Baritenore: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Caratteristiche: Castrato > Castrato (musica), replaced: [[Castrato| → [[Castrato (musica)| |
|||
Riga 2:
==Caratteristiche==
Si tratta di una tipologia tenorile dalla tessitura molto bassa, che spesso può confondersi con quella del [[baritono]] moderno. In quanto timbro vocale molto diffuso e quindi ritenuto "volgare", essa non riscuoteva, al pari del [[mezzosoprano]], l'apprezzamento del gusto barocco per il "maraviglioso", al quale si addicevano molto meglio i timbri rari, stilizzati, antirealistici del [[soprano]], del [[contralto]], ed anche del [[basso profondo]]. In parallelo con l'affermazione dei [[Castrato (musica)|castrati]], il baritenore fu quindi sempre più relegato a parti di contorno o di caratterista o spesso a parti buffe di servi pasticcioni o, in [[travesti]], di vecchie laide e sporcaccione, e ciò fino alla comparsa, nella prima metà del Settecento, di personalità come [[Annibale Pio Fabri]] o [[Angelo Amorevoli]], che, per le capacità vocali e virtuosistiche possedute, si videro affidare ruoli anche molto rilevanti, ferma comunque restando l'assoluta preminenza di
In Francia la situazione fu sempre alquanto differente a causa della consolidata avversione dei francesi per i castrati, e quindi la<ref>nell'uso francese dell'epoca barocca, mentre i termini usati per designare le tipologie vocali femminili erano di genere grammaticale maschile, così come i loro equivalenti italiani (''dessus''/soprano, ''bas-dessus''/contralto), quelli impiegati per gli uomini erano invece di genere femminile; ancor oggi del resto, il termine in uso per la voce di [[Basso (voce)|basso]], ''basse'', è rimasto di genere femminile</ref> ''taille'' fu sempre affiancata da un'altra tipologia di tenore, la ''[[haute-contre]]'', acutissima, leggera, agile, alla quale furono affidate le parti di [[Amoroso (teatro)|primo amoroso]] e che si può considerare in qualche modo antesignana del [[tenore contraltino]], che avrebbe poi sostituito i castrati anche in Italia agli inizi del XIX secolo.
|