognome4=Dunning |nome5=Justin |cognome5=Kruger |doi=10.1016/j.obhdp.2007.05.002 |volume=105| pmc=2702783 |pmid=19568317|lingua=en }}</ref>
 
A riprova dell'esattezza della teoria, Dunning porta ad esempio uno studio commissionato dal [[Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti d'America]] su un campione di circa 25.000 statunitensi, intervistati in merito alla loro competenza finanziaria; dalle risposte dei circa ottocento di questi, che erano incappati in fallimenti economici, emergeva che essi si ritenevano, al contrario, più esperti degli altri in campo finanziario.<ref name=focus />