Gloriosa rivoluzione: differenze tra le versioni

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La sollevazione di Monmouth spinse Giacomo II a nuovi atti di dispotismo: chiese l'abrogazione del [[Test Act]]'', ''il quale faceva sì che i cattolici non potessero essere eletti per ricoprire cariche pubbliche, fece costruire a [[Hounslow Heat]] una piazza d'armi per tenere in stato di soggezione la capitale e, per proteggersi da altre ribellioni, istituì un esercito permanente che causò numerose polemiche, prevalentemente a causa del fatto che si riteneva contro la tradizione mantenere le forze armate anche in tempo di pace<ref>{{Cita libro|autore = George Macaulay Trevelyan|titolo = Storia di Inghilterra|anno = 1967|editore = Garzanti|città = Milano|p = 547}}</ref>. L'esercito era il pilastro della politica di Giacomo II ed esso fu dotato di professionisti devoti all'arma: iniziò, infatti, ad essere visto non come una semplice parte del corpo politico come concepito ai tempi di Carlo II, ma come il braccio esecutivo del re pronto a governare una società in continuo cambiamento<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Gerald M. Straka|titolo = The Army, James II and the Glorious Revolution by John Childs|rivista = Albion: A Quarterly Journal Concerned with British Studies|volume = 14|numero = 1|data = |anno = 1982}}</ref>.
 
L'eliminazione di Monmouth, portò i Whigs e i dissidenti inglesi a far convergere tutte le loro speranze su una possibile avanzata di [[Guglielmo III d'OrangeInghilterra|Guglielmo III d’Orange]], nipote e genero di [[Giacomo II d'Inghilterra|Giacomo II]], e di sua moglie [[Maria II d'Inghilterra|Maria II Stuart]].
 
La parte cattolica inglese più consistente era formata dei cosiddetti [[squires]] di provincia, i quali, però, non condividevano l'indirizzo politico che Giacomo II stava mettendo in pratica: il papa e i moderati cattolici inglesi desideravano solamente arrivare alla tolleranza religiosa.
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== Conseguenze ==
La Gloriosa Rivoluzione ebbe una funzione molto importante oltre a quella di far collaborare i due grandi partiti Whig e Tory che stavano distruggendo lo Stato con le loro continue lotte: essa stabilì un equilibrio tra potere parlamentare e potere regio e dal 1689 in poi, nessun re tentò più di governare senza il Parlamento oppure opponendosi ai voti della Camera<ref>{{Cita libro|autore = George Macaulay Trevelyan|titolo = Storia di Inghilterra|anno = 1967|editore = Garzanti|città = Milano|p = 557}}</ref>. Fu possibile riorganizzare il sistema fiscale e creditizio su basi moderne, venne ristabilito il diritto all'''[[Habeas Corpuscorpus]]'' che prima della Rivoluzione si era a poco a poco affievolito, e il tentativo di costringere gli Inglesi a far parte di un'unica Chiesa comune venne abbandonato come inattuabile<ref>{{Cita libro|autore = George Macaulay Trevelyan|titolo = Storia di Inghilterra|anno = 1967|editore = Garzanti|città = Milano|p = 443}}</ref>.
 
Fu concesso il diritto di voto alla ricca borghesia terriera, manifatturiera e mercantile, che rappresentava appena il 3% della popolazione. Fu approvata la [[Bill of Rights|Dichiarazione dei diritti]] la quale prevedeva: convocazione dell'assemblea ogni tre anni; immunità dei suoi membri; divieto al re di sospendere leggi votate dal parlamento, di imporre una politica fiscale non concordata, di tenere un esercito permanente; responsabilità del Governo di fronte al Parlamento inglese
 
=== La religione ===
La Chiesa restò [[Anglicanesimo|anglicana]], ma l'[[Atto di Tolleranza del 1689]] dette supporto, nei mesi cruciali del 1688, ai non conformisti protestanti, ovvero a quei protestanti che non facevano parte della Chiesa, assicurando loro il diritto di culto anche se con molte restrizioni considerate necessarie per mantenere la pace. I Cattolici, esclusi dalle clausole di questo provvedimento, non vennero né impauriti né perseguitati dopo la proclamazione di questo atto, ma continuarono a non avere diritti per riunirsi e pregare<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Gary S. De Krey|titolo = From Persecution to Toleration: The Glorious Revolution and Religion in England|rivista = The Journal of Interdisciplinary History|volume = 24|numero = 2|anno = 1993|p = 320}}</ref>. Antisemitismo e anti-cattolicesimo rimasero potenti forze culturali e Guglielmo III non fu capace di attutire completamente la furia protestante contro i cattolici irlandesi<ref>{{Cita pubblicazione|autore = Gary S. De Krey|titolo = From Persecution to Toleration: The Glorious Revolution and Religion in England|rivista = The Journal of Interdisciplinary History|volume = 24|numero = 2|anno = 1993|p = 322}}</ref>.
 
Questo Atto di Tolleranza del 1689 segnò una definitiva rottura dalla politica ed i principi del passato. La tolleranza di una grande diversità di opinioni e riti in ambito religioso, sebbene non ancora completamente accolta entro i confini dell'Inghilterra fino al 1689, entrò nella pratica liberale dei sovrani di casa [[Stuart]]. Chiunque, [[anglicano]], [[puritano]] o [[cattolico]], non fosse contento della sua sorte poteva recarsi in America e pregare come meglio desiderava: questo favorì, da parte del governo, la fondazione delle colonie e fu un elemento di grande vantaggio nella gara per la supremazia coloniale.