Provincia (storia romana): differenze tra le versioni

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Le altre province ([[Provincia imperiale|province imperiali]]), che necessitavano per la difesa di uno stabile presidio legionario o che erano di fondamentale importanza per le finanze dello stato, rimasero sotto il diretto controllo dell'imperatore, in forza dell'''[[imperium]] proconsulare maius'' che gli era stato attribuito a vita, consistente nei poteri proconsolari generici, con prevalenza sugli altri proconsoli. Nelle province l'imperatore inviava un proprio rappresentante, il [[legatus Augusti pro praetore]] un ex pretore o un ex console, nominato al di fuori del ''[[cursus honorum]]'' e per un periodo di tempo variabile, secondo la volontà dell'imperatore. Al legato era affiancato un [[procurator Augusti]] preposto alla riscossione tributaria e al pagamento del soldo all'esercito, nonché un [[legatus legionis]] per ogni legione presente sul territorio (qualora ce ne fosse più d'una).
 
Faceva eccezione l'[[Egitto (provincia romana)|Egitto]], che era governato da un [[Prefetto (storia romana)|prefetto]] di rango equestre (''[[praefectus Alexandreae et Aegypti]]'' come cita la stele di [[Philae]]), direttamente nominato dall'imperatore. Il primo prefetto fu il poeta e ''praefectus fabrum'' di Ottaviano, [[Gaio Cornelio Gallo]]. La scelta fu dettata dal momento in cui il paese nilotico entrò a far parte dell'Impero, momento (30 a.C.) che coincideva con l'apice della guerra civile fra [[Augusto|Ottaviano]] ed [[Marco Antonio]].<ref name="SvetonioAugusto18">{{cita|Svetonio|''Augustus'', 18}}.</ref> Le ricchezze granarie d'[[Egitto]], uniti ai timori di Ottaviano verso il ceto senatorio, contribuirono a dare all'[[Egitto]] questo originale e rivoluzionario statuto. L'[[Egitto]], pur rimanendo sino a [[Settimio Severo]] e all'istituzione della prefettura di [[Mesopotamia]] l'unica provincia equestre con un guarnigionamentoacquartieramento legionario, fu il prototipo delle future province procuratorie nate con [[Claudio]]. L'[[Egitto]] fu sempre considerato dai Romani una provincia, e non, come la storiografia ottocentesca voleva, un dominio privato di [[Augusto]]. Quest'ultima teoria, detta della 'Personalunion', è stata infatti definitivamente superata negli studi di settore, come nelle opere enciclopediche.
 
Dall'età di [[Claudio]] nacquero le province di rango procuratorio, rette da un [[procurator Augusti]]. Questi territori di nuova acquisizione, anche di grandi estensioni ([[Cappadocia (provincia romana)|Cappadocia]]), ma con poco se non inesistente tessuto urbano, erano rette da un procuratore di rango equestre, a cui l'imperatore affidava la provincia a tempo indeterminato. Tale funzione è detta nella storiografia moderna, 'procuratela presidiale' al fine di distinguerla dalla 'procuratela finanziaria' che costituiva l'altra funzione che caratterizzava la carriera equestre nell'Alto impero. Queste funzioni comparivano indistintamente nel [[cursus honorum]] di un cavaliere. Il titolo era procurator Augusti. Le province procuratorie non avevano di norma stanziamenti legionari; quando questo accadeva il procuratore riceveva il titolo di [[procurator pro legato]]. L'esercito stanziato in questa categoria di province era costituito solo da [[auxilia]]. Il procuratore presidiale era il massimo responsabile di ogni aspetto del potere di Cesare nella provincia di competenza: amministrazione, difesa, giustizia e, a differenza delle altre categorie di province (senatorie e legatarie), anche tributaria. Al tempo di [[Nerone]] erano province procuratorie: [[Raetia]], [[Noricum]], [[Mauretania Tingitana]], [[Mauretania Caesariensis]], [[Alpes Maritimae]], [[Alpes Cottiae]], [[Alpes Poeninae]], [[Thracia]], [[Cappadocia (provincia romana)|Cappadocia]], [[Iudaea]], [[Sardegna|Sardinia]].