Civiltà nuragica: differenze tra le versioni

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non è l'evoluzione della cultura di Ozieri, ci furono nuovi apporti cultura ed etnici nel III-II millennio a.C. vedi Lilliu, la civiltà dei Sardi
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L'ipotesi che questi edifici siano derivati dalle esperienze costruttive elladiche non trova unanimità tra gli studiosi in quanto i ''mègara'' sardi, al contrario di quelli micenei, non avevano un uso civile, e questi ultimi inoltre mancavano di arredi riconducibili alla sfera del sacro.<ref>{{Cita web|url = http://www.academia.edu/2965700/I_Megara_e_il_sacro_fuoco|titolo = I megara e la sacra fiamma |autore = Marcello Cabriolu|sito = www.academia.edu|editore = Accademia.edu|data = luglio 2014|accesso = 24 luglio 2014}}</ref>
 
Il più grande e meglio conservato dei ''mégara'' sardi è [[Tempio di Domu de Orgia|Sa Domu de Orghìa]] presso [[Esterzili]] (CA) la cui estensione raggiunge i 180 m²<ref name=">{{Cita|S.Cappellini2010Capellini(2010)|p. 9".}}</ref>
 
[[File:Sos Carros.JPG|thumb|right|Rotonda con bacile nel complesso nuragico di ''Sa Sedda 'e Sos Carros'', ([[Oliena]])]]
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Denominate dall'archeologo [[Giovanni Lilliu]] ''rotonde con bacile'', sono state ritrovate inserite in vere e proprie ''insulae'' formate da capanne disposte attorno ad un cortile centrale, talvolta in maniera disordinata, spesso seguendo un disegno ben articolato. Vennero per la prima volta alla luce durante gli scavi effettuati negli anni [[1929]]/[[1930]] dall'archeologo [[Antonio Taramelli]] nel [[santuario nuragico di Abini]] a [[Teti]] e da questi indagate sommariamente.<ref>{{Cita web|url = http://www.academia.edu/5702620/le_rotonde_con_bacile_di_et%C3%A0_nuragica|titolo = Le rotonde con bacile in eta nuragica. Alcune considerazioni alla luce delle nuove scoperte nel villaggio nuragico di Seleni (Lanusei)|autore = Gianfranca Salis|sito = www.accademia.edu|editore = Museo Preistorico-Etnografico Luigi Pigorini|data = 2011|formato = PDF|cid =G.Salis(2011)|accesso = 11 agosto 2017}}</ref>
 
Fu l'archeologo Giovanni Lilliu che diede inizio ad un loro studio sistematico quando, durante la campagna di scavi del [[Su Nuraxi|villaggio nuragico di Barumini]] negli [[anni Cinquanta]] del secolo scorso, ne vennero alla luce in alcuni isolati. Ricerche successive hanno evidenziato una diffusione territoriale estesa a molte zone della Sardegna. Sulla base dei diversi elementi ricorrenti, gli studiosi ipotizzano per queste strutture un disegno unitario, con varianti atte a soddisfare varie esigenze funzionali ma sempre con ispirazioni concettuali e architettoniche univoche.<ref name=">{{Cita|G.Salis(2011)|p. 1".}}</ref> Tuttavia le tante ipotesi formulate non sono ritenute completamente esaustive e la loro reale destinazione rimane sostanzialmente oscura.<ref name=">{{Cita|G.Paglietti(2009)|p. 336"}}</ref>
 
[[File:Vista sul villaggio nuragico..JPG|thumb|[[Barumini]], [[Su Nuraxi]], particolare del villaggio.]]
Ecco alcune ipotesi proposte per il loro probabile utilizzo:
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* per riti purificatori dei neonati (G.Lilliu);
* luogo di culto dell'acqua (M.A. Fadda);
* luogo per la pratica di bagni termali; (G.Ugas).<ref name=">{{Cita|G.Paglietti(2009)|p. 336".}}</ref>
 
Quelle più conosciute in letteratura sono le seguenti:
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* Sirai ([[Carbonia]]).
 
Uno degli attuali migliori esempi di rotonda con bacile è la fontana rituale di ''[[Complesso muragico Sa Sedda 'e Sos Carros|Sa Sedda 'e Sos Carros]]'', ubicata nella valle di Lanaithu, in territorio di Oliena. Le pareti circolari della rotonda sono costruite con conci [[isodomo|isodomi]] di [[basalto]] disposti a filari, uno dei quali è costituito da blocchi di calcare bianco e ornato con una teoria di sette [[protome|protomi]] di [[ariete]] (o di [[muflone]]). Dalle sculture forate in corrispondenza della bocca, l'acqua zampillava nel grande bacile sottostante grazie ad una canaletta ricavata all'interno del [[muratura|paramento murario]].<ref name=">{{Cita|G.Salis(2011)|p. 2".}}</ref>
 
[[File:Tomba dei giganti osono triei.jpg|thumb|[[Tomba dei giganti di Osono]], [[Triei]]]]