Paolo Frisi: differenze tra le versioni

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[[File:Frisi - Instituzioni di meccanica, d'idrostatica, d'idrometria e dell' architettura statica e idraulica, 1777 - 1490112 F.jpeg|thumb|Frontespizio delle ''Instituzioni'']]
Paolo Frisi, al secolo '''Giuseppe''', viene educato dai [[Chierici Regolari di San Paolo|Barnabiti]] di S. Alessandro a Milano, dove ha come compagno di studi Pietro Verri che ne tesse in più occasioni le lodi e la tiepida vocazione. Nel 1743 entrerà comunque nella Congregazione religiosa date probabilmente le difficili condizioni economiche in cui versava la famiglia dopo i rovesci economici del padre che morì lasciando la vedova e sei figli in difficoltà (Paolo è il secondo genito)<ref>{{Cita web|url=http://www.beic.it/sites/default/files/attachments/Idraulici%20italiani_0.pdf|titolo=Idraulici italiani|autore=Mario Di Fidio, Claudio Gandolfi|editore=Fondazione BEIC|data=2014|p=263|accesso=}}</ref>.
 
A ventun'anni scrive una dissertazione sulla figura della [[Terra]] che gli procura un'ampia reputazione e induce il Re di Sardegna ad assegnargli la cattedra di filosofia nel Collegio di [[Casale Monferrato]]. La sua amicizia con Radicati, un uomo di opinioni liberali, induce i suoi superiori nell'ordine dei barnabiti a fargli lasciare la cattedra di Casale e a imporgli di svolgere incarichi di predicatore a [[Novara]].
 
Nel 1753 viene eletto membro corrispondente della [[Accademia delle scienze francese|Academie des Sciences di Parigi]] e poco dopo diventa professore di [[filosofia]] nel collegio barnabita Sant'Alessandro a Milano. Un attacco acrimonioso alla sua opera sulla figura della Terra portatogli in questo periodo da un giovane [[Compagnia di Gesù|gesuita]] dà inizio alla sua ostilità nei confronti dei gesuiti; successivamente avrà modo di avvicinarsi ai gruppi ostili ai gesuiti, che tra gli altri comprendevano [[Jean d'Alembert]], [[Nicolas de Condorcet]] e altri Enciclopedisti.
 
Nel 1756 <!--[[Leopoldo]]?--> il [[granducato di Toscana|granduca di Toscana]] lo nomina alla cattedra di matematica dell'[[Università di Pisa]], posto che tiene per otto anni.
 
Nel 1757 diventa associato della [[Accademia russa delle scienze|Accademia Imperiale di San Pietroburgo]] e membro straniero della [[Royal Society|Royal Society di Londra]]; nel 1758 diventa membro dell'[[Accademia delle scienze prussiana|Accademia di Berlino]], nel 1766 di quella di [[Stoccolma]] e nel 1770 delle Accademie di [[Copenaghen]] e di [[Berna]]. Egli riceve in vari momenti onorificenze e segni di distinzione da vari sovrani europei; l'imperatrice [[Maria Teresa d'Austria]] gli assicura una pensione annua di 100 zecchini.
 
Nel 1764 viene nominato professore di matematica nelle [[Scuole Palatine]] e ottiene da [[Papa Pio VI]] lo scioglimento dalla giurisdizione ecclesiastica e l'autorizzazione a diventare prete secolare. Nel 1766 visita Francia e Inghilterra e nel 1768 [[Vienna]]. Successivamente diventa direttore di una scuola di [[architettura]] in Milano. Egli è uno degli animatori de ''[[Il Caffè (Verri)|Il Caffè]]'', la pubblicazione di Milano che promuove idee liberali ispirate all'''[[illuminismo]]'' e che esercita una notevole influenza sulla vita culturale, sociale e politica di Milano e di altre parti d'Italia. Egli inoltre scrive vari testi su [[Galileo Galilei]], [[Bonaventura Cavalieri]], [[Isaac Newton]] e [[Jean d'Alembert]] contribuendo in misura rilevante alla diffusione delle loro idee in Italia.
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[[Categoria:Persone legate a Monza]]
[[Categoria:Matematici legati a Milano]]
[[Categoria:Religiosi legati a Milano]]
[[Categoria:Membri della Royal Society]]