Jake LaMotta: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Aggiunta nota per documentazione
→‎La carriera: Aggiunto urlarchivio a nota
Riga 47:
Difese due volte il titolo, prima contro [[Tiberio Mitri]] e in seguito con [[Laurent Dauthuille]], battendoli entrambi. Il 14 febbraio [[1951]] si tenne l'attesissimo sesto incontro tra il Toro del Bronx e [[Sugar Ray Robinson]] (il pugile di colore aveva prevalso su quattro dei cinque precedenti), con in palio il titolo mondiale. L'incontro passò alla storia del pugilato come "[[il massacro di San Valentino]]": Robinson vinse per K.O. tecnico al tredicesimo round, quando l'incontro fu interrotto con LaMotta, sfinito, abbandonato sulle corde.
 
Nel [[1960]] LaMotta scioccò il mondo dello sport: chiamato a testimoniare davanti alla sottocommissione del [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato americano]] denominata ''Comitato parlamentare sulla criminalità organizzata'', presieduto dal senatore [[Partito Democratico (Stati Uniti d'America)|democratico]] [[Estes Kefauver]] del [[Tennessee]], a proposito dell'influenza della malavita nel mondo della boxe, ammise di aver perso il suo incontro contro [[Billy Fox]] nel [[1947]] su pressioni della [[mafia]], per avere la possibilità di essere nominato sfidante ufficiale di [[Marcel Cerdan|Cerdan]] per il titolo mondiale. LaMotta fu messo KO da Fox dopo quattro round: questo incontro ossessionò il pugile per tutta la vita.<ref>{{Cita news|autore=Lucio Luca|url=http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/sport/jacklamotta/jacklamotta/jacklamotta.html|titolo=Toro Scatenato in Sicilia "Finalmente la mia terra"|pubblicazione=[[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]|giorno=20|mese=settembre|anno=2005|accesso=20 febbraio 2011 |urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110303093804/http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/sport/jacklamotta/jacklamotta/jacklamotta.html |dataarchivio = 3 marzo 2011 |urlmorto = no}}</ref> Tale ammissione svelò a qual punto era arrivata la malavita nel controllo della boxe. Incontri sospetti riguardarono in seguito un altro campione del mondo, [[Sonny Liston]]. Le dichiarazioni rese al Senato minarono fortemente la sua reputazione, ma LaMotta ritenne di aver fatto la cosa giusta.
 
Dopo il ritiro comprò alcuni bar e divenne attore di palcoscenico e commediante per i suoi e altri locali. Apparve anche in quindici film, incluso ''The Hustler'' (in italiano ''[[Lo spaccone]]''), con [[Paul Newman]] e [[Jackie Gleason]], dove interpretava il barista.