Attentato a Hitler del 20 luglio 1944: differenze tra le versioni

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L<nowiki>'</nowiki>'''attentato del 20 luglio 1944''' (noto con il nome in codice di '''''Operazione Valchiria''''') fu il tentativo organizzato da alcuni politici e militari tedeschi della [[Wehrmacht]], e attuato dal [[Gradi dello Heer|colonnello]] [[Claus Schenk von Stauffenberg]], di assassinare [[Adolf Hitler]]: esso ebbe luogo all'interno della [[Wolfsschanze]], il quartier generale del Führer, sito a [[Rastenburg]], nella [[Prussia Orientale]].
 
Lo scopo dell'attentato era quello di eliminare Adolf Hitler e, attraverso un [[colpo di Stato]], instaurare un nuovo governo che avesse il compito di negoziare una pace separata con gli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], allo scopo di evitare la disfatta militare e l'invasione della [[Germania nazista|Germania]]<ref name="Fraser 517">{{cita|Fraser|p. 517}}.</ref>. L'attentato fu pianificato sfruttando la possibilità che offriva il piano Valchiria (in [[lingua tedesca|tedesco]]: ''Walküre''), ossia la mobilitazione della milizia territoriale in caso di colpo di Stato o insurrezione interna, opportunamente modificato dal colonnello von Stauffenberg. L'esplosione dell'ordigno uccise tre ufficiali e uno stenografo, tuttavia il [[Führer]] non morì, subì soltanto ferite più o meno lievi tra cui, a testimonianza del suo medico [[Erwin Giesing]], un costante dolore all'orecchio destro, con sporadiche e copiose uscite di sangue dallo stesso.