Ferruccio Parri: differenze tra le versioni
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Il suo governo, seppur lacerato dagli scontri fra l'estrema sinistra e i liberali, riuscì a varare i primi timidi provvedimenti economici per far uscire il Paese dalla situazione post-bellica: il risarcimento pagato in dollari dagli Stati Uniti per le truppe d'occupazione permise il risanamento delle infrastrutture. La linea perseguita in questo senso dai [[Ministero dell'economia e delle finanze|ministri delle Finanze]] [[Marcello Soleri]], che morì durante l'incarico, e [[Epicarmo Corbino]] creò, secondo alcuni, le condizioni per il "miracolo economico" degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|sessanta]].{{Citazione necessaria}} Furono istituiti il [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero per la ricostruzione|Ministero per la ricostruzione]], il [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'alimentazione|Ministero dell'alimentazione]] e il [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero dell'assistenza post-bellica|Ministero dell'assistenza post-bellica]] (d.l. del 21 giugno 1945, nn. 378, 379, 380). Poco dopo fu varata da Parri la [[Consulta Nazionale]], una sorta di Parlamento scelto dai vari partiti in attesa di libere elezioni, creando il [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero per la Consulta Nazionale|Ministero per la Consulta Nazionale]], con il compito di elaborare e promuovere le norme giuridiche riguardanti la Consulta stessa (d.l. 31 luglio 1945, n. 443). In seguito venne istituito il [[Ministeri del governo italiano soppressi o accorpati#Ministero per la Costituente|Ministero per la Costituente]], con il compito di preparare la convocazione dell'[[Assemblea Costituente]] prevista dal d.l. 25 giugno 1944, n. 151 e di predisporre gli elementi della nuova Costituzione (d.l. 31 luglio 1945, n. 435)<ref>{{Cita web|url=http://www.dellarepubblica.it/consulta-i-parri|titolo=I Governo Parri - 25 giugno 1945 - al 24 novembre 1945|accesso=1º ottobre 2016}}</ref>.
La produzione industriale ed agricola si era dimezzata e la [[Lira italiana|lira]] era fortemente svalutata, inoltre altissimo era il tasso di disoccupazione e sotto-occupazione. Un altro problema era rappresentato dalla profonda spaccatura tra il Nord, che aveva partecipato alla lotta partigiana, e il Sud, che invece aveva unicamente visto lo sbarco degli alleati ma non aveva partecipato alla lotta armata. Il governo Parri propose impegnative riforme: imposte contro i profitti di guerra delle grandi aziende ed una “epurazione” del personale statale compromesso con il fascismo, ma questo suscitò vaste opposizioni.
Si rifiutò di considerare il partigianato in via di smobilitazione una categoria a cui lo Stato dovesse riconoscere particolari privilegi pur non nascondendo che la rivoluzione dei [[Comitato di Liberazione Nazionale|CLN]] dovesse essere in qualche misura istituzionalizzata. La politica della responsabilità promossa da Parri era del resto sollecitata dalle spinose questioni che egli dovette affrontare nel corso dell’estate: la sistemazione del confine orientale, il [[Indipendentismo siciliano|separatismo siciliano]] (sostenuto da [[mafia]] e banditi come [[Salvatore Giuliano]] ed a cui Parri rispose spedendo al confino l'[[indipendentismo siciliano|indipendentista siciliano]] [[Andrea Finocchiaro Aprile]] e inviando sull'isola le divisioni [[28ª Divisione fanteria "Aosta"|"Aosta"]] e [[30ª Divisione fanteria "Sabauda"|"Sabauda"]]) e gli innumerevoli casi di disordine sociale sparsi per la penisola<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ferruccio-parri_(Dizionario-Biografico)/|titolo=PARRI, Ferruccio in "Dizionario Biografico"|accesso=1º ottobre 2016}}</ref>. Parri fu tra i primi politici a denunciare l'esistenza della [[mafia]] nell'[[Italia meridionale]] e a proporre una lotta senza quartiere alla [[criminalità organizzata]].
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