Codex Bezae: differenze tra le versioni

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L'origine del manoscritto è incerta: sono state proposte Gallia meridionale, Italia settentrionale, Sicilia, Palestina, Costantinopoli, Egitto e Africa del Nord. La lingua dello scriba era il latino, che appare scritto in maniera molto più fluida del greco.
 
{{citazione necessaria|Il testo è la copia fedele di un testo greco più antico citato anche da [[Giustino (filosofo)|Giustino]] e da [[Ireneo di Lione]]. Lo studioso inglese FrédéricFrederick Scrivener ipotizza che Ireneo, giunto a Lione da Smirne verso il 170, avesse portato il testo originale dal quale fu poi copiato il ''Codex Bezae''.}}
 
Il codice era a Lione nel IX secolo, quando fu restaurato. Per molti secoli è stato custodito nella libreria del monastero di Sant'Ireneo nella stessa città francese. Durante le guerre di religione del XVI secolo, nel 1562 il manoscritto fu saccheggiato dal monastero ad opera dei calvinisti francesi e diventò possesso dell'amico e successore di Calvino, [[Teodoro di Beza]]. Questi scrisse che il codice era da lungo tempo inutilizzato nel monastero. Sembra, al contrario, che il codice fosse usato nel 1546 al [[Concilio di Trento]], a causa di una lezione latina di ''Giovanni'' 21 avallata solo dal testo greco del codice. Teodoro di Beza donò il codice alla [[Università di Cambridge]] nel 1581, dove è attualmente conservato.