Olivier Messiaen: differenze tra le versioni

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|Attività2 = pianista
|Attività3 = organista
|AttivitàAltre = e [[ornitologia|ornitologo]]
|Nazionalità = francese
|Immagine = Olivier Messiaen 1930.jpg
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}}
 
Si iscrisse al [[Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris|conservatorio di Parigi]] all'età di 11 anni ed ebbe tra i suoi professori musicisti del calibro di [[Paul Dukas]], [[Maurice Emmanuel]], [[Charles-Marie Widor]] e [[Marcel Dupré]]. Nel 1931 ottenne il posto di organista della [[chiesa de ladella Sainte-Trinité]] a Parigi, incarico che mantenne fino alla morte. Nel 1940, durante l'[[Campagna di Francia|invasione tedesca della Francia]] fu fatto [[prigione|prigioniero]] ed internato nello [[Stalag VIII-A]], un [[Campo di concentramento|campo di lavoro]] presso [[Görlitz]]. Qui, trovando casualmente tra i suoi compagni di prigionia tre musicisti, compose, col beneplacito del responsabile del campo appassionato di musica, una delle sue composizioni più note, il ''[[Quatuor pour la fin du temps]]'' (Quartetto per la fine del Tempo) per [[clarinetto]], [[violino]], [[violoncello]] e [[pianoforte]]. La prima fu eseguita il 15 gennaio 1941 davanti a circa quattrocento fra prigionieri e guardie<ref name="quatuor">{{Cita|Rischin|p. 62}}. Messiaen affermò che il pubblico doveva aggirarsi su alcune migliaia, forse 5 000, ma Le Boulaire e Pasquier, il violinista e il violoncellista, esclusero tale possibilità, facendo una stima tra le 200 e 350 persone. Si sa che il concerto si tenne in una baracca destinata a teatro e poiché la capienza massima di tale locale era di 400 persone, e molti testimoni riferirono che il "teatro" era pieno, sembra questa una stima piuttosto realistica. Anche altri dettagli, ormai leggendari, riportati dal compositore, come il fatto che la prima avvenne all'aperto sotto la neve o che il violoncellista suonò con solo tre corde, sono falsi e furono più volte smentiti anche dagli stessi esecutori; nonostante ciò Messiaen non cambiò mai versione dei fatti.</ref>.
 
Poco dopo la sua liberazione, nel 1941 ottenne l'incarico di professore di [[armonia]] al conservatorio di Parigi, a cui si aggiunse nel 1966 quello di professore di [[Composizione musicale(musica)|composizione]], posti che mantenne fino al pensionamento nel 1978. Tra i suoi numerosi allievi si distinsero particolarmente [[Pierre Boulez]], [[Yvonne Loriod]] (che divenne poi la sua seconda moglie), [[Karlheinz Stockhausen]], [[Iannis Xenakis]] e [[George Benjamin]]. Messiaen si interessò alla musica [[Musica classica indiana|indiana]] (più precisamente alla [[musica carnatica]]) e dell'[[Musica nell'antica Grecia|antica Grecia]], e in particolare al loro [[ritmo]]: molte sue sue opere hanno una struttura ritmica assai complessa o inusuale. Dal punto di vista armonico e [[melodia|melodico]] si distinse per l'introduzione e l'uso di particolari [[Scala musicale(musica)|scale musicali]] a cui diede il nome di [[modi a trasposizione limitata]].
 
L'impiego di questi modi gli permise di esplorare la relazione tra l'udito e gli altri sensi, realizzando una musica [[Sinestesia (psicologia)|sinestetica]], in cui l'incontro e la sovrapposizione di accordi doveva creare l'impressione di vedere certi ben determinati accostamenti di colore. Per un breve periodo sperimentò anche il [[Serialismo|serialismo integrale]], anticipando per certi aspetti l'opera del suo allievo Boulez. A rendere ancora più [[Eclettismo|eclettico]] ed inconfondibile il suo stile è l'uso di strumenti esotici o curiosi come il [[gamelan]] e le [[onde Martenot]] (Jeanne Loriod, sorella della sua seconda moglie, era una virtuosa di questo strumento). A dispetto dello stile così vario e inusuale, la maggior parte delle sue composizioni (con la notevole eccezione di quelle ispirate al canto degli uccelli) sono di carattere sacro o mistico e dipingono quello che egli stesso chiamava «l'aspetto meraviglioso della [[fede]]», testimoniando il suo incrollabile credo nella [[Chiesa cattolica|religione cattolica]]<ref>{{Cita|Samuel|p. 18}}.</ref>. Messiaen era affascinato dal [[Vocalizzazione degli uccelli|canto degli uccelli]], era suo convincimento che essi fossero i più grandi musicisti sulla terra<ref>{{Cita|Samuel|p. 124}}.</ref> e piuttosto che compositore, si considerava più "un ornitologo e un ''ritmista''"<ref>{{Cita|Samuel|p. 101}}.</ref>.
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Era interessato alla musica a lui contemporanea, in particolare a quella di [[Claude Debussy|Debussy]] e [[Maurice Ravel|Ravel]], e per Natale chiese in regalo le [[Partitura|partiture]] di opere vocali<ref>{{Cita|Samuel| p. 109}}.</ref><ref group="N">Dalla madre ricevette le partiture del ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'' e del ''[[Il flauto magico|Flauto magico]]'' di [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], l''[[Alceste (Gluck)|'Alceste]]'' e l''[[Orfeo ed Euridice (Gluck)|'Orfeo]]'' di [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]], la ''[[La damnation de Faust|Dannazione di Faust]]'' di [[Hector Berlioz|Berlioz]] e la ''[[La Valchiria|Valchiria]]'' e il ''[[Sigfrido (opera)|Sigfrido]]'' di [[Richard Wagner|Wagner]]. Da amici di famiglia ottenne invece ''[[Estampes (Debussy)|Estampes]]'' di [[Claude Debussy|Debussy]] e ''[[Gaspard de la nuit]]'' di [[Maurice Ravel|Ravel]]. {{Cita|Pozzi|p. 28}}.</ref>; in questo periodo cominciò anche a comporre. Nel 1918 il padre tornò dal fronte e la famiglia si trasferì a [[Nantes]]. Qui continuò a prendere lezioni di musica e fu uno dei suoi insegnanti, Jehan de Gibon, a dargli la partitura del ''[[Pelléas et Mélisande (opera)|Pelléas et Mélisande]]'' di Debussy: per il giovane Olivier fu una "folgorazione" e, come disse in seguito, "probabilmente la più decisiva influenza che abbia avuto"<ref>{{Cita|Samuel|p. 110}}.</ref><ref name="debussy">Dialogo con Claude Samuel [http://www.messiaen2008.com/Audio/3%20influencesdebussystes.mp3].</ref>. L'anno successivo il padre ottenne un posto da insegnante a Parigi, dove si trasferì con tutta la famiglia. Nel 1919, ad 11 anni, Messiaen entrò in [[conservatorio]]: lì conseguì eccellenti progressi accademici, figurando spesso come primo della classe.
 
Nel 1924, all'età di 15 anni, ottenne il secondo posto in un concorso di armonia<ref>{{Cita|Pozzi|p. 191}}.</ref> (il primo fu assegnato a [[Maurice Duruflé]]), nel 1926 vinse il primo premio in [[contrappunto]] e [[Fuga (musica)|fuga]] e nel 1927 quello per [[accompagnamento]] al pianoforte. Nel 1928, dopo gli studi conseguiti con [[Maurice Emmanuel]], ottenne un primo premio in [[storia della musica]] e cominciò ad interessarsi ai ritmi della musica dell'antica Grecia e ai [[Modo musicale(musica)|modi]] extraeuropei. Dopo aver mostrato il suo talento nell'[[Improvvisazione (musica)|improvvisazione]] pianistica, si dedicò allo studio dell'[[Organo (strumento musicale)|organo]] con [[Marcel Dupré]], da cui apprese la tradizione dei grandi organisti francesi<ref group="N">Dupré fu allievo di Widor e di [[Louis Vierne|Vierne]], quest'ultimo ebbe per maestro [[César Franck]].</ref>, e nel 1929 vinse nuovamente un primo premio, questa volta in esecuzione organistica ed improvvisazione. Nel frattempo continuava gli studi in composizione: nel 1927 studiò sotto la guida di [[Charles-Marie Widor]]<ref>{{Cita|Hill e Simeone|p. 20}}.</ref>, e nell'autunno dello stesso anno entrò nella classe di [[Paul Dukas]] che era stato appena assunto e che instillò in Messiaen la padronanza nell'[[orchestrazione]]. Ancora una volta gli studi diedero buoni frutti, infatti nel 1930 vinse il primo premio in composizione.
 
Tra gli insegnanti di Messiaen figurano inoltre [[Jean Gallon|Jean]] e [[Noël Gallon]] (armonia), [[Georges Caussade]] (contrappunto e fuga) e Joseph Baggers<ref group="N">Baggers è l'autore di un manuale per strumenti a percussione (''Méthode de timbales et instruments à percussion'') pubblicato negli [[anni 1900]], vedi {{cita libro|autore=John H. Beck|titolo=Encyclopedia of Percussion|anno=213|editore=Routledge|città=|ISBN=978-1-317-74768-0|p=434}}</ref> ([[timpano (strumento musicale)|timpani]] e [[Strumento a percussione|percussioni]]). Ancora studente pubblicò la sua prima opera, ovvero gli ''[[Otto preludi]]'' (''Huit Préludes'') per pianoforte, composti tra il 1928 e il 1929<ref group="N">Tra le opere pubblicate in vita non si tratta di quella cronologicamente più antica: la composizione per organo ''Le banquet céleste'' risale all'estate del 1928 ma venne pubblicata successivamente.</ref>. Questi pezzi mostrano già l'uso dei ''modi a trasposizione limitata'', che diverranno uno dei suoi tratti di riconoscimento, insieme ai ritmi [[Palindromo|palindromi]], che l'autore chiamava "ritmi non retrogradabili". La prima esecuzione pubblica dell'opera avvenne il primo marzo 1931 nella ''[[sala Érard]]'' in un concerto organizzato della [[Société Nationale de Musique]], di cui poi Messiaen divenne membro e rinnovatore, e fu seguita dalla suite orchestrale ''[[Les offrandes oubliées]]'' (Le offerte dimenticate). Quello stesso anno ebbe l'occasione di ascoltare per la prima volta un gruppo di [[gamelan]]<ref>{{Cita|Pozzi|p. 192}}.</ref>, che accese il suo interesse per l'uso delle [[Membranofoni#A suono determinato|percussioni intonate]].
 
=== La Trinité, ''La Jeune France'' e la guerra ===
[[File:Eglise de la Sainte-Trinite Paris.jpg|thumb|upright|left|Chiesa de ladella Sainte-Trinité a Parigi. Messiaen vi fu organista titolare per 61 anni]]
 
Il legame tra Messiaen e l'organo iniziò nell'autunno 1927, quando si iscrisse al corso di Marcel Dupré. Dupré ricorderà che Messiaen, non avendo mai visto prima di allora una [[Consolle (organo)|console]], rimase seduto tranquillamente per un'ora mentre spiegava e mostrava il funzionamento dello strumento e che la settimana successiva eseguì la ''Fantasia in Do minore'' di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] in modo magistrale<ref>{{Cita|Hill e Simeone|p. 22}}.</ref>. Dal 1929 Messiaen cominciò a sostituire [[Charles Quef]], spesso malato, come organista della chiesa de ladella Sainte-Trinité a Parigi. Alla morte di questo, nel 1931, il posto divenne vacante e Dupré, [[Charles Tournemire|Tournemire]] e Widor sostennero la candidatura di Messiaen a successore. Insieme alla propria candidatura ufficiale allegò anche la lettera di raccomandazione di Widor, e ottenne il posto quello stesso anno<ref>{{Cita|Hill e Simeone|p. 34}}.</ref>.
 
Messiaen fu estremamente legato a quest'incarico e fu organista titolare della chiesa de ladella Sainte-Trinité fino alla morte, ovvero per 61 anni. Su sua richiesta venne modificato l'organo [[Aristide Cavaillé-Coll|Cavaillé-Coll]] della ''Trinité'', aggiungendo alcuni [[Registro (organo)#Registri "ad ancia"|registri ad ancia]] e di [[Registro (organo)#Registri di mutazione|mutazione]] ed elettrificando la [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione]]. Rifiutò quasi sempre di esibirsi su organi differenti<ref group="N">Dialogo con Claude Samuel [http://www.messiaen2008.com/Audio/messiaenetlorgue.mp3]. Messiaen era spesso invitato ad esibirsi su altri organi in tutto il mondo, ma declinava l'offerta perché il proprio repertorio (essenzialmente composto di proprie opere o di altri compositori contemporanei) richiedeva una conoscenza approfondita dello strumento su cui erano eseguite. Accettò di esibirsi una sola volta nella [[basilica del santuario nazionale dell'Immacolata Concezione]] di [[Washington]] e per questo unico concerto, la prima mondiale delle ''Méditations sur le Mystére de la Sainte Trinité'', ebbe bisogno di dieci giorni di preparazione.</ref> e affermò che avrebbe rifiutato posti ben più prestigiosi come quello di organista a [[Chiesa di Saint -Sulpice|Saint-Sulpice]] e di [[Cattedrale di Notre-Dame|Notre-Dame]]<ref>Dialogo con Claude Samuel [http://www.messiaen2008.com/Audio/lorguedelatrinite.mp3].</ref>. Nel 1932 sposò la violinista e compositrice [[Louise Justine Delbos]], detta Claire. Il loro matrimonio fu la fonte di ispirazione di alcune opere tra cui il ''[[Tema e variazioni]]'' (''Thème et variations'') (1932) per pianoforte e violino e la raccolta di [[Lied]]er ''[[Poèmes pour Mi]]'' (Poesie per Mi) (1936, orchestrati nel 1937): ''Mi'' era il nomignolo affettuoso con cui Messiaen chiamava la moglie.
 
Il 14 luglio 1937 nacque il suo unico figlio, Pascal<ref>{{Cita|Hill|p. 459}}.</ref>, ma a dispetto dell'armonia di coppia il matrimonio finirà in tragedia: nel 1947 Claire dovette essere operata per un tumore cerebrale. L'intervento chirurgico le salvò la vita ma le fece perdere la memoria<ref>Intervista a Yvonne Loriod in {{Cita|Hill|p. 251}}.</ref> e dovette essere ricoverata in un ospedale psichiatrico<ref>Jane Manning in {{cita|Hill|p. 123}}.</ref> per dodici anni fino alla morte, nel 1959<ref>{{cita|Hill|p. 461}}.</ref>. Nel 1936 fondò insieme con [[André Jolivet]], [[Jean-Yves Daniel-Lesur]] e [[Yves Baudrier]] il gruppo ''La Jeune France'' (La giovane Francia). Nel loro manifesto programmatico attaccano implicitamente il gusto musicale parigino dell'epoca, tacciandolo di frivolezza e rifiutando il manifesto di [[Jean Cocteau]] (e quindi in polemica con la moda neoclassica propugnata da [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|Stravinskij]] e dal [[Gruppo dei Sei]]) ''Le coq et l'arlequin'' del 1918 in favore di "una musica vivente, avente l'impeto della sincerità, della generosità e della coscienziosità artistica"<ref>Dal programma del concerto inaugurale della ''La Jeune France'', in {{Cita|Griffiths|p. 72}}.</ref>. Tuttavia negli anni successivi Messiaen prese le distanze da questo aspetto pubblico della musica, preferendo l'ispirazione privata alle commissioni per concerti "convenzionali".
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[[File:John william waterhouse tristan and isolde with the potion.jpg|thumb|''Tristano e Isotta con la Pozione'', [[John William Waterhouse]], 1916. Il mito di Tristano e Isotta ispirò a Messiaen il cosiddetto ''ciclo del Tristano'' composto da ''Harawi'', ''Turangalîla-Sinphonie'' e ''Cinq rechants''.]]
 
Nel 1944 scrive il trattato ''Technique de mon langage musical'' (Tecnica del mio linguaggio musicale), nel quale espone la sua arte attraverso passi delle proprie opere, e principalmente dal ''Quatuor''; mentre nel 1945 compone il ciclo liederistico ''[[Harawi]]'', la prima di tre opere aventi per tema l'amore umano (in contrapposizione a quello divino, che aveva cantato fino a quel momento), ispirate al mito di [[Tristano e Isotta]].<br />La seconda opera è il frutto di una commissione del direttore d'orchestra [[Sergej Aleksandrovič Kusevickij|Serge Koussevitzky]] per un brano di cui non si specificava durata, organico e stile: si tratta della sinfonia per grande orchestra in dieci movimenti ''[[Sinfonia Turangalîla|Turangalîla]]''. Essa è assolutamente non convenzionale, sia per la struttura che per lo stile, e, più che di una sinfonia, si tratta di una lunga meditazione sulla gioia dell'amore umano, sia esso spirituale o fisico. In essa manca il senso di colpa nei confronti del sesso, che caratterizza il [[Tristano e Isotta (opera)|Tristano e Isotta]] [[Richard Wagner|wagneriano]], poiché nella concezione di Messiaen anche l'amore fisico è un dono divino<ref name="Cita|Griffiths|p. 139"/>.<br />La terza opera del ciclo di Tristano è la raccolta ''Cinq rechants'' per dodici cantanti a cappella, che Messiaen disse essere ispirata alle [[Alba (componimento)|albe]] dei [[Trovatore|trovatori]]<ref>{{Cita|Griffiths|p. 142}}.</ref>.
 
Nel 1947 visitò gli [[Stati Uniti d'America]], dove alcune sue composizioni vennero eseguite sotto la direzione di Koussevitsky e [[Leopold Stokowski|Stokowski]], mentre nel 1949 la [[Boston Symphony Orchestra]], diretta da [[Leonard Bernstein]], diede la prima esecuzione pubblica di Turangalîla. Pur continuando a curare il corso di [[analisi musicale]] al conservatorio di Parigi, insegnò al [[Accademia musicale Franz Liszt|conservatorio di Budapest]] nel 1947<ref>{{Cita|Dingle|p. 97}}.</ref>, al [[Tanglewood Music Center]] nel 1949 e, nelle estati del 1949 e 1950, ai [[corsi estivi di Darmstadt]]<ref>{{Cita|Dingle e Simeone|p. 137}}.</ref>.
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{{Citazione|La forma di questa opera dipende integralmente dai colori. I temi melodici o ritmici, il complesso dei suoni e dei timbri, evolvono tutti secondo i colori. Nelle loro variazioni perpetuamente rinnovate si possono trovare (per analogia) dei colori caldi e freddi, dei colori complementari che influenzano quelli vicini, dei colori degradanti verso il bianco o tendenti al nero. Si possono anche paragonare queste trasformazioni a dei personaggi che agiscono su più scene sovrapposte e recitano contemporaneamente più storie differenti.|Prefazione a ''Couleurs de la cité céleste'', Olivier Messiaen|La forme de cette oeuvre dépend entièrement des couleurs. Les thèmes mélodiques ou rythmiques, les complexes de sons et de timbres, évoluent à la façon des couleurs. Dans leurs variations perpétuellement renouvelées, on peut trouver (par analogie) des couleurs chaudes et froides, des couleurs complémentaires influençant leurs voisines, des couleurs dégradées vers le blanc, rabattues par le noir. On peut encore comparer ces transformations à des personnages agissant sur plusieurs scènes superposées et déroulant simultanément plusieurs histoires différentes<ref>''Couleurs de la cité céleste'', partitura, Leduc.</ref>.|lingua=fr}}
 
Risale al [[1964]] la stesura di ''[[Et exspecto resurrectionem mortuorum]]'' per orchestra di fiati e percussioni: si tratta di una commissione di [[André Malraux]]<ref>{{Cita|Samuel|p. 17}}.</ref>, all'epoca [[Ministero della cultura e della comunicazione (Francia)|ministro della cultura]] francese, per la commemorazione delle vittime delle due guerre mondiali. La prima esecuzione venne data in forma semi-privata il 7 maggio 1965 nel quadro dei concerti del ''Domaine Musical'' alla [[Sainte-Chapelle]], sotto la direzione di [[Serge Baudo]], seguita poi da un grande concerto pubblico nella [[cattedrale di Chartres]], con il [[Capi di Stato francesidella Francia|presidente]] [[Charles de Gaulle|de Gaulle]] tra il pubblico<ref>{{Cita|Samuel|p. 230}}.</ref><ref>{{Cita|Samuel|p. 438}}.</ref>, ed il 12 gennaio [[1966]] al [[Teatro dell'Odéon]] di Parigi, diretta da [[Pierre Boulez]]<ref>{{Cita|Pozzi|p. 199}}.</ref>.
Nel frattempo la sua reputazione come compositore continuò a crescere: nel 1959 fu nominato ufficiale della [[legion d'onore]]<ref>{{Cita|Hill e Simeone|p. 245}}.</ref>, nel 1966 divenne professore di composizione al conservatorio di Parigi (sebbene di fatto insegnasse tale materia da quasi trent'anni, ma nominalmente nella cattedra di analisi musicale) e nel 1967 venne eletto membro dell'[[Institut de France]]<ref>{{Cita|Pozzi|p. 194}}.</ref>. Gli vennero inoltre attribuiti anche riconoscimenti internazionali, quali il [[premio Erasmo]] nel 1971, la medaglia d'oro della [[Royal Philharmonic Society]] nel 1975, il [[premio musicale Léonie Sonning]] nel 1977 e la ''croce di commendatore'' dell'[[Ordine della Corona (Belgio)|ordine della corona]] del [[Belgio]] nel 1980<ref>{{Cita|Hill e Simeone|p. 333}}.</ref>.
 
=== La ''Trasfigurazione'', i ''Canyon'', ''San Francesco'' e oltre ===
[[File:Bryce Canyon-Utah-USA.jpg|thumb|left|upright=0.9|Il Bryce Canyon fu la fonte di ispirazione di ''Des canyons aux étoiles…'']]
Tra il 1965 e il 1969 fu occupato dalla composizione del grande affresco di ''[[La Transfiguration de Notre Seigneur Jésus-Christ]]'' (La Trasfigurazione di Nostro Signore Gesù Cristo). L'opera, enorme per organico (coro misto di cento elementi divisi in dieci voci, grande orchestra e sette solisti strumentali per un totale di circa duecento esecutori) e struttura (quattordici movimenti suddivisi in due gruppi di sette, per una durata di circa cento minuti), è una lunga meditazione sulla [[Trasfigurazione di Gesù|trasfigurazione di Cristo]] e il suo testo è attinto principalmente dal [[Vangelo secondo Matteo]] e dalla [[Summa Theologiae]] di [[Tommaso d'Aquino]]. Poco dopo ricevette una commissione dalla [[Filantropia|filantropa]] americana [[Alice Tully]]<ref>{{Cita|Samuel|pp. 275-277}}.</ref><ref group="N">In {{Cita|Samuel|pp. 275-277}}, Messiaen ricorda come solo dopo molte insistenze si convinse ad accettare la commissione e del suo viaggio in America. Nella sua biblioteca trovò un libro d'arte in cui veniva indicato il Bryce Canyon come il luogo più bello degli Stati Uniti. Il compositore passò due settimane nel parco naturale annotando i colori e il canto degli uccelli. Visitò poi il [[CedarMonumento Breaksnazionale Nationaldi MonumentCedar Breaks]] e il [[Parco nazionale di Zion|Zion National Park]]. In ricordo della sua visita, nel 1978 il White Cliffs, nei pressi di [[Parowan]], venne ribattezzato Mount Messiaen {{cita web|url=https://heritage.utah.gov/apps/history/markers/detailed_results.php?markerid=2959|titolo=Markers and Monuments Database|editore=Utah Department of Heritage & Arts|lingua=en|accesso=6 giugno 2017}}</ref> per la creazione di un'opera che celebrasse il bicentenario della [[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti]]. Messiaen decise allora di partire per gli Stati Uniti nella primavera del 1972 per visitare il [[Parco nazionale del Bryce Canyon|Bryce Canyon]] nello [[Utah]], dove annotò i colori del luogo e, come d'abitudine, il canto degli uccelli.
 
Il risultato fu il brano per orchestra e quattro solisti (corno, pianoforte, glockenspiel e xilorimba) in dodici movimenti ''[[Des canyons aux étoiles...]]'' (Dai canyon alle stelle…) la cui prima ebbe luogo a [[New York]] il 20 novembre 1974. Agli inizi del 1971 gli venne anche chiesto di comporre un brano per l'[[Opéra Garnier]]. Inizialmente riluttante ad assumersi un impegno così gravoso, nel 1975 si decise finalmente ad accettare la commissione ed iniziò la stesura di un'opera cantata ispirata alla figura di [[Francesco d'Assisi|San Francesco d'Assisi]]. La composizione si protrasse per quasi otto anni: dal 1975 al 1979 per la scrittura del [[libretto]] e della struttura musicale e dal 1979 al 1983 per l'orchestrazione<ref name="Cita|Samuel|p. 24">{{Cita|Samuel|p. 24}}.</ref>. Ne risultò un'opera gigantesca in tre atti e di ben oltre quattro ore di durata, per sette voci soliste, coro misto a dieci voci di 150 elementi e una grande orchestra di 125 musicisti. Il lavoro, che l'autore preferiva chiamare "spettacolo" piuttosto che [[opera]] venne eseguito il 28 novembre 1983 all'Opéra Garnier sotto la direzione di [[Seiji Ozawa]] e vantava solisti del calibro di [[Christiane Eda-Pierre]] (l'Angelo), [[José van Dam]] (san Francesco), [[Kenneth Riegel]] (il lebbroso) e [[Michel Philippe]] (frate Leone).
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|lingua=fr}}
 
A questi si contrappongono versi di semplicità quasi naïf la cui connotazione è affidata alla musica, altrove il lettore ritrova tanto versi liberi quanto i più tradizionali [[alessandrino (metrica)|alessandrini]]. L'attenzione di Messiaen per i valori fonici della lingua poetica lo portò ad inventare appositamente per i suoi ''[[Cinq réchants]]'' una lingua astratta combinante suoni dalle più lontane provenienze (dal [[Lingua giapponese|giapponese]] al [[linguaLingue quechua|quechua]]).
 
{{Citazione|ha kapritama la li la li la li la ssaréno;<br />um<br />gli innamorati prendono il volo<br />
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==== Dall'India al Giappone passando per l'Indonesia ====
Autore affascinato dalla bellezza come specchio della Verità, Messiaen si dimostrò pronto ad assorbire le influenze [[cultura]]li più diverse ed esotiche, incontrandole ora per via mediata (la [[metrica classica|metrica greca antica]], la ritmica indiana, l'orchestra [[gamelan]] [[indonesia]]na) ora direttamente: nel corso degli anni la sua musica si arricchisce di paesaggi, canti di uccelli, allusioni al [[Giappone]] (''Harawî'', ''Sept Haïkaï'') e alle [[America|Americhe]] (''Cinq Réchants'', ''Sinfonia Turangalîla'', ''Des Canyons à l'étoiles'').
 
== Premi ==
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* ottobre 1989 - Premio Sibelius, Finlandia
* [[1990]] - Premio Braunschweig
* [[1996]] - [[MigliorGrammy Award alla miglior composizione di musica contemporanea (Grammy)|Grammy Award for Best Classical Contemporary Composition]]
{{Div col end}}