Comune di Parigi: differenze tra le versioni
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Il 23 maggio il Comitato di Salute pubblica fece affiggere sulle strade un appello ai soldati di Versailles: « [...] Come noi, voi siete dei proletari; come noi, voi avete interesse a non lasciare più ai congiurati monarchici il diritto di bere il vostro sangue, come essi bevono i nostri sudori [...] Venite con noi, fratelli, le nostre braccia sono aperte ». Anche il Consiglio della Comune pubblicò un appello alla fraternizzazione, ma l'esercito di Versailles continuò l'avanzata.
La
Parigi bruciava. L'aria era piena di un odore acre di fumo, il cielo notturno è tutto illuminato di un bagliore rosso. Le artiglierie versagliesi, caricate a ''boulets rouges'', i proiettili a petrolio,<ref>Inventate dal sergente Toussaint, non furono usate contro i prussiani. Cfr. B. Noël, cit., II, p. 156.</ref> provocarono incendi al Campo di Marte, al ministero delle Finanze, alla Concorde, a [[palazzo Borbone]], al palazzo del [[Palazzo del Lussemburgo|Luxembourg]]. A loro volta, i federati in ritirata incendiarono l'ala destra di rue Royale, le [[Palazzo delle Tuileries|Tuileries]], la Corte dei conti, il Consiglio di Stato, il palazzo della Legion d'onore, l'Hôtel de Ville e la prefettura di polizia.<ref>W. Serman, cit., pp. 502-503; B. Noël, cit., II, pp. 16-17.</ref> Nei giorni successivi andarono a fuoco il teatro di Porte-Saint-Martin, dei Délassements comiques e il Lirico, il municipio del [[XII arrondissement di Parigi|XII arrondissement]], i magazzini della Villette, le manifatture Gobelins, e circa duecento case di abitazione. Più di 200.000 tra volumi e documenti finirono in fumo.<ref>W. Serman, cit., pp. 503-504.</ref>
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