Partito politico: differenze tra le versioni

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In [[Italia]] il finanziamento pubblico ha avuto inizio con la legge 174/1975 e, {{chiarire|nonostante il [[Referendum abrogativi del 1993 in Italia#Finanziamento Partiti|referendum abrogativo del 1993]], è stato di fatto reintrodotto negli anni successivi con una nuova disciplina del "rimborso elettorale"|chiaro POV il rimborso elettorale e' rimborso elettorale e non finanziamento}}. Attualmente vi accedono tutti i partiti che superano la soglia dell'1% dei voti.
 
Il finanziamento pubblico avrebbe la funzione di evitare i casi di [[finanziamento illecito dei partiti]], anche se, come per [[Tangentopoli]] e per i finanziamenti occulti del [[Pcus]] ai partiti comunisti occidentali, {{citazione necessaria|s'è dimostrato che spesso le due forme convivono}}. {{chiarire|Questo dà luogo ad una serie di paradossi, studiati nella scienza politica e nella criminologia: da un lato quello della persistenza di una legge penale assai spesso violata<ref>"Si dice: ma se i corruttibili sono i politici, se i finanziamenti illeciti li ricevono i partiti politici che hanno in mano il potere, perché semplicemente non depenalizzano questi reati? Hanno tutto il potere per farlo e non lo fanno. Ma per una ragione molto semplice, cioè che la configurazione della corruzione come reato è essenziale al raggiungimento degli scopi della corruzione. La corruzione infatti dev'essere un reato, ma non dev'essere punito perché il grado di impunità diventa il grado di stima sulla capacità di essere il canale giusto; e a volte il fatto che resti reato serve semplicemente per eliminare soggetti outsider, fuori dal sistema che tentano anche loro di partecipare alla ripartizione della torta. Il fatto che sia un reato serve ad eliminare i concorrenti illegittimi in un determinato cerchio. Non è che chiunque qui potesse farsi corrompere: bisognava avere o una certa capacità di decisione, ma soprattutto questa tutela politica che consentisse di essere impunito" (Senato della Repubblica, legislatura 13º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 787 del 02/03/2000, intervento del senatore [[Felice Carlo Besostri]]).</ref>, dall'altro l'alternanza di un lato dominante nei due corni del rapporto tra politica ed imprenditoria.| tesi tutta da dimostrare, evidente POV con fonte di carattere primario inattendibile (una personale opinione politica di un parlamentare)}}
 
In particolare, vi sono casi in cui "dato caratteristico (...) è che vi è stata una classe politica troppo sicura di sé e della sua potenza e che, per tale motivo, riteneva di poter prescindere, nella sua attività corruttiva, dal subordinarsi a qualcuno, orientandosi pertanto più verso la concussione che verso la corruzione"<ref>Senato della Repubblica, legislatura 13º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 787 del 02/03/2000, intervento del senatore [[Felice Carlo Besostri]]. È il caso italiano della [[prima Repubblica (Italia)|prima Repubblica]], almeno fino all'arresto di [[Mario Chiesa (politico)|Mario Chiesa]].</ref>; vi sono casi in cui, all'opposto, anche nel contesto dei rapporti criminosi di malagestione della cosa pubblica, la classe politica, invece di esercitare un ruolo di supremazia nei confronti dell'imprenditoria, oggi ne sarebbe succube<ref>Si veda l'intervento del sindaco di Firenze Domenici alla trasmissione RAI "Porta a porta" del 18 dicembre 2008.</ref>. I precedenti nell'Occidente capitalistico propenderebbero più per questo secondo caso, sia in [[Germania]]<ref>"Dove [[Helmut Kohl|Kohl]], a costo di rovinare il suo partito, la sua reputazione personale, non ha voluto rivelare i nomi dei finanziatori nascosti o illeciti, perché probabilmente sarebbe venuto fuori che lì c'era una corrispondenza tra determinate esigenze dei corruttori e ciò che il Governo da lui presieduto ha fatto e allora questo sarebbe stato manifestazione di una subordinazione. Questa subordinazione c'è anche quando il finanziamento non è illecito. Noi dobbiamo porci da questo punto di vista il problema di quali sono i modi per influire sulle politiche pubbliche, il che vuol dire che interessi privati possono distorcere l'interesse generale, e verificare se ciò avvenga con mezzi illeciti o leciti" (Senato della Repubblica, legislatura 13º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 787 del 02/03/2000, intervento del senatore Felice Carlo Besostri).</ref> che negli [[Stati Uniti d'America]]<ref>Senato della Repubblica, legislatura 13º - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 787 del 02/03/2000, intervento del senatore [[Felice Carlo Besostri]]: "se noi adottassimo una legislazione come quella degli Stati Uniti sulle [[lobby]] avremmo cancellato i due terzi dei reati che da noi vengono commessi. Ma questo significherebbe che non c'è più l'interferenza sulle politiche pubbliche? No, semplicemente che il sistema ha deciso di renderla legale. Uno dei temi dell'attuale campagna presidenziale negli Stati Uniti è proprio quello della rivolta contro un sistema legale di finanziamento della vita politica e di influenza sulla vita politica che sta diventando insopportabile."</ref>.