Luciano di Samosata: differenze tra le versioni

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Seguendo la tradizione della famiglia materna, ebbe una breve e deludente esperienza nel laboratorio di [[scultura]] dello zio, dal quale il futuro [[scrittore]] fu cacciato dopo aver distrutto una lastra di [[marmo]] che doveva essere sgrossata. Scoperta la vocazione letteraria, egli studiò presso i [[sofismo|sofisti]] dell'epoca, in [[Asia Minore]], la [[grammatica]] e la [[retorica]], assicurandosi una perfetta assimilazione della [[lingua greca]] e dei principi culturali dell'[[ellenismo]].
 
Successivamente Luciano fece moltissimi viaggi, in qualità di maestro di retorica e conferenziere, o come ambasciatore della sua città natale, in Asia Minore, [[Grecia]], [[Italia]] e [[Gallia]]. Inoltre egli svolse la l'attività di [[avvocato]] in [[Antiochia di Siria]] ([[155]]-[[158]]). Nel [[159]] fu inviato come ambasciatore a [[Roma]], dove ebbe l'occasione di entrare in contatto con il filosofo [[neoplatonismo|neoplatonico]] [[Nigrino]], da cui fu influenzato. Tornato ad Antiochia ([[160]]) vi rimase fino al [[162]], pur recandosi talvolta in Grecia. In veste di segretario della cancelleria imperiale si trasferì in [[Egitto]], dal [[173]] al [[176]]. Dopo questo incarico, egli si stabilì definitivamente ad [[Atene]], dove morì dopo il [[180]].
 
== Opere ==