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La '''monarchia''' è una [[forma di governo]] in cui la carica di [[capo di Stato]] è esercitata da una sola persona, come suggerisce l'[[etimologia]] del lemma (dal latino tardo ''mona°rcha(m)'', che è dal greco ''monárchis'', composto di ''mónos'' (μόνος) "solo, unico" e -a''rchìs'' (ἄρχω), da ''árch''ō, "governare, comandare"), per tutta la durata della sua vita o fino alla sua rinunzia ([[abdicazione]]).
 
TaleQuesta figura è il monarca eed ha la caratteristica di essereè considerato un membro a parte rispetto al resto delle persone dello Stato che sono suoi [[suddito|sudditi]]. Quando il monarca cessa le sue funzioni viene sostituito da uno nuovo, solitamente secondo un criterio ereditario nel contesto di una stessa famiglia, detta [[Casa reale|dinastia]],; si parlandosiparla dunque di successione al trono. Ciò nonostante non mancano casi di [[elezione]], come nel [[Sacro Romano Impero]] e in [[Haiti]], o casi di adozione. Talvolta la successione dinastica avviene alla morte di un primo monarca eletto, come accadde in [[Svezia]] per l'attuale casa regnante.
 
== Storia ==
[[File:The Nine Sovereigns at Windsor for the funeral of King Edward VII.jpg|thumb|upright=1.3|left|Da sinistra verso destra: re [[Haakon VII di Norvegia]], lo zar [[Ferdinando I di Bulgaria]], re [[Manuele II di Portogallo]], il kaiser [[Guglielmo II di Germania]], re [[Giorgio I di Grecia]] e re [[Alberto I del Belgio]]. Seduti da sinistra verso destra: re [[Alfonso XIII di Spagna]], re [[Giorgio V del Regno Unito]] e re [[Federico VIII di Danimarca]].]]
La monarchia affonda le sue radici nella remota antichità in stretta connessione con la coscienza religiosa dei vari popoli. Tra il [[III millennio a.C.]] e il [[I millennio a.C.]] in [[Egitto]], in [[Assiria]] e a [[Babilonia]] si realizzò un progetto di divinizzazione del monarca, passando attraverso stadi intermedi: prima re-sacerdote, poi ministro di dio, infine emanazione di dio o dio stesso. Presso gli ebrei l'avvento della monarchia coincise con l'unificazione del territorio; il monoteismo di questo popolo sbarrò la strada alla divinizzazione del monarca, che si dispiegò invece in [[Persia]]. In [[Grecia]], la forma monarchica già presente a [[Micene]], venne soppiantata per lungo tempo dalla struttura oligarchica o democratica delle città-stato, per tornare vitale con l'impero macedone di Filippo e [[Alessandro Magno]]. Secondo il principio aristotelico, la monarchia è una delle tre forme sane di governo, assieme ad [[aristocrazia]] e [[politeia]], mentre la sua forma degenerata è la [[tirannide]].
 
A [[Roma]] la monarchia fu la prima forma di governo (VII-VI a.C.), ma ebbe come contrappeso il [[Senato]] e i comizi popolari: talequesta situazione preparò il passaggio alla repubblica e continuò anche nella prima fase dell'impero, (almeno fino a [[Vespasiano]], (70-79 d.C.,) che formalizzò la successione ereditaria), dove l'[[Imperatore]] veniva, formalmente, investito del potere dal Senato dal popolo. Il [[principato (storia romana)|principato]] e l'impero a Roma ebbero la forma di monarchia sia ereditaria sia elettiva, in quanto l'imperatore era o un erede del ''princeps'' defunto oppure era scelto per acclamazione da parte gli eserciti nelle province oppure per elezione da senato o ordine pretoriano tra gli eredi o infine tra chi ritenevano più opportuno: (non solo chi fosse il migliore a ricoprire quel ruolo, ma soprattutto chi meglio potesse soddisfare gli interessi della parte elettrice) o per acclamazione da parte gli eserciti nelle province.
 
=== La monarchia germanica e feudale ===
Per i popoli barbarici il [[Re]] era essenzialmente il capo militare e solo successivamente si trasformò in capo politico. La sua scelta avveniva per elezione e il potere restò quindi a lungo limitato dalle assemblee dei "liberi" prima e dei "grandi" poi. La forma monarchica assoluta e divinizzata lasciata in eredità dal mondo romano faticava però a conciliarsi con la forte tendenza germanica all'autonomia individuale. Definitiva stabilità fu raggiunta solo con l'incoronazione, di [[Carlo Magno]] il 25 dicembre [[800]],. diInfatti [[Carlo Magno]]. Ilil potere della dinastia carolingia veniva infattida Dio, tramite il pontefice, da Dio e non più dal popolo ed era assai più estesa che in precedenza. Poiché la base di consenso non doveva più essere ricercata nei legami tribali, divenne predominante il vincolo feudale, che poneva al vertice del sistema il Re, ma attribuiva anche grandissimo potere alla nobiltà terriera.
 
=== Monarchia assoluta e monarchia costituzionale ===
Quando, a partire dalla fine dell'[[XI secolo]], l'omogenea struttura feudale cominciò a trasformarsi in un complesso più articolato, la monarchia venne a porsi come indispensabile strumento di mediazione tra le varie forze in campo (nobiltà e borghesia, centri cittadini e campagna feudale). Dove le forze centrifughe non prevalsero si diffuse una monarchia dalle nuove caratteristiche ([[Spagna]], [[Francia]], [[Regno Unito]], etc.), centro di un'estesa burocrazia, motore di una capillare rete finanziaria, organizzatrice di un forte esercito stanziale. Tale forma di governo centralizzata fu detta "monarchia assoluta", e in essa il Re rivestì non più il ruolo di arbitro, posto in posizione di superiorità rispetto ai diversi gruppi sociali, ma quello di fonte del diritto.
 
Secondo [[Jean Bodin]], il sovrano assoluto si riveste di una sovranità che appartiene originariamente al popolo, ma delladi qualecui questo può spogliarsi in modo irrevocabile, conferendola ad un principe. Ciò può avvenire per favorire l'opera di revisione e modernizzazione del diritto che il sovrano feudale, sostanzialmente custode delle tradizioni, non poteva svolgere appieno. In questo senso il sovrano assoluto, invece, è ''legibus solutus'', cioè libero dal vincolo costituito dalla legislazione precedente. Il coinvolgimento a Corte della grande nobiltà favorirà questo processo di accentramento del potere, impedendo all'aristocrazia di ostacolare la burocratizzazione del territorio.
 
Negli ultimi secoli il termine monarchia viene anche impiegato, spesso nell'espressione [[monarchia costituzionale]], per indicare forme di governo nellein qualicui esiste un sovrano, ma il suo potere è più o meno limitato dalla presenza di [[parlamento|parlamenti]], secondo forme che sarebbero più propriamente aristocratiche o democratiche.
 
Il [[Regno Unito]] fu la prima monarchia in cui il Re era limitato nei suoi poteri a causa della "[[Magna Carta|Magna Charta]]". Attualmente in Europa l'unico Stato dove vi è una monarchia assoluta è lo [[Stato della Città del Vaticano]]. In Asia alcune monarchie, come l'[[Arabia Saudita]], sono assolute.
 
Il [[Città del Vaticano|Vaticano]] ha una forma di governo monarchica, nellain qualecui la Costituzione assegna la pienezza e totalità dei [[potere politico|poteri]] ([[esecutivo]], [[legislativo]] e [[giudiziario]]) al [[Papa|Pontefice]]. Essa tuttavia è una ''monarchia assoluta elettiva'' a carattere vitalizio, cioè il Papa non ha il potere di scegliersi il successore che invece dev'essere scelto dal [[Collegio cardinalizio|Sacro Collegio Cardinalizio]]. Esistono inoltre altre forme di autolimitazione del [[potere temporale]] dei pontefici. Comunque la forma monarchica più diffusa in Occidente è attualmente la [[monarchia parlamentare]].
La forma monarchica più diffusa in Occidente, comunque, è attualmente la [[monarchia parlamentare]].
 
== Principali regni nel XVIII secolo ==