Marco Porcio Catone Uticense: differenze tra le versioni

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L'Uticense viene comunemente considerato come un grande politico, molto capace, ma soprattutto, un uomo che non avrebbe mai abbandonato la propria libertà politica. Piuttosto di essere catturato e arrestato, preferiva la morte per mano propria, infierendo addirittura contro il suo corpo mentre moriva. È certamente il massimo simbolo della libertà sociale, di pensiero e politica in assoluto, fatto ripreso da [[Dante Alighieri]] nel ''[[Purgatorio (Divina Commedia)|Purgatorio]]'', Canto I, ponendolo non fra i suicidi, ma a guardia del Purgatorio.
In epoca medioevale l'Uticense ha una notevole importanza, come personaggio di primo piano, nella ''[[Divina Commedia]]'', come detto sopra; egli, simbolo di rettitudine morale e di martire per la libertà viene, infatti, posto, da [[Dante]], a custodia del [[Purgatorio]], dove giacciono le anime che devono espiare le proprie colpe prima di poter salire al cielo. Tuttavia, nella stessa epoca, influenzati dalla posizione già detta di Sant'Agostino, valutano, fra gli altri, negativamente l'estremo gesto di Catone: [[Tommaso d'Aquino]], [[Remigio dei Girolami]], fra' [[Tolomeo da Lucca]], [[Enrico di Gand]], [[Vincenzo di Beauvais]] e nella stessa scia si colloca anche [[Francesco Petrarca]].
 
{{Citazione|Or ti piaccia gradir la sua venuta:<br />[[libertà va cercando, ch'è sì cara]],<br />come sa chi per lei vita rifiuta.<br /><br />Tu 'l sai, che non ti fu per lei amara<br />in Utica la morte, ove lasciasti<br />la vesta ch'al gran dì sarà sì chiara|Dante Alighieri, ''Purgatorio'', Canto I vv 70-75}}
 
In epoca medioevale l'Uticense ha quindi una notevole importanza, come personaggio di primo piano, nella ''[[Divina Commedia]]'', come detto sopra; egli, simbolo di rettitudine morale e di martire per la libertà viene, infatti, posto, da [[Dante]], a custodia del [[Purgatorio]], dove giacciono le anime che devono espiare le proprie colpe prima di poter salire al cielo. Tuttavia, nella stessa epoca, influenzati dalla posizione già detta di Sant'Agostino, valutano, fra gli altri, negativamente l'estremo gesto di Catone: [[Tommaso d'Aquino]], [[Remigio dei Girolami]], fra' [[Tolomeo da Lucca]], [[Enrico di Gand]], [[Vincenzo di Beauvais]] e nella stessa scia si colloca anche [[Francesco Petrarca]].
 
La tragica fine dell'Uticense ha ispirato artisti di varie epoche, tra i quali vanno segnalati: [[Pietro Metastasio]], per il suo melodramma ''Catone in Utica'', i tragediografi [[Joseph Addison]] e [[Johann Gottsched]], rispettivamente per ''Cato'' e ''Catone morente'', i pittori [[Guercino]], [[Guillaume Lethière]], [[Giovan Battista Langetti]]. {{citazione necessaria|Di ottima fattura e inneggianti al tema della ''libertas'' si conservano monete, che circolarono in epoca romana, con la legenda ''M. P. Cato'' e la relativa indicazione della carica al momento ricoperta}}.