Salvatore Cuffaro: differenze tra le versioni

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Miglioro
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È sposato con Giacoma Chiarelli, medico e [[imprenditore agricolo|imprenditrice agricola]]<ref>{{Cita news|autore=[[Peter Gomez]], [[Marco Lillo]]|url=http://espresso.repubblica.it/dettaglio/in-cantina-ce-cuffaro/2010827|titolo=In cantina c'è Cuffaro|pubblicazione=[[l'Espresso]] |data=1º aprile 2008|accesso=16 aprile 2013}}</ref> e padre di due figli. Ha due fratelli minori: Giuseppe (imprenditore) e Silvio Marcello Maria (dipendente regionale e dal 2007 al 2012 sindaco di [[Raffadali]])<ref>{{Cita news|autore=[[Sergio Rizzo]]|url=http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/10/Soldi_pubblici_governati_governatore_ce_0_030210180.shtml<!--|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/10/Soldi_pubblici_governati_governatore_ce_0_030210180.shtml--><!--|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/10/Soldi_pubblici_governati_governatore_ce_0_030210180.shtml-->|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*/http://archiviostorico.corriere.it/2003/febbraio/10/Soldi_pubblici_governati_governatore_ce_0_030210180.shtml|dataarchivio=pre 1/1/2016|titolo= Soldi pubblici ai governati. E al governatore|pubblicazione=[[Corriere della Sera]] |data= 10 febbraio 2003|pagina=4|accesso=16 aprile 2013}}</ref>. Alle [[Scuola secondaria di primo grado|medie]] e alle [[Scuola secondaria di secondo grado|superiori]] ha studiato presso i [[Società Salesiana di San Giovanni Bosco|Salesiani]] del collegio "Don Bosco Sampolo" di [[Palermo]]. Negli [[anni 1980|anni ottanta]] ha fatto parte del Consiglio di [[Facoltà universitaria|Facoltà]] e del [[Consiglio di amministrazione]] dell'[[Università di Palermo]] in rappresentanza degli [[Studente|studenti]] e il 6 novembre 1982 si è [[laurea]]to in [[medicina]] e [[chirurgia]] con votazione di 110 e lode<ref>{{cita|Foresta, 2006|pag.38}}</ref>.
 
È poi stato [[ufficiale medico]] di complemento alla caserma Cascino di Palermo. Dopo aver ottenuto la specializzazione in [[radiologia]] nel 1987, ha partecipato alla fondazione del "Centro siciliano Don Luigi Sturzo". Nel 1989 viene assunto all'Ispettorato regionale alla Sanità e nel 1991, dopo essere stato per la prima volta eletto all'[[Assemblea Regionale Siciliana]], va in aspettativa; a seguito della [[Condanna|condanna definitiva]] del 22 gennaio 2011, l'amministrazione regionale lo ha [[Licenziamento|licenziato]], come previsto dalla legge.
 
È stato soprannominato da alcuni giornalisti "Totò vasa vasa" ("bacia bacia" in siciliano) per la sua abitudine di salutare tutti quelli che incontra con due baci sulla guancia<ref>{{cita web|url=http://www.societacivile.it/focus/articoli_focus/Cuffaro.html|titolo=Totò Cuffaro. Totò, Peppino e la Malapolitica|sito=societacivile.it|accesso=4 ottobre 2009}}</ref>.
 
=== Gli inizi in politica ===
Il 25 gennaio 2017 si laurea in Giurisprudenza presso la facoltà La Sapienza di Roma con una tesi sul sovraffollamento delle carceri.
 
== Gli inizi in politica ==
Da studente ha aderito alla [[Democrazia Cristiana]], di cui è stato delegato regionale del movimento giovanile e dirigente organizzativo in Sicilia. Nel [[1980]] è stato eletto consigliere comunale di [[Raffadali]], dove ha rivestito il ruolo di capogruppo. Nel 1990 viene eletto consigliere del Comune di [[Palermo]] nelle file della DC, secondo degli eletti dopo [[Leoluca Orlando]]<ref>{{cita|Foresta, 2006|pag.73}}</ref>. A seguito delle elezioni regionali del 16 giugno 1991, con una buona affermazione personale (79.970 voti di preferenza su 287.166 della lista DC), diviene deputato del collegio di Palermo all'Assemblea Regionale Siciliana.
 
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Dopo i primi due governi di centro destra (presidenti [[Giuseppe Provenzano|Provenzano]] e [[Giuseppe Drago|Drago]]), partecipa al 52° e al 53° governo regionale, guidati dal [[Democratici di Sinistra|DS]] [[Angelo Capodicasa]], con una coalizione di centrosinistra. Aveva, infatti, abbandonato il CDU nel [[1998]], per aderire all'[[Popolari-Udeur|UDEUR]] di [[Clemente Mastella]], partito con cui si candida alle elezioni europee del [[1999]], ottenendo 89.471 voti (risulta il candidato dell'UDEUR più votato in Italia, pur non ottenendo il seggio). Nel 1998, buona parte del CDU e del [[Centro Cristiano Democratico]] in Sicilia era confluita nell'UDEUR, determinando il "ribaltino" e la sostituzione del presidente della regione [[Giuseppe Drago]] alla guida di una giunta di centrodestra, con [[Angelo Capodicasa|Capodicasa]].Nella XIII legislatura infatti Cuffaro, ha rivestito la carica di [[Assessore]] Regionale all'Agricoltura e le Foreste nei cinque governi regionali, dal 50° al 54° durante la Giunta Provenzano di centrodestra (1996-1998), la I e II Giunta Drago di centrodestra (1998), la I e II Giunta Capodicasa di centrosinistra (1998-2000) e durante la Giunta Leanza di centrodestra (2000-2001).
 
=== Presidente della Regione ===
La caduta del secondo governo Capodicasa, nel [[2000]], determina il suo ritorno nel [[centrodestra]] e nel CDU, con l'appoggio del governo presieduto da [[Vincenzo Leanza]], sempre come assessore all'agricoltura. Scelto dai leader siciliani del centro destra [[Gianfranco Miccichè]] e [[Guido Lo Porto]] come candidato presidente della coalizione di centrodestra nella prima elezione diretta del presidente del governo regionale (che lo preferirono a [[Nello Musumeci]]), il 17 luglio [[2001]], è risultato eletto con il 59% dei voti, battendo altri due candidati accomunati dalla comune provenienza democristiana: [[Leoluca Orlando]] (37%) e [[Sergio D'Antoni]] (4%). Viene nominato Commissario straordinario per l'emergenza idrica e di Commissario delegato per l'emergenza rifiuti, il che gli permette di occuparsi della riorganizzazione del sistema degli acquedotti, facendo sequestrare numerosi pozzi privati e della predisposizione del piano energetico. Con il CDU ha partecipato alla fondazione dell'[[Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro]] (UDC), che ha unito a livello nazionale partiti che si richiamavano alla Democrazia Cristiana e che erano favorevoli a un'alleanza all'interno della coalizione di [[Silvio Berlusconi]].
 
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** on.le [[Giuseppe Scalia (politico)|Giuseppe Scalia]] Assessore Regionale al Lavoro, Previdenza Sociale, Formazione Professionale ed Emigrazione (dal 14/12/2006 on.le [[Santi Formica]])</small></ref>
 
==== Le dimissioni ====
Dopo meno di due anni dalla seconda elezione, il 26 gennaio [[2008]], si dimette dinanzi all'Ars dalla carica di presidente della Regione siciliana, dopo la condanna in primo grado a 5 anni ed all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per i reati di favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio, dopo giorni di pressioni da parte dell'opinione pubblica. Il 28 gennaio, delega le funzioni di Presidente della Regione al vice presidente [[Nicola Leanza]]. Il 30 gennaio è però stato sospeso da deputato regionale con decreto del [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio]] (in forza della legge 55/1990) a decorrere dal 18 gennaio. Nulli quindi tutti gli atti compiuti dopo quella data. Il 1º febbraio il Governo regionale solleva un conflitto di attribuzione davanti alla [[Corte costituzionale della Repubblica Italiana|Corte Costituzionale]] per la sua sospensione. Il 22 ottobre [[2008]] la Corte Costituzionale dichiara il ricorso non fondato, confermando la sospensione a decorrere dal 18 gennaio e dichiarando nulli gli atti firmati successivamente a quella data.
 
Nel febbraio dello stesso anno, Cuffaro viene nominato da Cesa commissario straordinario dell'UDC di [[Catania]], dato che il precedente segretario provinciale ha abbandonato il movimento per aderire al [[Popolo della Libertà]]<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.cataniaomnia.it/index.php?option=com_content&task=view&id=5550&Itemid=1407|titolo=L'arrivo di Cuffaro a Catania sgretola l'Udc : Drago al Pdl, a ruota Mancuso |pubblicazione=Catania Omnia |giorno=15|mese=02|anno=2008|accesso=4 ottobre 2009}}</ref>. In vista delle [[elezioni politiche del 2008]], [[Pier Ferdinando Casini]] definisce Cuffaro un "perseguitato politico" ed annuncia che egli sarà candidato alle consultazioni nazionali, violando dunque la [[promessa elettorale|promessa]], in campagna elettorale, di non candidatura per chi avesse subito condanne<ref>{{Cita news|autore=|url=http://qn.quotidiano.net/politica/2008/02/15/64990-casini_cuffaro_sar_nelle_liste.shtml|titolo=Casini: "Cuffaro sarà nelle liste Udc. Totò è un perseguitato dai giudici". Napolitano: "I toni restino pacati"|pubblicazione=[[Quotidiano Nazionale]] |giorno=15|mese=02|anno=2008|accesso=4 ottobre 2009}}</ref>.
 
=== Senatore della Repubblica ===
Il 9 aprile [[2006]], è stato eletto [[Senatore della Repubblica]], come capolista dell'UDC nella circoscrizione Sicilia, ma si è dimesso il 24 luglio successivo, vista l'incompatibilità con la carica di presidente della Regione Siciliana.

Il 13 aprile [[2008]] è stato nuovamente eletto Senatore nel collegio Sicilia, nella lista UDC, aderendo al sottogruppo Udc, all'interno del gruppo Udc-SVP, Io Sud, Autonomie<ref>{{cita web|url=http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/GruppiStorici/00000058.htm|titolo=Gruppo Unione di Centro, SVP e Autonomie (Union Valdôtaine, MAIE, Io Sud, Movimento Repubblicani Europei)|sito=Senato della Repubblica|accesso=28 febbraio 2011}}</ref>. Dal 24 febbraio [[2009]] è membro della [[Commissione Vigilanza Rai|Commissione di Vigilanza Rai]].
 
[[Raffaele Lombardo]], successore di Cuffaro alla Presidenza della Regione Siciliana, durante la seduta dell'Assemblea Regionale Siciliana del 13 aprile [[2010]] ha denunciato un patto tra l'ex governatore e alcuni ambienti mafiosi per la costruzione di quattro [[termovalorizzatori]] in Sicilia<ref>{{Cita news|autore=Gaetano Pecoraro |url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/08/termovalorizzatori-in-sicilia-lultima-affare-di-cosa-nostra-una-torta-da-sei-miliardi-di-denaro-pubblico/70174/|titolo=Termovalorizzatori in Sicilia, l’ultimo affare di Cosa nostra. Una torta da sei miliardi di euro|pubblicazione=[[il Fatto Quotidiano]] |giorno=08|mese=10|anno=2010|accesso=10 ottobre 2010}}</ref>. Nell'ottobre [[2010]] lascia l'UDC assieme a un gruppo di Parlamentari siciliani ed è tra i fondatori de [[I Popolari di Italia Domani]].
 
Gli scissionisti abbandonano quindi il ruolo di opposizione, per il quale erano stati eletti nell'UDC, e si schierano a sostegno della maggioranza parlamentare di [[centrodestra]] di [[Silvio Berlusconi]]; come primo atto votano favorevolmente la [[voto di fiducia|fiducia]] al [[Governo Berlusconi IV|Governo Berlusconi]]. Tuttavia Cuffaro non formalizza il cambiamento restando nel gruppo parlamentare dell'UDC; inoltre preferisce non presenziare agli appuntamenti pubblici del nuovo Partito, per via dei suoi guai giudiziari<ref>{{Cita news|autore=Massimo Lorello|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/12/il-dopo-udc-parte-senza-cuffaro-romano.html|titolo=Il dopo Udc parte senza Cuffaro Romano:|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] |giorno=12|mese=10|anno=2010|pagina=6 sezione:Palermo|accesso=22 ottobre 2010}}</ref>. A seguito della condanna definitiva, il 2 febbraio [[2011]] il Senato della Repubblica accoglie le sue dimissioni da parlamentare con 230 voti favorevoli, 25 contrari e 17 astenuti. Al suo posto è subentrata la trapanese [[Maria Pia Castiglione]], candidata nella lista dell'Udc e poi passata, come Cuffaro, ai [[Popolari di Italia Domani]].
 
=== Dopo la detenzione ===
A seguito della [[Condanna|condanna definitiva]] del 22 gennaio 2011, l'amministrazione regionale lo ha [[Licenziamento|licenziato]], come previsto dalla legge.
 
Iscritto ai Radicali Italiani dal 2014,<ref>http://www.grandangoloagrigento.it/toto-cuffaro-si-e-iscritto-al-partito-radicale-lo-rivela-marco-pannella-dopo-averlo-incontrato/</ref> nel settembre [[2016]] partecipa al 40º Congresso straordinario del Partito Radicale Transnazionale, a Rebibbia.
 
Il 25 gennaio 2017 si laurea in Giurisprudenza presso la facoltà La Sapienza di Roma con una tesi sul sovraffollamento delle carceri.
 
== I procedimenti giudiziari penali e civili ==
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Nel maggio del 2017, il Tribunale di Palermo ha condannato la società editrice de "Il Fatto Quotidiano" e la giornalista Sandra Amurri a risarcire per diffamazione Cuffaro, per aver inserito nel testo di una intervista a Maria Antonietta Aula, ex moglie dell’on. Tonino D’Alì, una falsa notizia su una inesistente partecipazione dell’ex presidente della Regione Siciliana al matrimonio della sorella di Matteo Messina Denaro, Rosalia, con Filippo Guttadauro.<ref>[http://palermo.blogsicilia.it/cuffaro-al-matrimonio-della-sorella-di-messina-denaro-il-fatto-quotidiano-condannato-per-diffamazione/398253/ www.BlogSicilia.it]</ref>
 
== Dopo la detenzione ==
Iscritto ai Radicali Italiani dal 2014,<ref>http://www.grandangoloagrigento.it/toto-cuffaro-si-e-iscritto-al-partito-radicale-lo-rivela-marco-pannella-dopo-averlo-incontrato/</ref> nel settembre [[2016]] partecipa al 40º Congresso straordinario del Partito Radicale Transnazionale, a Rebibbia.
 
== Pubblicazioni ==