Johann Wolfgang von Goethe: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichetta: Editor wikitesto 2017
Riga 196:
Goethe provò interesse anche per la religiosità [[paganesimo|pagana]] dell'[[antica Grecia|antichità greca]] e [[antica Roma|romana]], attratto dalla sua esperienza del divino nelle forme della natura tradotte in sembianze [[antropomorfismo|antropomorfiche]]; nel gennaio del 1813 scriverà: {{citazione|Come poeta, io sono [[politeismo|politeista]]; come naturalista, io sono [[panteismo|panteista]]; come essere morale, io sono [[teismo|teista]]; e ho bisogno, per esprimere il mio sentimento, di tutte queste forme.|Goethe, cit. in ''Nuova antologia di lettere, scienze ed arti'', vol. 188, p. 113, Direzione della Nuova Antologia, 1903}}
Nella sua religiosità confluiscono in ogni caso anche concezioni [[esoterismo|esoteriche]], che pur allontanandolo dalla credulità popolare, lo inducono piuttosto a vedere nella [[fede]] di ognuno il momento di un percorso che prosegue dall'[[evoluzione]] della [[natura]], e di cui l'[[libero arbitrio|uomo libero]] rappresenta la meta finale.<ref>Sonia Giorgi, ''Goethe illuminato'', Archè, 1989.</ref> Pochi giorni prima di morire confidò al suo amico [[Johann Peter Eckermann]]: {{citazione|Se mi si chiede se appartenga o no alla mia natura esprimere di fronte a [[Cristo]] rispetto e adorazione, io rispondo: assolutamente! Mi inchino davanti a Lui come alla [[rivelazione]] divina del più alto principio della [[moralità]]. Ma se mi si domanda se sia nella mia natura venerare il [[sole (astrologia)|sole]], rispondo anche: certamente! [...] In esso adoro la luce e la forza procreatrice di [[Dio]]. [...] Se qualcuno poi mi domanda se io sarei disposto a inchinarmi davanti all'osso del pollice dell'[[Pietro apostolo|apostolo Pietro]] o [[Paolo di Tarso|Paolo]], rispondo: risparmiatemi! e lasciatemi in pace con codeste assurdità.|Goethe, da una conversazione avvenuta con Johann Eckermann l'11 marzo 1832 <ref>Cit. in J. P. Eckermann, ''Gespràche mit Goethe'' (1839-1840), trad. it. ''Colloqui con Goethe'', pag. 231, Torino, Utet, 1957.</ref>}}
[[Rudolf Steiner]] afferma che Goethe era un “iniziato inconsapevole”, in quanto molti dei suoi scritti confermano dell’Emilia conoscenze del mondo spirituale.<ref>Rudolf Steiner, ''Universo, terra, uomo'' (''Welt, Erde und Mensch, deren Wesen und Entwickelung, sovie ihre Spiegelung in dem Zusammenhang zwischen iiuptischem Mythos undgegenwürtiger Kultur.''), Editrice Antroposofica, Milano, p.133, 2005. ISBN 88-7787-370-1</ref>
 
== Onorificenze ==