Santorre di Santa Rosa: differenze tra le versioni

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==== Soggiorno inglese e crisi spirituale ====
 
Sbarcato in [[Inghilterra]] nell'ottobre 1822, si recò molto presto a [[Londra]], dove visse un periodo molto amaro per il sempre più lungo distacco dalla famiglia e per la distanza dagli eventi della sua cara patria. Dopo qualche tempo incontrò il letterato italiano [[Giovanni Berchet]], con il quale discusse a lungo della situazione italiana e instaurò una buona amicizia; nello stesso periodo conobbe [[Ugo Foscolo]], ritornato in Inghilterra dopo essere stato esiliato dagli austriaci: entrambi espressero il loro rammarico per l'incapacità di contribuire a formare un'[[Italia]] indipendente e unita. Il [[1823]] fu un anno molto difficile per il conte di Santa Rosa, che riuscì a malapena a sopravvivere con le scarse risorse economiche di cui disponeva, essendo incapace di trovare un'occupazione che lo impegnasse e interessasse. Neppure il forte rapporto di amicizia formato con [[Giacinto Provana di Collegno|Giacinto Collegno]], piemontese e in esilio come lui, gli impedì di soffrire molto: pensò di cercare un impiego come insegnante di italiano presso qualche scuola, ma desistette presto per il mancato appoggio offertogli dalla riservata società britannica. Stette in contatto con l'amico Cousin, al quale riferì costantemente le sue sofferenze e la sua tristezza; in una di quelle lettere,{{citazione necessaria}} scrisse:
 
{{citazione|I miei sogni, i sogni della mia vivissima fantasia, sono svaniti: neppure la speranza si è spenta nell'anima mia: ella ormai vuole svincolare da questo terrestre suo carcere.}}