Hypnerotomachia Poliphili: differenze tra le versioni

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[[Image:HypnerotomachiaPoliphili0018.jpg|thumb|Illustrazioni dell'edizione di Manuzio]]
 
'''''Hypnerotomachia Poliphili''''' (''ipnerotomàkia polìfili''), propriamente "amoroso combattimento onirico di Polifilo", è un [[romanzo]] [[allegoria|allegorico]], pubblicato con 172169 illustrazioni [[Xilografia|xilografiexilografiche]] da [[Aldo Manuzio]] il Vecchio nel [[1499]]. Il testo è stato attribuito a diversi autori (tra cui, oltre allo stesso tipografo Aldo Manuzio, a [[Leon Battista Alberti]], a [[Giovanni Pico della Mirandola]], e a [[Lorenzo de Medici]]). Un [[acrostico]] contenuto nel testo però, formato dalle iniziali dei 38 capitoli, indicherebbe l'autore dell'opera in un [[Francesco Colonna (scrittore)|Francesco Colonna]], secondo alcuni il [[Domenicani|frate domenicano]] dei [[San Zanipolo|Santi Giovanni e Paolo]], secondo altri il principe romano, dal [[1484]] signore di [[Palestrina]], forse "frater" dell'Accademia di [[Pomponio Leto]].
 
Il racconto descrive ''il combattimento amoroso in sogno di Polifilo'' (così la traduzione letterale del titolo greco). Si tratta di un [[viaggio iniziatico]] che ha per tema centrale la ricerca della donna amata, [[metafora]] di una trasformazione interiore alla ricerca dell'[[amore platonico]]. Il tema del viaggio iniziatico richiama alla mente quello di un altro grande romanzo dell'antichità, le ''[[Le metamorfosi (Apuleio)|Metamorfosi]]'' di [[Apuleio]]. I continui richiami alle [[religione romana|divinità]] dell'[[Storia di Roma|antica Roma]] fanno del romanzo un'opera dichiaratamente pagana (si veda, ad esempio, in Polifilo 15 la preghiera a ''Diespiter'', che è l'appellativo con il quale veniva chiamato [[Giove (divinità)|Giove]] nelle preghiere pronunciate dai sacerdoti di Stato nell'antica Roma), il che spiega come mai fu stampata anonima e perché recentemente si sia cercato di attribuirla ad altri, ben più noti, umanisti [[Rinascimento|rinascimentali]] in odore di paganesimo.