Ariovisto: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 63:
[[File:Gallia Cesare 58 aC.png|thumb|upright=1.5|La campagna di Cesare del [[58 a.C.]]]]
 
Di fronte a questo quadro descrittogli dall'[[Edui|eduo]] [[Diviziaco]], nel [[58 a.C.]] Cesare decise di agire. Come prima cosa mandò ambasciatori ad Ariovisto e chiese con lui un incontro. La risposta del germano, secondo quanto racconta Cesare, fu sprezzante: {{Citazione|Agli ambasciatori Ariovisto così rispose che: se avessegli avuto bisogno diserviva qualcosa da Cesare, si sarebbe recato di persona da lui; ma se era Cesare avessea avuto bisogno divolere qualcosa da lui, eglitoccava ina personalui doveva venireandare da luiAriovisto. [...]. InoltreDel resto, si meravigliavadomandava delcon fattomeraviglia che cosa Cesare eo, Romain avesserogenerale, degliil affaripopolo inromano Gallia,avessero a che erafare invecenella sua, inparte quantodi l'avevaGallia, conquistatada conlui levinta armiin guerra.|{{cita|Cesare|''Bell. gall.'', I, 34,2-4}}.}}
 
Di fronte a questa risposta, Cesare inviò un'altra ambasceria con la quale, redarguendolo per la sua arroganza, nonostante avesse ricevuto da Cesare e da Roma il riconoscimento del titolo di ''re'' e di quello di ''amico'', gli pose un ultimatum: non portare altri Germani sulla sponda gallica del [[Reno]], restituire gli ostaggi e di non recare nessun'altra offesa agli [[Edui]] e ai loro alleati. Se non avesse fatto ciò, il proconsole avrebbe agito di conseguenza.
 
A questo diktat Ariovisto rispose con toni ancora più accesi: {{Citazione|Esiste[...] unil diritto di guerra perpermetteva cuiai chivincitori vincedi comandadominare suii vinti comea meglioproprio crede.piacimento; Delallo resto,stesso Romamodo davail ordinipopolo airomano vintiera abituato a suogovernare arbitrioi evinti non secondo prescrizionile dateimposizioni aaltrui, leima daa altriproprio arbitrio. Se egliAriovisto non dicevadava ordini ai romaniRomani su come avvalersiesercitare delil loro diritto, Roma non dovevac'era interferireragione nell'esercizioche deli suoRomani dirittoponessero ostacoli a lui, quando applicava il suo. Gli Edui, che avevano tentato la sorte in guerra, avevano combattuto ed erano statiusciti sconfitti; perciò, orali eranoaveva resi suoi vassallitributari.<ref>A proposito del diritto di guerra di cui parla Ariovisto, vedi George Fenwick Jones in [http://www.northvegr.org/lore/honor/004.php ''Honor in Germanic Literature'']</ref> Era Cesare glia facevafargli dunqueun grave torto, perché colcon il suo arrivo avevaerano diminuitodiminuiti lei tasseversamenti chedei luipopoli riceveva dagli Eduisottomessi. Inoltre, nonNon avrebbe restituito gli ostaggi agli Edui, ma neppure avrebbe fattomosso guerra a questo popoloessi, e ai suoiloro alleati, se avesserorispettavano pagatogli ilobblighi tributoassunti, annuopagando eogni avessero rispettatoanno i pattitributi. DiversamenteIn caso contrario, nonpoco avrebberosarebbe trattoservito nessunloro beneficioil dall'esseretitolo di ''fratelli del popolo romano''. QuantoSe alCesare fattolo cheaveva (Cesare,avvertito ''ndr'')che non avrebbe trascuratolasciato iimpunite tortile subitioffese dagliinferte agli Edui, Cesare dovevagli considerarerispondeva che nessuno loaveva (Ariovisto,combattuto ''ndr'')contro avevaAriovisto maisenza sconfittosubire inuna guerradisfatta. VenisseAttaccasse pure a battersi quando volessevoleva: avrebbesi cosìsarebbe conosciutoreso laconto forzadel evalore ildegli valoreinvitti deiGermani germani[...]|{{cita|Cesare|''Bell. gall.''|I, 36,1-7}}.}}
 
[[File:Battaglia Ariovisto Mulhouse png.png|thumb|upright=1.7|left|La [[battaglia in Alsazia|battaglia tra Cesare ed Ariovisto presso Mulhouse]] del 58 a.C.]]