Papa Alessandro VII: differenze tra le versioni

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**Prefetto della Segnatura Apostolica: ...; [[Flavio Chigi (1631-1693)|Flavio Chigi]] (1661); ...
**Decani della Rota Romana: Aimé Du Nozet (? - 1657); [[Carlo Cerri]] (1657-1669)
*Vicario per la diocesi di Roma: [[Marzio Ginetti]] (1629-1671)</div>
}}
===Relazioni con le istituzioni della Chiesa===
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===Decisioni in materia morale===
Nel corso del [[XVII secolo]] si sviluppò un vasto dibattito dottrinale in materia di teologia morale<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-vii_(Enciclopedia_dei_Papi)/ ALESSANDRO VII in “Enciclopedia dei Papi” – Treccani]</ref>. Si scontrarono due correnti: una fu definita [[Sistema morale#Il probabilismo|probabilista]] mentre l'altra fu chiamata “rigorista”. Il perdurare di tale antagonismo rese necessario l'intervento della Santa Sede. Il 24 settembre [[1665]] il pontefice autorizzò un decreto del [[Sant'Uffizio]] in cui si dichiaravano contrarie alla morale cattolica 45 proposizioni (senza comunque fare cenno agli autori)<ref>Giovanni Andrés, ''Dell'origine, progressi e stato attuale di ogni letteratura'', Borel E. Bompard, 1838, pp. 275-276 (nota 1).</ref>. Tra esse, la n. 14 veniva condannata sancendo che non è sufficiente un mero atto di contrizione per lucrare l'[[indulgenza plenaria]]. Il pontefice confermò che è obbligatoria la [[Penitenza (sacramento)|confessione]], anche se il fedele si è macchiato solamente di peccati veniali.<br />
L'anno seguente fu pubblicato un nuovo elenco di 17 proposizioni contenenti errori su questioni morali (18 marzo 1666)<ref>Massimo Petrocchi, ''Il problema del lassismo nel secolo XVII'', Ed. di Storia e Letteratura, 1953 , p. 61.</ref>.<br />
Un ulteriore pronunciamento, pubblicato il 6 maggio [[1667]], chiarì la distinzione tra la contrizione perfetta (cioè il vero pentimento) e l'attrizione o contrizione imperfetta (cioè determinata dalla paura della pena). La sola attrizione non è sufficiente per l'assoluzione sacramentale.