Comune di Parigi: differenze tra le versioni

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→‎La « settimana di sangue » (21-28 maggio): corretto errore di battitura e fatta altra lieve modifica
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Il 23 maggio il Comitato di Salute pubblica fece affiggere sulle strade un appello ai soldati di Versailles: « [...] Come noi, voi siete dei proletari; come noi, voi avete interesse a non lasciare più ai congiurati monarchici il diritto di bere il vostro sangue, come essi bevono i nostri sudori [...] Venite con noi, fratelli, le nostre braccia sono aperte ». Anche il Consiglio della Comune pubblicò un appello alla fraternizzazione, ma l'esercito di Versailles continuò l'avanzata.
 
La perditacaduta di [[Montmartre]], cadutaavvenuta senza quasi opporre resistenza, provocò scoraggiamento tra i federati. Dombrowski si fece uccidere in rue MyrrhaMyrha, vennero perdute l'[[Opéra national de Paris|Opéra]] e la Concorde, mentre centinaia di parigini furono fucilati al [[parc Monceau]]<ref name=autogenerato11>B. Noël, cit., II, p. 231.</ref> altri trecento alla [[chiesa della Madeleine|Madeleine]], 37 in rue Lepic, 49 in rue des Rosiers, dove erano stati fucilati i generali Lecomte e Thomas: tra di essi, tre donne e quattro bambini.<ref>W. Serman, cit., pp. 517-518.</ref> Per ritorsione, il procuratore della Comune [[Raoul Rigault]] fece fucilare nella prigione di Sainte-Pélagie [[Gustave Chaudey]] e tre gendarmi detenuti dal 18 marzo.<ref>W. Serman, cit., p. 513.</ref>
 
Parigi bruciava. L'aria era piena di un odore acre di fumo, il cielo notturno è tutto illuminato di un bagliore rosso. Le artiglierie versagliesi, caricate a ''boulets rouges'', i proiettili a petrolio,<ref>Inventate dal sergente Toussaint, non furono usate contro i prussiani. Cfr. B. Noël, cit., II, p. 156.</ref> provocarono incendi al Campo di Marte, al ministero delle Finanze, alla Concorde, a [[palazzo Borbone]], al palazzo del [[Palazzo del Lussemburgo|Luxembourg]]. A loro volta, i federati in ritirata incendiarono l'ala destra di rue Royale, le [[Palazzo delle Tuileries|Tuileries]], la Corte dei conti, il Consiglio di Stato, il palazzo della Legion d'onore, l'Hôtel de Ville e la prefettura di polizia.<ref>W. Serman, cit., pp. 502-503; B. Noël, cit., II, pp. 16-17.</ref> Nei giorni successivi andarono a fuoco il teatro di Porte-Saint-Martin, dei Délassements comiques e il Lirico, il municipio del [[XII arrondissement di Parigi|XII arrondissement]], i magazzini della Villette, le manifatture Gobelins, e circa duecento case di abitazione. Più di 200.000 tra volumi e documenti finirono in fumo.<ref>W. Serman, cit., pp. 503-504.</ref>