Nel 1430, la città di Ioannina (Janina - in Albanese) si arrese pacificamente all'Impero Ottomano. L'ammiraglio [[Sinan Pascià]] garantì ai popoli locali i diritti i benefici e protezione della proprietà della chiesa in un documento scritto. Nel 1611,Dionisiil Filosofimetropolita (odi Sqillosofos)Larissa-Trikis, edDionisos exil -Filosofo Vescovo di Larissa(“Skilosofos”), hacapeggiò portatoun unaampio rivoltamovimento ampiaper basela nellaliberazione regione,dalla contro l'Imperosovranità Ottomanoottomana. La rivolta fu schiacciata dal comandante di Ioannina, Aslan Pasha, che era di origine greca. La conclusione di questa rivolta è stata l'abolizione dei privilegi della città. La chiesa di Shënjan Teologo (Shën Gjon Pagëzuesit) è stata distrutta e trasformata in una moschea chiamata [[moschea di Aslan Pascià]]. Questa moschea è stata costruita nel 1618 (Moschea Asllani, oggi il museo nel castello), è stato dedicato all'Aslan Pasha, che ha sconfitto la rivolta di Dionisi. Trascorso questo tempo, l'Impero ottomano ha stabilito le famiglie turche e gli ebrei della città. Mentre la gente espropriati della città, inaugurato per la prima volta, nuovi insediamenti al di fuori del castello. Inoltre, la [[Moschea Fethiye (Giannina)|moschea Fethiye]] e la moschea di Aslan Pascià (che ora è un museo etnografico) si trovano in questo paese. Mentre il minareto moschea è crollata Veli Pasha. Nel 1913, l'Impero Ottomano perse Giannina, quando l'esercito greco occupò la città. Molti albanesi (soprattutto quelli Cham) sono morti difendendo la città dall'occupazione greca. Janina, è riconosciuta come la città più importante della Grecia, nel nord-ovest. Janina cadde nelle mani dei Greci il 6 marzo 1913 ed a luglio 1913 è stato, alla Conferenza di Londra ha deciso che, dato Ioannina Grecia. [3] L'invasione è stata seguita da massacri, sfollamenti di massa di popullisisë albanese e l'assimilazione violenta degli albanesi che sono rimasti a Ioannina.
